“Multe illegittime, si fa ancora finta di niente?”

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Torna sulla questione autovelox non omologati il capogruppo in Conisglio comunale della Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, che lo scorso due maggio in aassemblea aveva presentato un ordine del giorno per chiedere di sospendere questi dispositivi sul territorio cittadino. “L’assessore alla Polizia Locale Fusignani  – spiega Ancisi – ha dichiarato che, tra il 1° gennaio e il 15 dicembre 2024, gli autovelox fissi del Comune di Ravenna hanno prodotto 101.099 contravvenzioni, quasi il doppio che nello stesso periodo del 2023, anche perché da cinque essi sono diventati sette, coi due nuovi installati sulla via Reale a Mezzano e su via Bellucci in città, che puniscono appena il superamento dei 50 chilometri orari”. 

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“Questo proficuo risultato – aggiunge – giustifica che la Giunta de Pascale abbia previsto, nel bilancio comunale del 2025, lo stesso incasso del 2024 per le “attività di controllo e di repressione delle irregolarità”, all’incirca 13 milioni e 350 mila euro, come se la Cassazione, organo massimo della Giustizia italiana, non avesse stabilito, con ordinanza del 18 aprile 2024,  che gli accertamenti eseguiti con autovelox e velobox privi di omologazione, compresi tutti quelli del Comune di Ravenna, sono fuori legge e le contravvenzioni che ne derivano illegittime. S’intende dunque proseguire facendo finta di niente, fidando nella ragione del più forte di fronte ai cittadini indifesi. Lista per Ravenna aveva proposto al Consiglio comunale, fin dal 2 maggio, un ordine del giorno (allegato) intitolato “Obbligatorio sospendere gli autovelox e velobox non omologati”, che è stato appunto bocciato dalla maggioranza. Il cerchio però si stringe. Nel solco di quanto stava avvenendo in Italia, è successo che anche a Ravenna ricorsi presentati al Giudice di Pace contro le multe degli autovelox siano stati accolti e i provvedimenti conseguenti, anche sulle patenti di guida, annullati”.

Il caso “pilota” dei tre verbali annullati a una cittadina

“La storia si è avviata quando la signora Emanuela Contini (che acconsente alla presente pubblicazione del suo nome e degli allegati) – va avanti Ancisi – scrisse a Lista per Ravenna per chiedere consiglio su come presentare ricorso avverso tre verbali di contravvenzione a lei notificati, di cui due attestati dal Comune di Ravenna con l’autovelox di Mezzano ed uno dal Comune di Alfonsine con altro autovelox non omologato. Intendendo farne anche un’esperienza pilota, convenimmo con la signora, avvalendoci del supporto tecnico prezioso di Riccardo Merendi, come noi da tempo impegnato su questo fronte, perché procedesse in tal senso. Di qui le sentenze del Giudice di Pace di Ravenna datate 8 e 9 dicembre, che accolgono i due ricorsi e annullano i tre verbali di contravvenzione impugnati. In un caso, l’amministrazione comunale è stata condannata a rifondere alla concorrente le spese vive sostenute (43 euro). Nell’altro, il giudice ha compensato le spese tra le parti per “motivi di equità riconducibili alla novità della questione e all’assenza di alcuna istruttoria”, ma è chiaro che, ormai finita la novità, è molto probabile che i prossimi ricorrenti saranno anche rimborsati  delle spese. Con l’occasione, si è peraltro appreso che a Ravenna sono già tanti i ricorsi dello stesso genere presentati al Giudice di pace contro il Comune di Ravenna, che Lista per Ravenna aveva peraltro incoraggiato pubblicamente”.

Ancisi: “I Comune annulli le multe per evitare ricorsi”

“La partita si è fatta però più dura – sottolinea ancora Ancisi-. Altvelox, associazione che tutela gli utenti della strada, con sede legale a Belluno, ma operante in tutto il territorio nazionale, supportata da giuristi, avvocati, tecnici investigativi ecc., ha deciso, fin da giugno, di ‘denunciare tutte quelle Amministrazioni che non hanno ritenuto corretto sospendere le attività sanzionatorie a mezzo di strumentazione elettronica illegale e soprattutto che, nonostante fossero soccombenti in primo grado, hanno deciso di adire ai gradi successivi per cercare una via d’uscita aggravando in questo modo i danni economici pubblici dell’Ente stesso e soprattutto quello dei cittadini. Per quando ci riguarda, pur essendo stato bocciato il nostro ordine del giorno per sospendere l’attività dei velox non omologati, insistiamo almeno sull’altra nostra proposta, secondo cui l’iniziativa dei cittadini può anche esercitarsi, più semplicemente per entrambe le parti, attraverso una richiesta, rivolta al Comune stesso, di annullamento in autotutela dei verbali in questione, con obbligo (secondo la circolare del Ministero dell’Interno n. 66/1995), che gli atti siano trasmessi al Prefetto perché proceda al loro annullamento. È ormai evidente che ognuno, in caso di non accoglimento della sua richiesta, può anche sollevare denuncia per omissione di atto d’ufficio. Insomma, se il Comune non vuole in via generalizzata sospendere l’attività dei velox finché non saranno omologati, quanto meno eviti che i cittadini debbano ricorrere in Tribunale per avere lo stesso risultato invocato, sottraendo tempo ai suoi uffici, ma pure a quelli dell’Amministrazione comunale, rinunciando anche ad infierire con chi chiede solo la legge sia rispettata”, conclude Ancisi.

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