Oro di Sicilia, la salsa dorata di pomodoro di chef Alex Mangano, Gaetano Basile: “Conquisterà il mondo!”

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La sera del 27 dicembre, nella raffinata e storica dimora di Villa Boscogrande, si è svolto un evento esclusivo nato con lo scopo di ridefinire il panorama della gastronomia siciliana e oltre.

Alla presenza di un selezionatissimo pubblico di appena quaranta ospiti, tra autorità, imprenditori di successo e giornalisti, l’Unione Regionale Cuochi Siciliani ha presentato ufficialmente la sua più innovativa creazione: la salsa di pomodoro dorato o siciliana, destinata a conquistare i palati e l’attenzione del mondo.

L’evento si è svolto proprio nella città natale dello chef Alex Mangano, inventore della salsa, e sede dell’Unione Regionale Cuochi Siciliani e dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana, che ha co-finanziato l’iniziativa. Questa celebrazione della gastronomia siciliana assume così un valore simbolico ancora più profondo, radicandosi nel cuore istituzionale e culturale dell’isola.

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Cosa è la salsa dorata

Nonostante il colore possa fare erroneamente pensare ad una salsa ottenuta da pomodoro giallo, in realtà non è assolutamente così. Infatti a fare la differenza non è la qualità di pomodoro bensì il momento di maturazione in cui viene raccolto e utilizzato che, in questo caso, è proprio quando è dorato ( e non rosso). La salsa così ottenuta è molto più che un semplice condimento: si tratta, infatti, di una vera e propria rivoluzione gastronomica destinata a far parlare di sé anche in altri ambiti quale quello agricolo, ambientale e, persino, medico- scientifico.

Grazie alla sua consistenza vellutata, pochi ingredienti essenziali e una straordinaria versatilità, ha tutte le proprietà di una vera salsa madre. Dal punto di vista gastronomico la sua caratteristica più sorprendente riguarda la capacità di invertire la tradizionale scala dei sapori: invece di dominare gli ingredienti che accompagna, come fa la classica salsa di pomodoro rosso, la “siciliana” ne esalta e valorizza la purezza e il gusto naturale.

Ma la salsa si rivela preziosa anche per il comparto agricolo, l’ambiente e perfino per la salute, come dimostrano i risultati scientifici di studi realizzati dalla Scuola di Specializzazione in Scienze dell’Alimentazione dell’Università di Palermo.

“La salsa è nata nel 2014 periodo in cui si comincia a parlare di cucina molecolare. L’idea mi è venuta quando mi sono chiesto perché se si chiama “pomo d’oro” noi ci ostiniamo a mangiarlo rosso, quando cioè, la sua maturazione ha raggiunto la fase di declino e tende ad essere maggiormente acida- racconta chef Alex Mangano e prosegue- Mangiandolo quando è giallo non solo si inverte la scala di sapori ma anche quella cromatica che consente di fare risaltare maggiormente gli ingredienti sia al gusto che alla vista. Questa idea nel tempo ha rivelato anche una importante valenza dal punto di vista economico perché la raccolta anticipata del pomodoro comporta anche minor dispendio di energia e dimezza i costi. Dal punto di vista nutraceutico, ultimo ma non meno importante, il basso contenuto di sodio e l’alta presenza di vitamina C lo rende colloca a pieno titolo tra i functional food.

Gaetano Basile: ” Una nuova salsa madre made in Sicily”

Special guest della serata è stato Gaetano Basile, noto giornalista, scrittore nonché appassionato enogastronomo. Con la sua profonda conoscenza della storia e della cultura siciliana, Basile si è mostrato entusiasta di questa scoperta e certo che sia destinata a conquistare i palati di tutto il mondo: “Questa salsa ha tutte le caratteristiche per aggiungersi alle altre cinque già esistenti. Così accanto alla vellutata, olandese, besciamella, spagnola o fondo bruno legato e pomodoro, si aggiungerà la salsa dorata o siciliana, la prima made in Sicily, e questo mi rende orgoglioso” ha detto lo storico del gastronomia.
Un’esperienza unica per scoprirla personalmente.

La degustazione

Accanto alla parte teorica non poteva mancare quella pratica ovvero la degustazione di un intero menu, dall’antipasto al dolce, preparato dall’Unione Regionale Cuochi Siciliani con ingredienti di eccellenza che sono stati esaltati e valorizzati dalla salsa dorata, la quale, in alcuni casi, ha proposto una versione inedita o reinterpretata delle ricette classiche della tradizione siciliana.

In particolare è stato proposto uno sfincionello ai grani antichi siciliani al Pomodoro Dorato, ricotta e alici di Aspra abbinato; spaghetti monograno al Pomodoro Dorato con agrumi di Sicilia e gambero di Mazara del Vallo e caserecce di Grano Monococco con salsa di Pomodoro Dorato con finocchietto selvatico e Ragusano Dop; Caponata Dorè con agrodolce al Miele Millefiori, croccante di pistacchi di Raffadali e cioccolato di Modica IGP; Brasato ( di seitan in un’ottima versione veg) al Grillo Salaparuta Doc e fonduta di Ragusano con patate al Pomodoro Dorato e mentuccia; come dessert biscottino e crostatina di frolla al Pomodoro Dorato con confettura di agrumi siciliani, mousse di mascarpone e pistacchi di Raffadali DOP. Al menù sono stati abbinati alcuni vini delle aziende facenti parte del Consorzio di Tutela Vini Salaparuta DOC, partner dell’evento insieme all’ Associazione per la tutela del Pistacchio di Raffadali DOP, Consorzio per la Tutela del Formaggio Ragusano DOP, Consorzio di tutela del Cioccolato di Modica IGP, Distretto Produttivo Cereali Sicilia, Associazione Regionale Apicoltori Siciliani, OP Apo Sicilia, OP Blue Sea del Gambero Rosso di Mazara del Vallo e Gran Pastai dei F.lli Giacalone S.R.L.

LEGGI ANCHE: Il pomodoro dorato siciliano diventa l’ingrediente base di una nuova salsa madre

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Progetti Futuri

“Questo evento straordinario è solo il primo passo di un ambizioso progetto: un calendario di incontri esclusivi, realizzati in collaborazione con consorzi di tutela, associazioni e organizzazioni di produttori, nonché con alcune tra le migliori realtà imprenditoriali del comparto agricolo e della pesca regionale. Insieme a questi partner d’eccellenza, l’Unione Regionale Cuochi Siciliani si impegna a far conoscere la salsa di pomodoro dorato – e con essa l’autentica cultura gastronomica siciliana – non solo in Italia, ma anche nei più prestigiosi scenari internazionali. Un’iniziativa che si inserisce perfettamente nel percorso di valorizzazione della Sicilia come Regione Europea della Gastronomia 2025” ha aggiunto e concluso Maria Sabrina Leone, coordinatrice dell’evento.

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