Droga anche al cimitero, 18 persone indagate in provincia di Siena

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18 persone indagate, 6 misure cautelari. È il risultato di una operazione anti droga portata a termine dalla polizia di Stato di Siena contro lo spaccio di cocaina e hashish. Scoperta droga sotterrata fuori dal cimitero per essere nascosta.

Questa mattina la polizia di Stato di Siena ha eseguito 6 misure cautelari nei confronti di altrettante persone, tutte indagate per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Si tratta di cittadini italiani, domiciliati nella provincia di Siena, di età compresa fra i 24 ed i 29 anni. Per loro l’accusa è di detenzione e spaccio.

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Gran parte del gruppo è stato messo sotto osservazione da parte della Squadra Mobile della Questura senese. L’operazione aveva avuto inizio nel 2022 e proseguita nel 2023.

Oltre ai sei, ci sono altri denunciati in stato di libertà. Si tratta di soggetti che si presume abbiano concorso a vario titolo nello spaccio o agito in maniera solitaria. Molti di loro hanno appreso di essere indagati lo scorso 2 dicembre, quando in 11 si erano presentati al cospetto del Giudice per le Indagini Preliminari per essere sottoposti ad interrogatorio.

Droga al cimitero nascosta in barattoli interrati

Fra questi un 40enne dell’Est Europa, ormai residente in provincia da molti anni. Su di lui l’attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile avrebbe messo in luce un’insolita modalità di custodire la cocaina. Seppelliva i barattoli contenenti le dosi sotto il terriccio del muro perimetrale del cimitero De’ Renai, a Siena. Che poi dissotterrava e se ne serviva di volta in volta cedendoli ad altri. Grazie alle riprese delle telecamere nascoste installate dagli investigatori della Mobile, la polizia di Stato ha potuto documentare il nascondiglio. E procedere al sequestro di circa 130 grammi di cocaina suddivisi in tre barattoli contenenti ciascuno più involucri di stupefacente di vario peso.

Da quel dicembre 2022 gli investigatori, in quasi un anno di indagini, hanno attivato intercettazioni telefoniche, “ambientali” e telecamere nascoste, grazie alle quali si è potuto scoprire una ben più folta partecipazione al presunto illecito contestato del concorso in attività di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’attività tecnica, infatti, ha permesso di collegare il 40enne ad altri soggetti, fino a giungere all’identificazione di due distinti gruppi di persone. Sui quali Procura e Polizia di Stato hanno ricostruito l’esistenza di una serie di gravi indizi circa la dedizione da parte di entrambi a quanto contestato.

Proprio in quest’ambito è maturato l’arresto in flagranza in zona San Miniato di un giovane 26enne. È stato trovato in possesso, nel marzo 2023, di 170 grammi circa di cocaina, tre etti di marijuana, e quasi mezzo chilo di hashish. Due mesi dopo arrestate in flagranza anche due ragazze della provincia senese, rispettivamente di anni 23 e 25.

Due donne beccate con 26 chili di hashish e 36mila euro. Scoperto anche il fornitore

Queste ultime sono state scoperte dagli investigatori all’interno di una piccola abitazione che una di loro aveva preso in affitto. Secondo l’ipotesi investigativa aveva lo scopo preciso di custodirvi oltre 26 chilogrammi di hashish distinto in varie forme (circolare, ad ovulo, ed a panetto) prevalentemente occultati all’interno del frigorifero. Oltre a 37mila euro in contanti.

Le indagini hanno permesso, inoltre, di individuare il presunto fornitore di gran parte dell’hashish sequestrato in quella circostanza, Si tratta di un ragazzo 24enne, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari.

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Sempre secondo l’ipotesi investigativa, buona parte della cocaina proverrebbe da altri due giovani, questa volta della provincia di Roma, di 23 e 24 anni.

Sono 18 in tutto, tra cui 4 donne, le persone indagate, 6 delle quali destinatarie delle misure cautelari. Arresti domiciliari per uno di loro, obbligo di dimora con permanenza notturna ed obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per altri due, un divieto di dimora nel comune di Siena per uno di loro, e per i restanti due il divieto di dimora nel Comune di Siena e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.



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