Inwit, i progetti per smart city e digitalizzazione dell’Italia

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Articolo tratto dal numero di dicembre 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

Quindici chilometri con connessione 5G, incluse tutte le gallerie e le 21 stazioni. La linea Blu – M4 di Milano è diventata la prima metropolitana interamente coperta dal 5G in Italia e una delle prime in Europa. L’infrastruttura multi-operatore necessaria è stata realizzata da Inwit, il principale tower operator italiano. Si chiama Das (Distributed antenna system) ed è composta da 400 remote unit, oltre 1.110 micro-antenne con impatto visivo e ambientale impercettibile e 25mila metri di fibra ottica ed è stata attivata in 5G dai quattro operatori mobili.

Il progetto della linea Blu – M4 è seguito agli investimenti nelle metropolitane di Brescia, Catania e Napoli e fa parte della strategia di Inwit per contribuire alla digitalizzazione e, in questo caso, a una mobilità più intelligente. Un tema che, secondo una ricerca dell’Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano, è considerato fondamentale o molto rilevante dall’83% dei comuni italiani.

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Un piano da 800 milioni in due anni

Inwit ha circa 25mila torri in tutta Italia (una ogni tre chilometri e una ogni 500-600 metri nelle città) e circa 600 coperture indoor Das (un sistema di antenne che permette la connettività multi-operatore 4G e 5G dentro agli edifici) che ospitano gli apparati di trasmissione dei principali operatori mobili, fixed wireless access e sensori Internet of Things (IoT). Nei trasporti, le sue infrastrutture permettono la connettività 4G e 5G in 1.000 km di gallerie stradali e autostradali e oltre 40 km di metropolitane.

“Abbiamo un piano di investimenti da 800 milioni di euro al 2026 per ampliare la nostra rete di torri – ne abbiamo aggiunte 900 solo nel 2023 e circa altrettante ne aggiungeremo entro la fine del 2024 – e sistemi Das”, ha detto Diego Galli, direttore generale di Inwit, all’evento Comolake 2024 – The Great Challenge di Cernobbio. “Le nostre infrastrutture digitali condivise possono servire contemporaneamente più operatori e più tecnologie. Il modello della sharing economy porta maggiore efficienza economica e industriale per i clienti, gli operatori di tlc, e maggiore efficienza ambientale, con minore uso di risorse e di terreno e minore produzione di anidride carbonica. Per questo definiamo il nostro modello di business intrinsecamente sostenibile”.

Roma e Milano, città intelligenti

Le iniziative di Inwit non si limitano ai trasporti. A ottobre l’azienda ha acquisito il controllo esclusivo di Smart City Roma, la società che lo scorso anno si è aggiudicata la gara Ppp (partenariato pubblico-privato) per Roma 5G, il progetto di Roma Capitale per realizzare infrastrutture per la copertura 4G e 5G della metropolitana, di 100 piazze, di 98 vie limitrofe e di sette edifici pubblici del Comune, incluso il Campidoglio, oltre a telecamere, sensori IoT e WiFi. Quest’anno ha siglato anche un accordo con Fiera Milano per un intervento su 551mila metri quadrati che renderà una smart city i poli espositivi di Rho e Milano. E di recente ha avviato una partnership con A2A per potenziare le funzionalità smart city del capoluogo lombardo, a partire dal 5G, con l’installazione di small cell su un bacino potenziale di 1.000 pali della luce nei prossimi anni. Iniziative cruciali in vista di due grandi appuntamenti: il Giubileo 2025 e le Olimpiadi 2026.

Galli ha ricordato anche come le reti che sfruttano le infrastrutture di Inwit siano già operative in diversi musei – tra cui il Maxxi e il Museo Nazionale Etrusco -, centri commerciali, edifici storici come la Corte di Cassazione, strutture ricettive come Borgo Egnazia, sede dell’ultimo G7, oltre dieci campus universitari e più di 130 ospedali. I sistemi Das, spiegano dall’azienda, migliorano l’efficienza della comunicazione mobile all’interno delle strutture: le microantenne 4G/5G permettono anche di sfruttare le potenzialità dell’Internet of Things, semplificare le diagnosi e sviluppare telemedicina e chirurgia a distanza.

Contro il digital divide

Inwit investe anche per contribuire a ridurre il digital divide in Italia. Con il Piano Italia 5G del Pnrr sta portando le sue torri, equipaggiate con il 5G degli operatori, in 1.385 aree a fallimento di mercato, dove la connettività mobile non era disponibile e non sarebbe rientrata nei normali piani di investimento.

“Secondo un recente studio, le innovazioni digitali miglioreranno la nostra vita creando le smart city e rendendo le città più sicure (-10% di incidenti, -30% di furti), più veloci (-45/65% del tempo in uffici pubblici) e più sostenibili (-10/15% di emissioni)”, ha detto Michelangelo Suigo, direttore relazioni esterne, comunicazione e sostenibilità di Inwit. “Il salto in avanti non coinvolgerà solo le grandi città, ma anche i borghi e le aree rurali”.

I progetti smart rural di Inwit

Tra le principali iniziative nel cosiddetto smart rural ci sono quelle per la prevenzione degli incendi: le torri di Inwit vengono equipaggiate con sensori Internet of Things, videocamere smart dotate di intelligenza artificiale e gateway, che le trasformano in sentinelle dei territori, in grado di dare supporto a forze dell’ordine, Vigili del fuoco e Protezione civile.La società ha siglato una partnership con il Wwf per rilevare incendi nelle oasi di Macchiagrande (Rm), Bosco di Vanzago (Mi) e Calanchi di Atri (Te). In estate ha esteso alla prevenzione degli incendi boschivi la collaborazione con Legambiente sul monitoraggio ambientale, che riguarda cinque riserve abruzzesi, e ha avviato in Piemonte un progetto di monitoraggio dei focolai nei comuni di Bardonecchia, Oulx e Sauze d’Oulx (To), nell’Alta Valle di Susa.

“Un bosco indebolito dalle fiamme si difende meno efficacemente da altri eventi climatici estremi, come le forti piogge o le alluvioni”, ha detto ancora Suigo. “È importante contribuire alla prevenzione degli incendi e alla tutela dell’ambiente e della biodiversità tutto l’anno, non solo quando si presenta l’emergenza estiva. I nostri progetti di monitoraggio ambientale e di prevenzione degli incendi rappresentano un esempio dell’integrazione della sostenibilità nel nostro business e confermano il valore delle nostre torri per il territorio e le comunità”.

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