Tra due giorni inizierà il 2025, come sarà il nuovo anno? Difficile prevederlo, anche perché qualunque sistema predittivo possiamo costruire, sarà sempre causale, avremo sempre più poli che zeri e quindi la certezza matematica di non poter predire il futuro. Possiamo solo intuire, immaginare, sperare e soprattutto impegnarci per costruire un futuro migliore del passato. Ci può quindi aiutare il rapporto presentato qualche settimana fa da Ipsos, Predictions Survey 2025, un sondaggio condotto in 33 Paesi, per valutare le aspettative per il 2025 in merito a: economia, ambiente, sicurezza, società e tecnologia.
Nell’anno che si sta concludendo, l’incertezza per i tanti conflitti in corso, a partire dalle guerre in Palestina e in Ucraina, la fragilità economica prodotta dall’inflazione e le molteplici calamità naturali, hanno portato il 65% degli intervistati a considerare il 2024 negativo per il proprio Paese. Sicuramente sono mancate azioni concrete per un reale contrasto alle guerre e risorse economiche per politiche sociali utili a mitigare le tante diseguaglianze presenti. Per le previsioni dell’anno che sta entrando il 71% ritiene che sarà un anno migliore, mentre in Italia ci si ferma al 58%, una tra le percentuali più basse.
Con le stesse percentuali, ancora tra le più basse, gli Italiani intervistati si aspettano un miglioramento della propria salute fisica. Forse le percentuali nel nostro Paese sono così basse per le tante preoccupazioni sulla tenuta del nostro sistema sanitario pubblico che avrebbe bisogno di personale qualificato e di infrastrutture adeguate. Inoltre, l’ottimismo a lungo termine scende al 34%, una percentuale tra le più basse, quasi sicuramente nel nostro Paese pesano le tante questioni aperte che non vedono soluzioni immediate, come la rivalutazione degli stipendi, i più bassi tra i paesi maggiormente sviluppati. Infatti, il 79% degli Italiani intervistati prevedono che i prezzi cresceranno più rapidamente dei redditi.
Le speculazioni sul costo dell’energia forse sono terminate e le politiche monetarie hanno generato i benefici previsti, ma resta la percezione di una inflazione ancora viva.
Sempre in Italia il 66% degli intervistati prevede un aumento della disoccupazione. Su questo fronte preoccupa le perdite dei posti di lavoro causate dall’Intelligenza artificiale, 65% in Italia, che supera di molto le aspettative di creazione di nuovi posti di lavoro, ferma al 30%. I rischi sono concreti, ma per ridurne gli effetti negativi occorrono politiche industriali per gestire questa transizione che non può essere frenata ma governata per evitare danni sociali. Sempre nel rapporto presentato da Ipsos, i timori per i cambiamenti climatici continuano ad aumentare, il 78% degli Italiani intervistati prevedono un aumento delle temperature globali, così come prevedono che gli eventi naturali estremi continueranno ad intensificarsi.
Cala invece la fiducia nelle soluzioni che i governi potranno attuare per il contrasto ai cambiamenti climatici, per la poca incisività e la poca convinzione nella concreta attuazione della transizione ecologica, che anche in Europa sembra attenuarsi, in attesa di scoprire quali politiche la nuova Commissione Europea intenderà seriamente adottare. Sull’altra grande questione della Pace, gli intervistati di fronte a un futuro complesso e incerto, hanno espresso speranze molto basse, solo il 27% prevede una pace in Ucraina e appena il 22% una pace in Palestina.
Sulla ricerca della Pace occorre prestare molta attenzione e destinare adeguate risorse, altrimenti per dare a questi popoli una pace giusta occorrerà attendere la caduta di un asteroide sulla terra; infatti, gli intervistati ritengono anche questo evento probabile con le stesse percentuali rilevate sulla pace. Non possiamo evitare la caduta di un asteroide ma possiamo promuovere la conoscenza per costruire la Pace, ognuno di noi può riconoscere la verità, la giustizia e la libertà e educare i più giovani alla pace. Auguri per un 2025 di Pace.
* Dipartimento di Ingegneria dell’informazione Facoltà di Ingegneria Università Politecnica
delle Marche
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