Dalla Chiesa Matrice di Rizziconi con Mimmo Cavallaro a Gioiosa Ionica con Tiziana Serrino: un viaggio tra preghiere, serenate e storie di Calabria.
Qualche sera fa, nella suggestiva Chiesa Matrice di Rizziconi, ho assistito a uno spettacolo che definire sublime è riduttivo. La chiesa, gremita di persone, ha accolto un pubblico attento e coinvolto per quasi un’ora e mezza, sfatando il vecchio pregiudizio secondo cui la musica popolare sarebbe interessante solo per chi ama ballare. Sul palco c’era Mimmo Cavallaro, uno degli artisti più rappresentativi della nostra terra, capace di offrire uno spettacolo diversificato che va ben oltre le sole tarantelle – pur sempre apprezzate e ballate da generazioni.
Mimmo propone un repertorio che è frutto di ricerca e di composizioni personali, raccontando la Calabria attraverso testi che parlano di preghiere, serenate e nenie. Durante quella gelida serata d’inverno, la musica ha scaldato l’anima dei presenti, regalando un momento di pura emozione. È evidente che qualcosa sta cambiando nel panorama della musica popolare: il pubblico non si accontenta più di ascoltare sempre gli stessi temi e cerca innovazione, autenticità e qualità.
La trasformazione della musica popolare
Artisti come Fabio Macagnino, il Duo Gurni, e altri protagonisti della scena locale, hanno già dimostrato che si può andare oltre il consueto. Tuttavia, come osservato, le giovani generazioni spesso si rifanno a un immaginario di un mondo ormai scomparso, come i mulini ad acqua e i lavatoi alla fiumara, senza affrontare temi più attuali. In questo contesto, figure come Céz Barretta rappresentano un esempio di rinnovamento ritmico che sta attirando folle entusiaste.
Da Rizziconi a Gioiosa Ionica: la magia continua
Altra serata, altro luogo: a Gioiosa Ionica, in un’altra notte gelida, ho avuto il piacere di assistere al concerto di Tiziana Serrino, una delle voci più interessanti del Reggino. Tiziana, cantautrice raffinata e interprete di grande talento, ha presentato uno spettacolo coinvolgente, capace di alternare tradizione e innovazione.
Con una voce graffiante e una presenza scenica unica, Tiziana ha saputo spaziare dal cantautorato alla musica popolare, introducendo ogni pezzo con eleganza e coinvolgendo il pubblico attraverso una mimica espressiva che cattura l’attenzione. La sua interpretazione dei brani della tradizione siciliana, come quelli della leggendaria Rosa Balistreri, è stata delicata e rispettosa, rinnovandoli senza tradirne l’essenza.
Una narrazione fatta di musica e passione
Imbracciando la chitarra con la fierezza di una brigantessa, Tiziana ha raccontato storie di donne, di terre calabresi e di luoghi spesso dimenticati, ma pieni di vita e significato. La sua musica è un viaggio che meriterebbe palcoscenici più importanti di una piazza invernale, ma che nella sua semplicità riesce comunque a raggiungere e commuovere.
Conclusioni
Queste due serate, tanto diverse quanto complementari, hanno messo in luce l’anima poliedrica della musica popolare calabrese: una tradizione che non si limita a far ballare, ma che sa raccontare, emozionare e riflettere. Che si tratti di preghiere, nenie o racconti di donne e paesaggi, eventi come questi non solo celebrano le nostre radici, ma indicano una strada per il futuro. Un futuro in cui tradizione e innovazione convivono armoniosamente, regalando alla Calabria e al mondo intero la bellezza della sua musica.
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