Per la CISL sono la sicurezza e la precarietà lavorativa le emergenze in Romagna del prossimo anno

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Il 2025 si prepara a essere un anno di sfide cruciali per la il territorio romagnolo. “Un anno in cui l’organizzazione sindacale si troverà ad affrontare alcune delle problematiche più urgenti che riguardano il mondo del lavoro, la sicurezza e il lavoro precario”. Francesco Marinelli, segretario generale della CISL Romagna delinea i temi che saranno al centro dell’agenda sindacale per il prossimo anno.

 

Sicurezza sul lavoro: una questione emergenziale

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La sicurezza sul lavoro continua ad essere una delle principali preoccupazioni della CISL Romagna, che continua ha registrare dati preoccupanti degli infortuni mortali non solo a livello nazionale ma anche locale. Nei primi 10 mesi del 2024, infatti, le denunce di infortuni sul lavoro in Emilia-Romagna sono diminuite dello 0,92% rispetto allo stesso periodo del 2023 (63.588 rispetto a 64.546), ma il numero di infortuni mortali è aumentato da 77 a 83, con un incremento del 7,8%. In particolare, nelle province romagnole, la situazione è stata allarmante e in controtendenza rispetto al dato regionale: in provincia di Ravenna, gli infortuni mortali sono passati da 9 nel 2023 a 8 nel 2024, ma con un incremento del 4,53% degli infortuni denunciati (5.929 nel 2024 contro i 5.732 del 2023), mentre a Rimini si è registrato un aumento di 1 incidente mortale (da 7 a 8), con una crescita del 3,44% degli infortuni denunciati (4.498 nel 2024 contro i 4.303 del 2023). A Forlì-Cesena, invece, si è assistito a una lieve diminuzione del 0,69% degli infortuni denunciati (5.751 nel 2024 contro i 5.791 del 2023), ma la cifra rimane comunque significativa con 6 incidenti mortali del 2024 rispetto ai 13 del 2023.

Non possiamo più permetterci di continuare su questa strada. Il 2024 ha visto una crescita degli incidenti mortali sul lavoro, e questo è assolutamente inaccettabile. Dobbiamo fare un salto di qualità sulla sicurezza, investire in formazione, sensibilizzare tutte le imprese, e mettere la cultura della sicurezza al centro di ogni azione. Ogni lavoratore deve poter tornare a casa in sicurezza, e questo deve diventare l’imperativo per il 2025”, afferma il segretario cislino.

È essenziale dare continuità e impulso ai tavoli provinciali istituiti nell’ambito dell’accordo “tutela della salute e sicurezza“, previsto dal Patto per il Lavoro e per il Clima sottoscritto a livello regionale nel 2022, assicurando che il loro operato vada oltre la semplice fase di monitoraggio. Le proposte e le buone pratiche discusse devono essere tradotte in azioni concrete e tempestive, così da rafforzare la cultura della prevenzione e migliorare effettivamente la sicurezza nei luoghi di lavoro”.

 

La precarietà lavorativa: una sfida prioritaria

Il 2024 si sta chiudendo con un quadro occupazionale particolarmente preoccupante: nonostante il tasso di occupazione in regione Emilia-Romagna abbia raggiunto il 70,6% con un incremento dello 0,9% rispetto all’anno precedente e ben superiore alla media nazionale del 61,9%, la qualità dei contratti resta una preoccupazione poiché oltre il 90% delle nuove assunzioni sono a tempo determinato, in somministrazione o in apprendistato e con un costante ricorso agli ammortizzatori sociali. Nei primi nove mesi del 2024, la regione Emilia Romagna ha registrato un significativo aumento delle ore autorizzate di Cassa Integrazione, che sono salite a 353.568.286, con un incremento del 20,02% rispetto alle 294.595.828 ore del 2023. Questo aumento ha riguardato particolarmente le province romagnole: Ravenna ha visto un’impennata del 79.64%, passando da 1.724.965 ore nel 2023 a 3.098.785 ore nel 2024; Forlì-Cesena ha avuto un incremento del 18,92%, con 2.499.220 ore nel 2024 rispetto alle 2.101.571 ore dell’anno precedente; infine, Rimini ha registrato un notevole aumento dell’81,85%, con 5.151.279 ore contro le 2.832.642 ore del 2023. In particolare, il settore manifatturiero ha registrato un aumento notevole dell’uso di cassa integrazione e simili, riflettendo la difficoltà di molte aziende nell’assicurare una stabilità occupazionale. “La qualità del lavoro in Romagna continua a essere caratterizzata dalla precarietà. Abbiamo bisogno di politiche industriali che siano in grado di dare risposte concrete, non solo a livello locale ma anche nazionale. È fondamentale stabilizzare l’occupazione e offrire una prospettiva di futuro ai lavoratori, attraverso politiche attive che favoriscano un inserimento stabile nel mondo del lavoro e percorsi di formazione per supportare i lavoratori durante le transizioni nel lavoro”. dichiara Marinelli.

 

Le prospettive per il 2025

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Il segretario della CISL Romagna conclude con uno sguardo propositivo per il 2025, sottolineando come l’organizzazione sindacale sia pronta a lavorare con determinazione per affrontare tutte queste sfide. “Il 2025 sarà un anno cruciale per la Romagna. Abbiamo davanti a noi un compito arduo, ma anche molte opportunità. Siamo convinti che solo con l’impegno di tutti e attraverso una forte coesione, potremo creare una Romagna più inclusiva, solidale e con maggiori opportunità, capace di offrire un futuro migliore per le generazioni a venire”.

 

 

In copertina: Francesco Marinelli, segretario generale della CISL Romagna



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