Lazio Women, Piemonte: “Avevo detto che non sarei più tornata in Italia, se sono qui…”

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Martina Piemonte, centravanti della Lazio Women, è intervenuta ai microfoni ufficiali del club biancoceleste per parlare di questa prima parte di stagione vissuta con la maglia biancoceleste e non solo.

Ecco le sue dichiarazioni: “Sono sincera: a me il Natale non piace, ma avendo girato tanto mi piace ovviamente stare con la mia famiglia, che non vedo mai. Vittoria contro il Milan? Ci serviva, chiudere l’anno così ci ha aiutato con il morale. Tornando in Italia, la Lazio è stata una scelta voluta. In Inghilterra avevo detto che non sarei più tornata in Italia, se sono qui alla Lazio, un motivo ci sarà. Io ho sempre detto che sono venuta qua per aiutare la squadra con i gol, fondamentalmente devo fare quello ed è pure arrivata l’ora. Arrivo con un bagaglio importante, mi serviva girare fuori dall’Italia tra Spagna e Inghilterra. Il mio obiettivo ora è portare la Lazio più in alto possibile. Ho cambiato tante squadre ma non per scelta mia, per vari motivi. Ora voglio trovare stabilità nella Lazio”.

Il campionato italiano? E’ cresciuto tanto, a me piace tanto il nostro mister perché ci sta insegnando a giocare a calcio e lo stiamo dimostrando a livello tattico. Mi dicono spesso che tra il campo e fuori sono due persone diverse in una. I rigori sbagliati? Sul primo contro il Milan era perché c’era Laura Giuliani, che mi conosce e sapeva che avrei tirato lì. Mentre sul secondo ero scioccata, lo si vedeva dalla mia faccia. Mi ha fatto male sbagliarlo, infatti dopo sono rimasti chiusa da sola in hotel a Firenze. Ci stavo male però poi ho detto ‘Martì, tu hai già superato questi momenti’. Alla fine mi sono detta ‘Sicuramente me ne aspetteranno tanti altri (di rigori)’. 

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Momento più difficile della mia carriera? Ce ne è stato uno in cui avrei voluto smettere di giocare a calcio, quando ero alla Fiorentina. Facevo anche Kickboxing e lì ho detto basta, mi ero stancata di cambiare squadre. Andai dalla buonanima di (Giuseppe) Barone e gli dissi che ero stanca di giocare a calcio. Sono tornata a casa, poi mi sono detta ‘Ma perché devo smettere di giocare a calcio?’. Quindi sono tornata, anche se da fuori rosa. Mi sono allenata da sola una settimana con (Patrizia) Panico, l’ex calciatrice, la più importante d’Italia. Lì è stata davvero dura”.

Momento iconico che ho vissuto? Quando sono tornata qui da Liverpool, ho avuto uno sbalzo di temperatura da 12° a 200° e ho giocato subito contro la Roma. Ricordo che è stato un momento bellissimo, anche se, prima della gara, non parlavo perché avevo l’ansia. Poi sono scesa in campo, a ripensarci a quella partita mi vengono i brividi. A fine partita mi sono seduta in panchina e ho pianto tanto e ho buttato fuori tutto, che avevo fatto tutto di corsa. Anche il gol contro il Sassuolo è stato un momento bellissimo che porto sempre con me. Anche mia mamma mi dice quanto è stato bello quel gol. Siamo stati tutte ad abbracciarci in panchina. E’ stato bellissimo e porto questo momento con me. A livello personale, quando sono tornata a casa, avere tutta la mia famiglia con me è stato veramente bello”.

Cos’è la mia famiglia per me? Un grande punto di riferimento, soprattutto mia mamma e le mie sorelle. Ritrovare questo momento di pace in questi giorni è stato uno dei momenti più belli. Sul campionato? Sicuramente la vittoria col Milan ci ha fatto capire quanto siamo forti e lo abbiamo dimostrato sul campo perché per una neopromossa non ci si aspettava tutto questo. Siamo state noi ad alzare l’asticella, siamo state noi a dimostrare quello che valiamo sul campo e questo ci ha fatto capire l’importanza delle partite, soprattutto gli scontri diretti con Samp, Napoli dove abbiamo pareggiato. Ci hanno fatto capire che dobbiamo affrontare ogni gara come se fosse l’ultima. C’è tutta la seconda metà di campionato da affrontare. Sono sicura che l’affronteremo con le consapevolezze che abbiamo acquisito in questi mesi passati insieme”.

Obiettivi? Sono scaramantica ma entro sempre in campo come se fosse l’ultima gara, basta che vinciamo. A livello personale, visto che sono attaccante, devo fare gol. I numeri non li ho mai detti, secondo me quando sei libera di testa, viene tutto da sé. Perché ho fatto anche Kickboxing? Volevo essere più agile e mi ha aiutato in questo. Con Ibra (Zlatan Ibrahimovic), che faceva taekwondo, ne ho anche parlato e lui mi ha detto ‘Tu sei occhio da animale’. Quindi sono Ibra Women (ride, ndr). Forza Lazio”.





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