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Il 2024 ha già il sapore del passato. Prima di accompagnarlo in soffitta o dimenticarlo in un angolo, però, è giusto ricordare i lutti che hanno colpito lo sport salernitano negli ultimi 12 mesi. Un atto di gratitudine e di riconoscenza verso uomini e donne che – in un modo o nell’altro – sono entrati nelle nostre vite.

I lutti dello sport salernitano

Allenatori, dirigenti, ex atleti, giornalisti e semplici tifosi: nomi e volti da ricordare nella nostra rassegna sui lutti dello sport salernitano.

La sua lezione di vita e di coraggio ha commosso l’intera città. Anche e soprattutto per questo, è giusto iniziare il nostro commiato da Gianni Novella, morto il 17 giugno a 62 anni dopo una lunga malattia. Titolare di un’importante palestra a Salerno, Novella è diventato un’icona della tifoseria della Salernitana grazie la trasmissione televisiva Cuore granata, in onda per circa un trentennio sulle principali antenne del capoluogo. Dal punto di vista emotivo, però, Novella ha lasciato un segno ancora più profondo con il romanzo autobiografico Arco…baleno, e in un lampo vidi tutti i colori della vita, presentato al pubblico appena 4 giorni prima di morire.

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Il popolo della Bersagliera ricorderà con profondo dolore il 2024 anche per la morte di 6 ex calciatori che, in epoche diverse, hanno giocato a Salerno: il mediano di origini argentine Mauro Corrente, venuto a mancare il 1° maggio; l’attaccante Franco Staglioli, scomparso il 16 settembre; il centrocampista Andrea Capone, 43 anni, trovato senza vita in una camera d’albergo a Cagliari la mattina del 29 settembre; il centrocampista Pier Luigi Cignani – tra i protagonisti della promozione in B nella stagione 1965-66 – morto il 9 novembre a 84 anni; il terzino Glauco Di Benedetto, che ha concluso la sua vita terrena il 15 novembre a 72 anni, e l’altro difensore Mario Valeri, 75 anni, scomparso il 27 novembre a Sassari.

Lacrime anche per l’improvvisa scomparsa a 55 anni del magazziniere Gerardo Salvucci, vittima il 12 giugno di un infarto mentre passeggiava sul lungomare di Sapri, e del preparatore dei portieri Rossano Betti, uno dei collaboratori più stretti dell’ex tecnico granata Davide Nicola, morto appena prima di Pasqua.

Occhi lucidi anche per gli addii a 6 tifosi granata: Mario Marzullo, morto il 2 gennaio a 87 anni; Ciro De Caro, deceduto il 7 marzo; Armando Mainardi, insegnante di 47 anni stroncato da un malore il 7 giugno nella scuola media di Milano in cui lavorava; il presidente del Salernitana club di Torino Luigi De Sio, venuto a mancare il 10 luglio; Gianpiero Savo e Francesco Soricillo, ambedue scomparsi a inizio ottobre.

L’ultimo saluto a Gino Liguori e Pasquale Cuffaro

Penna, taccuino e una storia da raccontare: così funzionava il mestiere del giornalista quando le notizie non arrivavano in tempo reale sui computer o sugli smartphone. Da questo punto di vista, la storia di Gino Liguori – morto il 9 marzo a 88 anni – è davvero esemplare: cronista di punta dell’edizione cittadina de «Il Mattino», Liguori si è destreggiato con rara disinvoltura tra la cronaca nera (il suo più grande scoop fu l’intervista al boss della Nuova camorra organizzata Raffaele Cutolo subito dopo il suo arresto ad Albanella nel maggio del 1979) e il calcio. Non solo la Salernitana – di cui è stato anche radiocronista agli albori dell’emittenza privata – ma anche le altre squadre di punta della nostra provincia in oltre mezzo secolo di carriera.

L’ironia era invece la cifra distintiva di un altro uomo di sport: Pasquale Cuffaro, che ha lasciato questa terra il 16 gennaio a 76 anni. Il professore salernitano – per tanti anni in cattedra presso la Scuola regionale del CONI – si occupò a lungo della formazione degli allenatori in qualità di delegato provinciale dell’AIAC, collaborando anche con la Salernitana sotto la gestione Lotito-Mezzaroma. Gli sportivi, però, lo ricordano per le frequenti apparizioni nei programmi sportivi di Telecolore, in cui commentava le alterne vicende dei granata con leggerezza e sense of humour.

Gli altri lutti del 2024

Allargando lo sguardo all’intera provincia, il pensiero va a due ex calciatori: Aniello Mautone, una carriera spesa con la maglia della Gelbison, morto il 29 gennaio, e Mattia De Vivo, a lungo nella rosa della Battipagliese, morto a fine luglio per le conseguenze di un incidente stradale sulla Statale 18. La tifoseria della Nocerina si è invece stretta intorno alla famiglia dello storico capo ultrà Silvio Iannone, ucciso da un infarto lo scorso 5 ottobre.

Pochi mesi dopo la triste dipartita di Antonello Di Cerbo, lo sport salernitano ha perso un altro dei suoi mecenati: l’ex presidente della sezione cittadina della Lega navale italiana Fabrizio Marotta, scomparso il 18 gennaio a soli 47 anni. Per ricordare l’ingegnere con la passione per la vela e il podismo, l’Università di Salerno ha istituito un premio in suo onore, mentre il direttivo della LNI gli ha intitolato la sua base nautica. Il 18 luglio, invece, l’ex arbitro e commissario di campo Mario Valiante – a lungo presidente del Collegio arbitrale della Lega nazionale dilettanti – è morto assieme alla moglie in un terribile incidente stradale sulla A2 del Mediterraneo all’altezza di Eboli.

Infine, due salernitani di adozione che hanno frequentato i parquet della nostra provincia: il 19 aprile è arrivata dalla Romania la notizia dell’improvvisa scomparsa dell’ex cestista argentino Angelo Casale, che conquistò nella stagione 1984-85 la promozione in B2 con la maglia della Casse Rurali Battipaglia. Il 29 agosto, infine, la morte in Turchia della pallavolista portoricana Pilar Marie Victoria Lopez, 29 anni, che aveva giocato con la Polisportiva Due Principati di Baronissi nel 2017-2018.

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