ecco come donarlo a chi non ne ha – Libero Quotidiano

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Conto e carta

difficile da pignorare

 



Caterina Maniaci

Quanto cibo si spreca, in Italia. Nel 2024 è addirittura aumentato, salendo secondo le stime a un equivalente di 17,8 miliardi di euro. È stato calcolato che solo nel periodo compreso tra la vigilia di Natale e Capodanno, getteremo via circa 575mila tonnellate di cibo, per un valore di 9,6 miliardi di euro. Significa che, mediamente, ogni famiglia butta via generi alimentari per 92 euro. E che fine fa questo cibo? Fa rabbrividire l’idea che finisca tutto nelle pattumiere e nelle discariche.

Microcredito

per le aziende

 

Per fortuna esistono numerose associazioni, gruppi, organizzazioni che si occupano di arginare l’onda anomala dello spreco alimentare. Da Nord a Sud, da Est a Ovest, ecco una mappa della buona volontà disegna una linea che lega tante città, grandi e più piccole, con i volontari che aderiscono a questi gruppi si danno da fare per recuperare il cibo e per ridistribuirlo alle persone che hanno davvero bisogno.

 

 

 

PRODOTTI DISTRIBUITI
A Torino esiste Food Pride (email: [email protected]; telefono: 011.0686942; su Facebook: Food Pride Torino), una rete di enti ed associazioni nata all’inizio del 2019, con il sostegno della Compagnia di San Paolo, tutti uniti contro allo spreco alimentare. Il progetto CO-ACT! (telefono: 011.8138711) attivato dal Comune, lungo tutto il 2024, ha avuto come obiettivo la promozione dell’economia circolare e dunque la riduzione dello spreco alimentare attraverso la gestione delle scorte alimentari benefiche, migliorando la tracciabilità dei prodotti distribuiti e sensibilizzando le famiglie coinvolte sul consumo consapevole degli alimenti.
Visto che l’abbiamo citata, varrà la pena di spendere qualche parola per ricordare il Banco Alimentare (telefono della sede di Milano: 02.89658450; email: [email protected]), diventata una realtà di riferimento per tutta Italia, da quando è iniziata la sua storia, per volontà di quattro amici, Giorgio, Marco, Mario e Diego, nel voler importare in Italia l’esperienza del “Banco dos Alimentos” di Barcellona. Nel 1989 costituiscono la Fondazione Banco Alimentare e l’anno successivo Danilo Fossati, presidente dell’azienda Star, decide di sostenere la Fondazione con una donazione, che consente di affittare il primo magazzino nella città di Meda (Milano). Ben presto il Banco si diffonde e catalizza tanti volontari, uniti da un desiderio comune: ridurre gli sprechi alimentari e aiutare le persone in difficoltà.

Roma e Milano, oltre che dal Banco Alimentare, sono unite anche da un’altra iniziativa-organizzazione, quella di Recup (email: www.associazionerecup.org; indirizzo della sede di Milano: via San Giacomo 32B), idea concepita in Francia, precisamente al mercato di Lione, grazie a una milanese, Rebecca Zaccarini, classe 1991, partita da Milano e arrivata in Francia per un Erasmus. Recup anche in Italia raccoglie e ridistribuisce gratis gli alimenti invenduti nei mercati di Milano e Roma. Nel giro di pochi anni Recup ha potuto contare su circa 300 soci volontari ed è una presenza fissa in una decina di mercati a Milano, in tre a Roma e in uno a Busto Arsizio, in provincia di Varese.

Restando a Milano, il Comune con Assolombarda e Politecnico di Milano ha condiviso il protocollo di intesa Zero Sprechi, una rete di ridistribuzione del cibo fresco, creando un hub per ogni quartiere. A Padova Re.T.E. Solid.A (email: [email protected]; telefono: 345.5130452) è il progetto di solidarietà e lotta allo spreco alimentare promosso dalle Acli Provinciali di Padova e di Rovigo, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e con la partecipazione di molti enti pubblici e del privato sociale.

Nelle Marche si aggirano i Foodbusters, vale a dire gli Acchiappacibo (telefono: 328.7310369; email: [email protected]), la prima associazione di recupero cibo nelle Marche. Per accedere al servizio basta mettersi in contatto con loro durante i preparativi di un evento e i volontari arriveranno. Sono già stati coinvolti in oltre 2mila matrimoni. A Roma agisce anche ReFoodGees, associazione che comprende, tra gli altri, rifugiati e richiedenti asilo (email: [email protected], presenti su Facebook e Instragram, e si può andare di persona a vedere cosa fanno il sabato pomeriggio dalle 16 nel cortile del Nuovo Mercato Esquilino in via Principe Amedeo 184, a Roma). E poi ci sono tante iniziative, come “Tenga il resto”, sempre in linea con le buone pratiche per il recupero di cibo non consumato. E “Stasera Offro Io”, che consente il recupero dell’invenduto giornaliero dei piccoli operatori del settore alimentare distribuiti sul territorio (panifici, ristoranti, macellerie, pescherie, ortofrutta) che può essere ritirato direttamente dalle persone in difficoltà.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

 

 

 

ANCHE TRAMITE APP
In campo anche le tecnologie: con una app, “Roma che serve”, finanziata dalla Regione Lazio e sostenuto dalle Acli di Roma e provincia e dal Centro Agroalimentare della capitale. Totalmente gratuita e scaricabile da oggi su ogni tipo di smartphone e tablet, che da un lato semplifica le donazioni di cibo da parte delle realtà produttive a favore delle associazioni caritatevoli che sostengono i più poveri, e dall’altro lato permette di scoprire a Roma e provincia dove possono rivolgersi per trovare da mangiare, un letto per dormire o un posto per lavarsi.

Avanzi Popolo 2.0 a Bari (sito web: www.avanzipopolo.it), tre volte a settimana, in tre quartieri di Bari, volontari in pattini a rotelle o in bicicletta in orario di chiusura fanno il giro dei negozi che aderiscono all’iniziativa, recuperano tutto il cibo che l’indomani non potrebbe essere destinato al commercio e lo consegnano agli sportelli Caritas dei quartieri.

La Caritas diocesana in primo piano anche a Napoli, insieme all’associazione CAIR (Comitato per Assistenza Istituti Religiosi) e la cooperativa sociale Ambiente Solidale, che da tempo fanno rete per recuperare il cibo gettato via, ma ancora commestibile (indirizzo della Caritas Diocesana Napoli: via Pietro Trinchera 7; telefono: 081.5574265).

A Palermo ha preso il via Il Rimpiattino, quello che nei paesi anglosassoni prende il nome di “doggy bag”, sostenuto da Confcommercio e Fipe, per riciclare il molto cibo avanzato e non richiesto dai clienti dei ristoranti (si può contatatre AGCI Sicilia, via Simone Cuccia 11, Palermo; telefono: 091.6251649).

Conto e carta

difficile da pignorare

 

 

 

Napoli? Carne, pesce e dolci: tutte le tradizioni culinarie di Natale

Video su questo argomento

 

Microcredito

per le aziende

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Microcredito

per le aziende