PAT – ISPAT * ANNUARIO STATISTICO 2023: «LA POPOLAZIONE RESIDENTE IN TRENTINO AMMONTA A 545.169 ABITANTI, CON UN INCREMENTO DI 2.137 UNITÀ»

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Prosegue il processo di “digitalizzazione” delle famiglie trentine. Il 37,1% utilizza il personal computer con frequenza quotidiana e il 69,8% fa uso di Internet tutti i giorni. Si tratta di una quota in rapida crescita, se si pensa che nel 2010 coloro che usavano Internet tutti i giorni erano meno del 27%.

4. Lavoro

I dati del mercato del lavoro del 2023 confermano la crescita iniziata nei due anni precedenti, dopo il difficile periodo legato all’emergenza sanitaria. Nell’anno il numero degli occupati raggiunge il livello più alto dal 2004 (+0,9% rispetto al 2022, pari a circa 2.150 unità); tale andamento si associa a una sostanziale stabilità delle persone in cerca di occupazione e a una diminuzione del numero degli inattivi in età lavorativa (-0,8%, circa 2.300 unità in meno). Crescono quindi le forze di lavoro e migliorano i tassi caratteristici del mercato del lavoro.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Le forze di lavoro, cioè coloro che sono impegnati in un’occupazione o che la ricercano attivamente, sfiorano le 255 mila unità, circa 2.100 unità in più rispetto all’anno precedente (+0,8%); sono composte da 138,2 mila uomini e da 116,8 mila donne. L’incremento è da ricondurre a entrambi i generi, in proporzioni leggermente diverse: +0,6% i maschi e +1,1% le femmine.

Gli occupati nella classe di età 15-89 anni superano le 245 mila unità: 134,1 mila uomini e 111,3 mila donne, con un’incidenza di queste ultime pari al 45,4%. In termini assoluti si rileva una crescita rispetto all’anno precedente per gli uomini di 570 unità e per le donne di circa 1.600 unità.

In agricoltura risultano occupate nel corso del 2023 9,2 mila persone (il 3,8% del totale); nel secondario circa 61,6 mila persone (25,1%), di cui 44,7 mila nell’industria in senso stretto (18,2%) e 16,9 mila nel settore delle costruzioni (6,9%). Nel settore dei servizi trovano occupazione circa 174,6 mila persone (71,2%), di cui poco meno di 29 mila nel settore del commercio, alberghi e ristoranti (11,8%).

Gli occupati alle dipendenze sono poco meno di 197 mila e rappresentano l’80,3% dell’occupazione complessiva.

Le donne scontano maggiormente il deterioramento della qualità del lavoro degli ultimi dieci anni. Infatti, si osserva una maggior quota di occupate sovraistruite, con lavori precari, con bassa paga e in part-time involontario.

Nel 2023 l’incidenza della componente giovane fra gli occupati, cioè delle classi fino ai 44 anni di età, vede una conferma dell’anno precedente, in cui si era registrata un’interruzione della sua riduzione tendenziale: gli occupati nella classe di età 25-34 anni rappresentano il 19,7% dell’occupazione complessiva (nel 2022 erano il 19,2% e nel 2021 il 18,5%), mentre quelli nella classe di età di 45 anni e oltre sono il 51,8% (erano il 51,4% nel 2022 e il 51,9% nel 2021).

Le persone in cerca di occupazione nella classe di età 15-74 anni sono circa 9.500, un livello simile all’anno precedente. Per genere, nel corso del 2023 si registrano andamenti opposti: aumentano i maschi (+8,5%), mentre la componente femminile diminuisce (-5,7%). Tra i disoccupati, l’80% ha una precedente esperienza lavorativa mentre il restante 20% è alla ricerca di una prima occupazione.

Nel 2023 il tasso di occupazione (rapporto tra gli occupati in età 15-64 anni e la popolazione nella stessa classe di età) sale al 70,2% (75,9% gli uomini, 64,5% le donne), con un aumento di 0,7 punti

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

percentuali grazie alla maggiore crescita della componente femminile (+1 punto percentuale); di minore intensità quella dei lavoratori maschi (+0,5 punti percentuali). Rispetto alla media 2022 il gap di genere cala di 0,5 punti percentuali; tuttavia la distanza tra il tasso di occupazione maschile e quello femminile rimane elevata (11,4 punti percentuali). Questo tasso è superiore alla media italiana (61,5%) e in linea con i valori europei (70,4%).

Nello stesso anno il tasso di disoccupazione (rapporto tra le persone tra i 15 e i 74 anni in cerca di occupazione e le forze di lavoro – occupati più disoccupati – nella stessa classe di età), dopo l’aumento registrato nel 2020 (5,4%), resta stabile al 3,8% (3,0% gli uomini e 4,7% le donne), a seguito della leggera flessione del numero delle donne in cerca di lavoro (-0,3 punti percentuali) e della contestuale lieve crescita dei disoccupati maschi (+0,2 punti percentuali). Rispetto alla media 2022 la distanza fra il tasso di disoccupazione maschile e quello femminile registra una riduzione di 0,5 punti percentuali. Il tasso di disoccupazione registrato in Trentino è molto inferiore a quello nazionale (7,7%) e anche alla media europea (6,1%).

Particolare attenzione viene posta al tasso di disoccupazione giovanile (persone in cerca di occupazione tra i 18 e i 29 anni sulle forze di lavoro nella stessa classe di età). In Trentino nel 2023 questo tasso è pari all’8,1%, stabile rispetto al 2022. I disoccupati giovani, ovvero chi non ha un lavoro ma lo sta attivamente cercando, crescono su base annua del 2,7%, superando le 3.400 unità. All’aumento contribuisce esclusivamente la componente maschile (+7,9%), mentre cala quella femminile (-2,6%).

Nel 2023 il tasso di attività (rapporto tra le persone di 15-64 anni appartenenti alle forze di lavoro e la popolazione nella stessa classe di età) è pari al 73,0%, in aumento rispetto agli anni precedenti (72,3% nel 2022 e 70,7% nel 2021) e superiore anche al livello prepandemico. La partecipazione al mercato del lavoro delle donne raggiunge il 67,7%, in aumento su base annua di 0,8 punti percentuali; i maschi attivi crescono di 0,6 punti percentuali, posizionandosi al 78,2%. A livello nazionale il tasso di attività si attesta al 66,7% e a livello europeo al 75,0%.

I NEET (giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni che non sono né occupati né inseriti in un percorso di istruzione o di formazione rispetto alla popolazione nella stessa classe di età) incidono in Trentino nel 2023 per l’11,5%, in calo rispetto ai dati del 2022 (-1,8 punti percentuali). L’incidenza di questi giovani assume in Trentino un valore inferiore rispetto sia al dato nazionale (19,4%), sia alla media europea (13,4%).

5. Economia

Il Prodotto interno lordo (PIL) del Trentino sfiora nel 2022 i 24 miliardi di euro a prezzi correnti (23,98 miliardi), con un incremento del 10,6% rispetto all’anno precedente (+5,4% a prezzi costanti). Il confronto è favorevole anche rispetto al periodo prepandemico (+3,1% a prezzi costanti rispetto al 2019). Il PIL pro capite ammonta a poco più di 44 mila euro (44.240 euro), circa il 31% in più rispetto al dato nazionale (33.841 euro).

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Nel 2023 le imprese attive in Trentino risultano 46.539, con una flessione di 273 unità rispetto all’anno precedente. La contrazione maggiore ha riguardato il settore del commercio all’ingrosso, al dettaglio e la riparazione di autoveicoli, con un calo di 266 imprese, pari al -3,5%; dal 2009 le imprese del settore sono diminuite del 16,8% (a fronte di un calo complessivo del 4,2% nello stesso periodo).

In flessione anche le imprese manifatturiere (61 in meno rispetto al 2022, pari al -1,8%; dal 2009 il decremento è del 17,2%). L’incremento maggiore, viceversa, si registra nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (86 nuove imprese, +4,5% rispetto all’anno precedente e +55,7% rispetto al 2009).

Le imprese “giovani” registrate in Trentino, in cui la partecipazione del controllo e della proprietà è detenuta in prevalenza da persone di età inferiore ai 35 anni, mostrano un lieve calo dopo il processo di crescita che ha caratterizzato gli ultimi anni: nel 2023 sono 4.801 (66 in meno rispetto all’anno precedente), il 9,5% delle imprese totali. Per la maggior parte (77,4%) sono imprese individuali; i settori economici in cui operano i giovani imprenditori sono principalmente l’agricoltura (22,5%), il commercio (15,4%) e le costruzioni (15,0%).

Le imprese straniere, cioè quelle in cui la partecipazione del controllo e della proprietà è prevalentemente in carico a persone non nate in Italia, risultano 4.072 (stabili rispetto al 2022), di cui 3.184 (78,2%) con imprenditore un cittadino di un Paese extra Unione europea.

Per quanto riguarda l’imprenditoria femminile, sono 9.343 (-0,8% rispetto al 2022) le imprese attive in cui la percentuale di partecipazione femminile risulta superiore al 50%, e rappresentano il 18,4% del totale delle imprese trentine. Circa un quinto delle imprese femminili (20,6%) opera nel settore dell’agricoltura e poco meno di un quinto (18,5%) in quello del commercio, mentre il 16% circa è attivo nel settore dei servizi di alloggio e di ristorazione.

Nel 2023 in Trentino le imprese (con almeno dieci addetti) mostrano livelli di digitalizzazione più elevati di quelli medi nazionali. La percentuale di imprese che dispongono di accesso a Internet in Trentino passa dal 95,5% del 2013 al 99,2% del 2023. Quasi nove imprese su dieci (89,1%) dispongono di una connessione Internet veloce (pari o superiore a 30 Mbit/s), una quota superiore a quella rilevata nel Nord-est (85,8%), in Italia (84,8%) e in Ue (85,3%). L’utilizzo di un sito web aziendale è una pratica ormai comune, che riguarda il 90,7% delle imprese trentine. Nelle relazioni online con la clientela, il 68,2% delle imprese fa uso di almeno un social media e il 37,3% ne impiega almeno due. Le imprese che effettuano vendite online in Trentino sono il 27,1% (nel 2013 erano l’11,1%). In crescita anche l’utilizzo di sistemi di cloud computing, che riguarda il 69% delle imprese trentine (nel 2016 erano il 22,5%): una quota superiore a quella del Nord-est (61,1%), dell’Italia (61,4%) e molto più alta della media europea (45,2%). Il 6,8% delle imprese trentine usa almeno una tecnologia di Intelligenza Artificiale (IA). La percentuale risulta leggermente superiore a quella del Nord-est (6,4%) e a quella italiana (5,0%), ma inferiore a quella dell’Unione europea (8,0%).

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In valore assoluto, Milano si conferma anche nel 2023 la provincia che ospita il numero maggiore di startup innovative, cioè società di capitale, costituite anche in forma cooperativa, che hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Se si considera, però, il numero di startup in rapporto al numero di nuove società di capitali, la provincia di Trento figura anche nel 2023 ai primi posti (quarta) della classifica nazionale con 5,44 startup ogni 100 nuove società di capitali.

Sul fronte degli scambi con l’estero, il 2023 registra un saldo delle transazioni commerciali chiaramente positivo, superiore del 29,7% rispetto all’anno precedente. L’aumento è dovuto al calo del valore delle importazioni (-4,9% sul 2022) e all’aumento delle esportazioni (+3,7%). Dal 2000 ad

oggi il saldo delle transazioni commerciali risulta sempre positivo passando, in valori correnti, da 555 milioni di euro a circa 1.657 milioni di euro.

Anche nel 2023 si conferma maggioritaria la quota delle esportazioni dirette verso i Paesi dell’Unione europea, pari al 57,6% delle esportazioni trentine, in linea con l’anno precedente. Ancora più elevata la quota di importazioni dall’Unione europea, che si attesta nel 2023 al 79,9% (70,3% nel 2022).

La Germania continua a rappresentare il principale mercato verso cui sono dirette le merci trentine (16,0% nel 2023) e nello stesso tempo il Paese da cui proviene la maggior parte dei prodotti importati (21,2%). Quote rilevanti di prodotti locali sono dirette verso gli Stati Uniti d’America (11,7%), la Francia (9,7%), il Regno Unito (7,9%), la Spagna (5,1%) e l’Austria (4,9%); dal lato delle importazioni, dopo la Germania, seguono la Francia (17,3%, in crescita rispetto agli anni precedenti), l’Austria (8,1%), i Paesi Bassi (7,1%), la Cina (6,4%), il Belgio (4,9%) e la Spagna (4,7%).

Anche nel 2023 il comparto turistico conferma la propria importanza nel contesto economico provinciale per la sua capacità di attivare consumi sul territorio e mantenere elevata l’occupazione nei settori dell’alloggio, della ristorazione, del commercio e dei trasporti. Si stima che il settore turistico attivi nell’anno circa il 10% del PIL trentino.

Nel 2023 gli arrivi e le presenze negli esercizi alberghieri ed extralberghieri raggiungono il miglior risultato dell’ultimo decennio, superando anche i valori del 2019 (quasi 13,4 milioni di presenze nei primi e 5,7 milioni di presenze nei secondi). Rispetto al 2022 crescono sia gli arrivi (+8,4%) che le presenze (+7,7%) e l’andamento positivo si rileva in entrambi i settori: l’alberghiero registra una crescita del 7,8% negli arrivi e dell’8,2% nelle presenze; l’extralberghiero aumenta del 10,1% negli arrivi e del 6,7% nelle presenze. Le presenze degli italiani sono in crescita in entrambi i settori e in generale aumentano del 2,4%; molto buono anche l’andamento dei turisti stranieri, che evidenziano una crescita dei pernottamenti del 15,9% tornando ai livelli del periodo pre-Covid. In termini strutturali, le presenze alberghiere rappresentano più dei due terzi (70,0%) del totale dei pernottamenti rilevati nelle strutture turistiche.

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