Il 2024 in Emilia-Romagna: un anno di crisi climatiche

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Il 2024 è stato un anno critico per l’Emilia-Romagna, che ha affrontato una serie di eventi climatici estremi senza precedenti. Con un totale di 52 eventi disastrosi, la regione è risultata la più colpita d’Italia, in un contesto nazionale che ha registrato oltre 351 eventi meteo estremi. La crescente vulnerabilità della regione agli impatti dei cambiamenti climatici è diventata evidente.

Eventi Climatici di Maggiore Rilievo

Allagamenti da piogge intense
Tra gli eventi più significativi, l’alluvione di Bologna ha colpito gravemente la città, con circa 200 mm di pioggia in poche ore, ben al di sopra della media stagionale. Questo ha causato il superamento dei livelli di guardia nei fiumi e il cedimento di argini, innescando gravi inondazioni. Anche Rimini ha subito ingenti allagamenti verso la fine dell’estate, con strade e attività commerciali sommerse. Gli allagamenti hanno danneggiato le infrastrutture per oltre 150 milioni di euro, compromettendo in particolare la viabilità e i servizi pubblici.

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Esondazioni fluviali
La regione ha subito 14 esondazioni fluviali, con fiumi come il Po, il Reno e il Savio che hanno superato i livelli di allerta, registrando flussi superiori ai 10.000 metri cubi al secondo in alcuni tratti. A Ravenna e Forlì-Cesena, questi eventi hanno portato a evacuazioni di emergenza e danni significativi alle abitazioni e alle infrastrutture vitali per le comunità locali.

Danni da vento
Sono stati registrati 62 casi di danni causati da forti venti, con raffiche che hanno superato i 100 km/h. I danni si sono concentrati in zone come Rimini e Forlì, dove i venti hanno abbattuto alberi, danneggiato edifici e interrotto temporaneamente il traffico. Le attività economiche locali hanno subito disagi, e i costi di riparazione sono aumentati.

Siccità prolungata
In contrasto con gli eventi alluvionali, la regione ha affrontato 34 eventi di siccità prolungata, con temperature che hanno superato i 38°C in alcune aree. Le province di Reggio Emilia e Parma, in particolare, hanno visto una drastica riduzione delle rese agricole, con impatti diretti sull’approvvigionamento alimentare e sull’economia agricola. La scarsità di acqua ha abbassato il livello delle falde acquifere di circa il 30% rispetto alla media degli anni precedenti.

Frane e smottamenti
A Bologna e Modena, le forti piogge hanno causato frane e smottamenti, aggravando la situazione in zone collinari e rurali. Le precipitazioni di oltre 250 mm in 3 giorni hanno fatto cedere terreni instabili, danneggiando abitazioni e infrastrutture e rendendo difficoltosi gli spostamenti.

Erosione costiera
Ravenna ha visto un aumento dei rischi di erosione costiera, con le mareggiate e i venti forti che hanno ridotto la lunghezza delle sue spiagge di circa 2 metri. La salinizzazione delle acque ha anche minacciato gli ecosistemi marini e la biodiversità delle aree costiere.

Conseguenze e impatti sociali ed economici

Gli eventi climatici estremi hanno avuto un impatto profondo sull’economia e sulla vita quotidiana. Oltre ai danni materiali da allagamenti ed esondazioni, il settore agricolo ha subito perdite stimate in circa 200 milioni di euro. La siccità e gli eventi estremi hanno avuto effetti devastanti anche su settori chiave come il turismo, il commercio e l’agricoltura, portando preoccupazioni per l’occupazione e la sicurezza alimentare.

Dal punto di vista sociale, le comunità colpite hanno dovuto affrontare non solo le difficoltà materiali, ma anche un impatto sul benessere psicologico. In molte aree sono state attivate iniziative di supporto per la salute mentale e il recupero delle persone e dei territori.

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Risposte istituzionali: il ruolo del PNACC

Le autorità regionali e nazionali hanno avviato interventi urgenti di adattamento. Il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) è un quadro fondamentale in questo contesto, orientato a migliorare la resilienza delle comunità italiane. Le misure di prevenzione e adattamento includono investimenti in infrastrutture verdi, pratiche agricole sostenibili e la promozione di tecnologie di allerta e monitoraggio per eventi estremi.

Sono già in corso progetti di riqualificazione urbana, in particolare nelle aree vulnerabili, con un forte focus sulla protezione e valorizzazione degli ecosistemi naturali.

Verso un futuro sostenibile

Il 2024 ha rappresentato un’importante lezione per l’Emilia-Romagna, evidenziando la necessità di un approccio strategico e coordinato nella lotta contro i cambiamenti climatici. La regione deve intensificare gli sforzi per promuovere la sostenibilità e prepararsi per eventi estremi futuri. Solo con un impegno collettivo che coinvolge tutti i settori e le comunità sarà possibile costruire un futuro più sicuro, resiliente e sostenibile per le generazioni future.

Roberto Nanni

• Tecnico Meteorologo AMPRO Meteo Professionisti Certificato dal World Meteorological Organization DTC-TMT-004-19

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