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credits: Roberto Cavaliere

Delusione Uilm sull’incontro Ast-Terni: pochi impegni concreti

Delusione Uilm – L’incontro svoltosi oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha suscitato pesanti critiche da parte della Uilm, il sindacato dei metalmeccanici. I rappresentanti sindacali Guglielmo Gambardella, Segretario nazionale e responsabile del settore siderurgico, e Simone Lucchetti, Segretario Uilm di Terni, hanno espresso la loro profonda delusione rispetto alle aspettative iniziali.

Secondo quanto dichiarato dai rappresentanti, la riunione è stata caratterizzata da dichiarazioni contraddittorie e da un’assenza di assunzioni di responsabilità da parte dei soggetti istituzionali presenti. Il tema principale in discussione, il costo elevato dell’energia sollevato dal gruppo Arvedi, non ha trovato soluzioni concrete, lasciando la situazione di Ast-Terni in uno stato di incertezza.

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Gambardella e Lucchetti hanno sottolineato come questo immobilismo rischi di compromettere ulteriormente la competitività dell’azienda siderurgica, aggravando una situazione già precaria per i lavoratori, reduci dagli anni difficili della gestione targata Thyssenkrupp.

“L’incontro di oggi si è rivelato paradossale,” hanno dichiarato i due sindacalisti, “con una totale mancanza di decisioni operative rispetto alle questioni chiave che avevamo posto sul tavolo.”

Una promessa tardiva, ma necessaria

Nonostante il contesto deludente, la Uilm ha evidenziato un unico risultato positivo: il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha assicurato che l’iter per l’Accordo di Programma sarà concluso entro il prossimo febbraio. Questo documento è considerato fondamentale per delineare il futuro di Ast-Terni e fornire un quadro chiaro di interventi a sostegno della competitività aziendale.

In attesa della finalizzazione dell’Accordo di Programma, le istituzioni nazionali e regionali si sono impegnate a lavorare per individuare una soluzione transitoria sul tema dell’energia. L’obiettivo è quello di definire entro il 20 gennaio una misura temporanea, della durata di almeno due anni, per ridurre l’impatto del costo energetico sulle attività aziendali, compatibilmente con le normative europee sugli aiuti di Stato.

“Questo impegno, sebbene tardivo, rappresenta una vittoria parziale per il nostro sindacato, frutto delle continue sollecitazioni che abbiamo portato avanti in questi mesi,” hanno aggiunto Gambardella e Lucchetti.

Una crisi che pesa sui lavoratori

La situazione di incertezza che avvolge Ast-Terni non è solo una questione industriale ma ha ricadute dirette sui lavoratori, che da anni subiscono le conseguenze di una gestione aziendale difficile. L’epoca della proprietà Thyssenkrupp ha lasciato ferite profonde, con ricadute pesanti sull’occupazione e sulla stabilità economica del territorio.

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La preoccupazione del sindacato è che il protrarsi di questa condizione di instabilità possa avere ulteriori ripercussioni sui livelli occupazionali e sulle condizioni lavorative degli addetti. “Non possiamo permettere che i lavoratori continuino a pagare il prezzo di una mancanza di visione strategica,” hanno concluso i rappresentanti Uilm.

Il nodo dell’energia: una sfida strategica

Il costo dell’energia rappresenta una delle principali sfide per l’intero settore siderurgico italiano, e la vicenda di Ast-Terni ne è un esempio emblematico. La necessità di trovare soluzioni sostenibili, in linea con le normative europee, è cruciale non solo per garantire la sopravvivenza dell’azienda ma anche per tutelare il ruolo dell’Italia nel mercato siderurgico internazionale.

In questo contesto, la lentezza delle istituzioni nell’affrontare il problema rischia di compromettere un settore strategico per l’economia nazionale. L’impegno richiesto non può limitarsi a soluzioni temporanee, ma deve prevedere una pianificazione a lungo termine che affronti alla radice il problema del costo energetico.

Conclusioni

L’incontro al Mimit ha evidenziato ancora una volta le difficoltà nel coniugare le esigenze dei lavoratori e delle imprese con le complessità della governance istituzionale. Se da un lato la promessa di concludere l’Accordo di Programma entro febbraio offre una speranza, dall’altro la mancanza di soluzioni immediate lascia aperti interrogativi sul futuro di Ast-Terni.

Per il sindacato Uilm, la partita è ancora tutta da giocare, ma il tempo stringe. I prossimi passi saranno decisivi per evitare che un altro pezzo importante dell’industria italiana finisca per soccombere di fronte alla concorrenza internazionale e alle sfide interne.



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