Accusato per i testi violenti, anni fa fu criticato anche da Saviano. Autore anche di una canzone contro Higuain quando passò alla Juve. Nell’ultimo singolo la svolta con una canzone d’amore
«A Napoli in questo periodo ci sono state tante vittime, delle madri piangono come il cielo in inverno. È difficile trovare le parole, qualsiasi frase sembrerebbe scontata. Partiamo da noi stessi, cerchiamo di dare degli esempi migliori. Comportiamoci da fratelli e aiutiamoci in questo inferno, perché chi lo ha vissuto sa quanto bruciano quelle fiamme». Sono le parole di Enzo Dong per raccontare il suo ultimo singolo, Corleone, pubblicato il 14 novembre scorso. Una canzone d’amore in chiave rap in cui il musicista, recentemente escluso dal sindaco di Benevento Mastella per il concerto di Capodanno, a causa dei testi delle sue canzoni giudicati dal primo cittadino troppo violenti, confessa alla propria amata di non temere nulla quando lei è con lui al suo fianco: “Simm nat ndo blocc, l’infern nuje c’amm vist ‘ca nderr. Io nun teng paur e vere a fin ro munn si staj cu me”. Un testo, dunque, tutt’altro che pericoloso. E soprattutto non offensivo verso le donne.
Classe ’90 e all’anagrafe Vincenzo Mazzarella, Enzo Dong ha scelto di chiamarsi così in riferimento al rione di Napoli in cui è cresciuto (Don Guanella, tra Scampia e Secondigliano), donandogli un significato specifico con l’acronimo “D.o.n.g.” che sta per “Dove Ognuno Nasce Giudicato”. Uno pseudonimo profetico, visto che la censura di Mastella è solo l’ultima di una lunga sfilza di accuse mosse verso il rapper. Dong è stato infatti già accusato in passato di istigare alla violenza con la sua musica o anche attraverso i suoi videoclip. Nel 2018, durante una conferenza negli Stati Uniti, Roberto Saviano criticò fortemente il rapper napoletano di aver usato alcune bandiere dell’Isis nel video della sua canzone Che Guard A’ Fa. «Quelle bandiere non sono dell’Isis, riportano semplicemente il mio nome con una scritta bianca su sfondo nero», la replica immediata di Dong.
Cresciuto nella periferia di Napoli, tra Secondigliano, Piscinola e Scampia, Vincenzo Mazzarella è uno dei più talentuosi rapper della nuova scena partenopea. A soli 15 anni si avvicina al mondo dell’hip hop ed entra a far parte della sua prima crew, composta da writer, breaker ed Mc partenopei, affermandosi anche come membro dei gruppi Sulset (duo formato con l’amico Emiliano) e Roca Luce, per poi raggiungere il successo nel 2016 da solista con il singolo Higuain, che vanta oltre 18 milioni di visualizzazioni su YouTube. Il brano è una critica feroce verso l’ex attaccante argentino del Napoli, che Dong, come del resto buona parte dei tifosi, considera un “traditore” per essersi accasato alla Juve. Il ritornello della canzone divenne subito virale: “Mi diverto solo se a morire è un Higuain. A morire è un Higuain, a morire è un Higuain. È meglio na squadra addò stongo solo i’. Na squadra addò stongo solo i’. Ca na lota come Higuain». Versi di certo duri ma in pieno stile rap.
Inoltre a chi critica la ferocia di certi suoi testi, Enzo Dong ha sempre risposto affermando di raccontare solo quello che vede nella periferia di Napoli. «Il bene va mostrato? Assolutamente sì. Non vi lamentate poi di quando i nostri figli iniziano a seguire solo esempi sbagliati con atteggiamenti non corretti. Noi rapper e ragazzi del quartiere non siamo solo questo. Quindi sì: prendiamo esempio da chi aiuta e fa del bene e seguiamoli, imitiamoli, facciamo lo stesso», le parole dell’artista suoi social il 26 luglio del 2024, a ridosso della tragedia di Scampia. Poche ore dopo aver scritto il post, il rapper pubblicò anche una foto che lo ritrae mentre porta sulla spalla uno scatolone pieno di aiuti alle vittime del crollo del ballatoio che causò la morte di tre persone.
Mentre in primavera ha finalmente conseguito il diploma. Un traguardo che Dong ha esibito in uno scatto con le Vele di Scampia da sfondo. «La strada a volte insegna più della scuola», il commento del rapper. Dong si esibirà a Plebiscito la notte di San Silvestro. E al momento non ha rilasciato dichiarazioni sulla sua esclusione dal concerto di Benevento. La risposta a Mastella potrebbe però arrivare questa sera sul palco del Plebiscito o semplicemente attraverso un dissing, in perfetto stile hip hop.
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