Santa Maria Hoè: Stamp-Edil, sulle orme del fondatore Isidoro Crippa

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Continua il viaggio alla scoperta di “Business PMI” –  le aziende che danno valore al nostro territorio,  per conoscere le Piccole e Medie Imprese lecchesi. L’approfondimento di oggi è dedicato a Stamp-Edil.

Stamp-Edil, sulle orme del fondatore Isidoro Crippa

Spirito imprenditoriale, creatività, capacità di guardare al futuro e di diversificare, impegno infaticabile e tanta, tanta passione. Sono gli “ingredienti” che da sempre caratterizzano l’attività di Stamp-Edil, società del settore edilizio di Santa Maria Hoè. Perché sono gli stessi che hanno da sempre contraddistinto il suo fondatore Isidoro Crippa, scomparso a 88 anni all’inizio del 2024.

Ancora oggi è al suo insegnamento e alle sue indicazioni che i quattro figli, Oscar, Monica, Piero e Anna, si affidano per mandare avanti e far crescere l’azienda. La Stamp Edil, sulla carta, è nata nel 1990; ma i suoi fondamenti risiedono nella storia che negli anni
precedenti ha contrassegnato la vita di Isidoro, da quando, negli anni Sessanta, insieme coi fratelli passava col carrettino nelle contrade di mezza Lombardia a vendere prodotti di abbigliamento, dagli abiti delle contadine e delle operaie alla biancheria per gli alberghi della Valsassina.

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La sua vita è un susseguirsi di iniziative e imprese. Sposatosi con Tina Agostoni nel 1963, pochi anni dopo costruisce il primo capannone e dà vita alla Crippa Isidoro Confezioni che realizzava abiti per le massaie, ma anche tende da sole, coperture per assi da stiro e pure prodotti che andavano venduti per corrispondenza dagli allora famosissimi cataloghi Vestro e Postalmarket. Arrivò a costruire un nuovo capannone e ad avere fino a 120 dipendenti.

«Papà era un vulcano», assicurano i figli Piero e Anna. Naturalmente nel senso di idee e attività. Così, gli basta incrociare per caso un venditore di macchine che producono il filo per la rete antigrandine e cosa fa? Compra questa mastodontica macchina (una quarantina di metri di lunghezza) fonda la TIA (Tina Isidoro Agostoni) e si mette a produrre rete antigrandine fino a diventarne il primo produttore nazionale.

Sì, ma mica è finita lì. Nel 1976 deve ampliare i capannoni e avendo un dipendente capace di usare gli escavatori, compra una pala cingolata e comincia a preparare il terreno. È il preludio di quella che sarà la Stamp Edil. Perché già negli anni successivi acquista dei terreni a Verderio e vi costruisce dei capannoni che vende «con delle semplici strette di mano – ricorda il figlio Piero – e un mucchio di cambiali, tutte pagate!».

La passione per il mondo dell’edilizia, però, viene probabilmente da lontano. Secondo i figli già da quando «ancora ragazzino – raccontano – collaborò con i compagni dell’oratorio di don Piero, parroco di allora, a costruire lo stadio di Rovagnate». Certo è che l’ha passata anche a Oscar, Monica, Piero e Anna.

«Anche a noi il lavoro non fa paura – assicurano – e quello che facciamo non ci pesa. Ci anima la stessa passione di papà». Insomma, dire che era un “vulcano” a questo punto sembra quasi dire poco… «D’altra parte – continua Piero – papà mi diceva sempre: “Se vuoi una cosa, credici e vedrai che ce la farai a realizzare il tuo sogno».

Dal 1990 i passi avanti compiuti dalla Stamp Edil sono stati tanti e fondati sui suggerimenti di Isidoro. Un esempio su tutti, che indica l’attenzione al lavoro e alla qualità, è questo ricordo di Piero: «Se per realizzare un’opera occorrono 300 kg di calcestruzzo, mi insegnava papà, piuttosto usane 310, ma mai 290! Insomma, prima di tutto il lavoro fatto bene e la soddisfazione del cliente».

Così, dai capannoni per il comparto industriale, negli anni si è passati anche alle abitazioni per il settore residenziale in varie parti di quest’area di Brianza, da Santa Maria Hoè a Monticello, da Barzanò a Casatenovo, Cormano e Milano, con interventi anche unici come l’operazione di Villa Busca Arconati Visconti a Lomagna (si veda il box). Oggi l’impresa è cresciuta fino a raggiungere un fatturato 2023 non lontano dai 7 milioni di euro, un ufficio con 8 impiegati, una quindicina di operatori diretti e una serie di collaboratori, tra elettricisti, idraulici, posatori… che fanno sì che ogni giorno nei cantieri della Stamp-Edil lavorino circa 50 persone.

«Se siamo cresciuti nel tempo – concludono – dobbiamo ringraziare anche loro».

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