Un anno da incubo per la provincia di Caserta. Con ben 10 omicidi, il 2024 si chiude lasciando un macabro bilancio che fa riflettere sulle crescenti tensioni e sulla diffusione della violenza nella “Terra di Lavoro”. Dai crimini efferati agli omicidi consumati tra le mura domestiche, il territorio casertano è stato teatro di una scia di sangue che non trova giustificazione né tregua.
I numeri tracciano un quadro allarmante. Una provincia che si risveglia sempre più spesso tra le sirene delle forze dell’ordine e i lamenti di famiglie distrutte. La violenza, che dovrebbe rimanere fuori dalle nostre vite, spesso si annida tra le pareti delle case, laddove si pensa di essere al sicuro. Famiglie lacerate da conflitti irrisolti, relazioni che si trasformano in tragedie, vite spezzate in un istante.
L’aumento degli omicidi, rispetto agli anni precedenti, segna un preoccupante trend che non può essere ignorato. La cronaca racconta storie di vendette personali, litigi fatali, regolamenti di conti e atti di disperazione. Uxoricidi, femminicidi, faide familiari: un’escalation di orrori che non lascia spazio all’indifferenza.
Il 2024, con il suo terribile bilancio, lancia un grido di allarme. Non bastano i dati delle forze dell’ordine, che pure lavorano instancabilmente per arginare il fenomeno, né le campagne di sensibilizzazione che tentano di educare a una cultura della non violenza. Ciò che serve è una riflessione profonda e azioni concrete per proteggere le vite umane, prevenire i conflitti e garantire sicurezza a una provincia che, troppo spesso, si riscopre vulnerabile e ferita.
Un regolamento di conti: il 26enne Nebbia vittima di un agguato a Santa Maria Capua Vetere
Il 5 gennaio, dopo cinque giorni di agonia, è morto Emanuele Nebbia, 26enne vittima di un agguato a Capodanno al rione Iacp di Santa Maria Capua Vetere. Il giovane, colpito da un commando di killer, era stato ricoverato in ospedale e le sue condizioni si sono aggravate fino al decesso. La squadra mobile di Caserta, con l’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli, sta ancora indagando sull’omicidio, che potrebbe essere legato a un regolamento di conti. La vicenda potrebbe essere connessa anche alla protesta scatenata dal fratello di Emanuele, che stava cercando di ottenere un permesso dal carcere di Santa Maria Capua Vetere.
Uccide la moglie e poi si suicida: Calvi Risorta piange una giovane mamma
Ester Palmieri, 38 anni, è stata uccisa dal marito Igor Moser, 46 anni, in un tragico episodio di femminicidio avvenuto il 11 gennaio. L’uomo ha accoltellato la donna, che poi è morta dissanguata. Dopo il delitto, Moser si è tolto la vita impiccandosi. I due avevano tre figli tra i 6 e i 10 anni, con i bambini che sono stati affidati temporaneamente a uno zio. La comunità di Calvi Risorta, in particolare la frazione di Petrulo da cui proveniva la donna, ha pianto quindi una sua giovane mamma col sindaco Giovanni Lombardi che espresse anche il suo cordoglio per la tragedia, condannando l’ennesimo caso di violenza di genere.
Colpito con una testa e picchiato con calci e pugni: 46enne morto dopo 5 giorni di agonia
Roberto Fusciello, 46 anni, è morto dopo cinque giorni di agonia nel Reparto di Rianimazione dell’ospedale civile di Sessa Aurunca. Il giovane operaio di Cellole, padre di due bambini, è stato vittima di una brutale aggressione il 14 gennaio scorso in Corso Freda, a Cellole. L’aggressore, Gianluca Sangiorgio, 44enne, lo ha colpito al volto con una testata, per poi continuare a picchiarlo con calci e pugni quando era già a terra. La rissa è scoppiata fuori da una sala scommesse, dopo una discussione tra i due. Sangiorgio è stato arrestato dai carabinieri grazie alle telecamere di videosorveglianza. Già noto alle forze dell’ordine, è stato identificato rapidamente.
Tragedia familiare a Gioia Sannitica: 19enne uccide il fratello e ne ferisce un altro
Il 14 febbraio, una tragedia ha sconvolto la comunità di Gioia Sannitica, con l’omicidio di Alessio Melillo, 24 anni, ucciso dal fratello minore Danilo, di 19 anni. La tragedia è avvenuta intorno alle 17, nella frazione Caselle, quando Danilo, che era solo in casa, ha aggredito Alessio, colpendolo a morte. Quando Giovanni, il fratello maggiore di 22 anni, è entrato in casa, ha trovato Alessio senza vita e, nel tentativo di intervenire, è stato ferito da Danilo con un coltello. Nonostante le gravi ferite, Giovanni è riuscito a fuggire e a chiedere aiuto. Le ricerche di Danilo hanno portato al suo arresto, e il giovane ha confessato l’omicidio, spiegando che il delitto era legato a vecchi dissidi familiari con il fratello maggiore. Il coltello usato per il delitto è stato trovato poco dopo.
Lite condominiale finisce in tragedia: 60enne ammazzato dal vicino a Parete
Il 13 aprile a Parete, nelle palazzine popolari di via 2 Agosto, un’ennesima lite condominiale è finita in tragedia. Sebastiano Tessitore, 60 anni, aveva parcheggiato la sua auto in uno spazio comune, davanti al garage del 74enne Armando Ortodosso, scatenando l’ira di quest’ultimo. Nonostante precedenti diverbi, Ortodosso ha preso la sua pistola, regolarmente detenuta, e ha sparato almeno tre colpi al 60enne mentre stava riparando il motore. Dopo il delitto, Ortodosso è rientrato in casa, ma è stato arrestato dai carabinieri. Le indagini hanno confermato che la lite era legata a un conflitto di vicinato per il posto auto, ma stavolta la situazione è degenerata in omicidio. La tragedia si è consumata in un contesto di frequenti conflitti tra i due, ma mai con un esito così drammatico.
Uccide il fratello dopo una lite: l’omicidio vicino ad un bar a Mondragone
Il 12 giugno è stato fermato Antonio Cennami, accusato di aver ucciso il fratello Luigi, 50enne di Mondragone, con un colpo di pistola al collo, che si è rivelato fatale. L’omicidio è avvenuto dopo una lite la sera precedente, l’11 giugno, nei pressi di un bar sulla Domiziana. Dopo il delitto, Antonio si è dato alla fuga, ma è stato rintracciato mentre vagava per la città. I carabinieri hanno ricostruito l’esatta dinamica, e ritrovarono l’arma sulla Provinciale. Il Riesame ha confermato il carcere.
Freddati a colpi di pistola i due fratelli Marrandino allo svincolo dell’Asse mediano
Il 15 giugno si è consumato un duplice omicidio nei pressi dello svincolo di Succivo della Nola-Villa Literno. Antonio Mangicapre, 43enne di San Cipriano d’Aversa, ha confessato – dopo alcuni giorni – di aver ucciso con diversi colpi di pistola i fratelli Marco e Claudio Marrandino, rispettivamente di 39 e 29 anni, originari di Cesa. Secondo la sua versione, il delitto sarebbe avvenuto al culmine di una lite per questioni di viabilità, ma gli inquirenti stanno ancora indagando per fare piena chiarezza sul duplice delitto. I cellulari delle vittime e dell’assassino sono sotto sequestro per analizzare eventuali contatti precedenti.
Drammatico femminicidio a San Felice a Cancello: 24enne strangolata dal marito
Il 9 ottobre a San Felice a Cancello si è consumato un drammatico femminicidio. Eleonor Toci, 24enne albanese, è stata strangolata dal marito, Lulzim Toci, 30enne operaio agricolo, nella loro abitazione in via Caravaggio. Il delitto è avvenuto all’alba, verosimilmente mentre la donna dormiva. Dopo l’omicidio, Lulzim si è recato dalla cognata, ma il crimine è stato scoperto grazie a una videochiamata effettuata da uno dei figli della coppia, che ha mostrato il corpo della madre e rivelato: “Papà ha ucciso mamma.” Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Maddaloni. L’uomo, in stato di shock, ha confessato parzialmente davanti al pm Gaudino. Il 30enne è stato condotto in carcere a Santa Maria Capua Vetere con l’accusa di omicidio aggravato.
Padre ucciso a coltellate e la fuga con 100mila euro in contanti
E’ durata una notte la fuga del 27enne cinese accusato di aver ucciso il padre 48enne Zhan Yingjiao a San Felice a Cancello. L’omicidio, avvenuto il 21 dicembre durante un litigio per futili motivi, ha visto il giovane colpire il padre con un coltello prima di scappare con l’auto di famiglia e 100mila euro in contanti. La madre, rientrata a casa, ha trovato il corpo e dato l’allarme. I carabinieri, con indagini coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, hanno rintracciato il presunto omicida in un comune vicino, bloccandolo con il denaro a bordo del veicolo.
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