NEW YORK, 30 DICEMBRE – Nel 2025, un anno cruciale per gli sforzi globali in materia di pace e sicurezza, diritti umani e sviluppo sostenibile, l’Italia e’ pronta a collaborare: questo il messaggio del Rappresentante Permanente italiano all’ONU, Ambasciatore Maurizio Massari, in un video diffuso sui profili social della missione.
Nel messaggio, in cui ricorda che il 2025 segnera’ l’80esimo anniversario dell’ONU e il 70esimo dell’adesione dell’Italia alle Nazioni Unite, Massari fa il punto sull’azione italiana nell’anno che sta per chiudersi e ribadisce l’impegno condiviso per un mondo più pacifico e prospero, celebrando al contempo la profonda tradizione multilaterale dell’Italia.
“L’ultimo anno è stato sia dinamico che produttivo per l’Italia alle Nazioni Unite, con eventi di rilievo come la Visita di Stato di Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana, in maggio e la conferenza sull’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) 16, organizzata dall’Italia in collaborazione con il DESA e l’IDLO per promuovere la creazione di società pacifiche, giuste e inclusive”, ha detto Massari, ricordando anche il Vertice sul Futuro di settembre, in cui l’Italia, insieme all’Unione Europea, ha svolto un ruolo cruciale nel sostenere l’adozione del Patto per il Futuro: “Un accordo innovativo, il più completo degli ultimi decenni, che non solo affronta questioni emergenti, ma si occupa anche di sfide di lunga data che in passato hanno ostacolato il consenso”. Durante la Settimana ad Alto Livello, l’Italia ha inoltre organizzato un incontro dei Ministri degli Esteri del G7 per discutere le questioni più urgenti dell’agenda globale.
Nel corso del 2024, il lavoro dell’Italia alle Nazioni Unite si è concentrato su tre linee d’azione principali:
Primo, in materia di pace e sicurezza, di fronte al crescente numero di conflitti ed emergenze umanitarie in tutto il mondo, l’Italia ha rinnovato il proprio impegno presentando, insieme al gruppo Uniting for Consensus, una proposta di riforma del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Questa riforma mira a renderlo più efficace, democratico e rappresentativo, garantendo al contempo il principio di uguaglianza di tutti gli Stati membri.
Secondo, in tema di diritti umani, l’Italia ha co-facilitato insieme all’Argentina la Risoluzione per una moratoria sull’uso della pena di morte, come primo passo verso la sua abolizione, approvata con un record di 130 voti favorevoli. Abbiamo inoltre celebrato per la prima volta la Giornata Internazionale contro la Criminalità Organizzata Transnazionale, istituita con una risoluzione promossa dall’Italia e da un gruppo di Paesi interregionali.
Terzo, sullo sviluppo sostenibile, vorrei ricordare il ruolo dell’Italia come Vicepresidente della 4ª Conferenza sui PICs (Piccoli Stati Insulari in via di Sviluppo), anch’essa co-finanziata dall’Italia, che ha adottato un nuovo Piano d’Azione storico per lo sviluppo dei PICs nei prossimi dieci anni. Inoltre, lo scorso giugno, l’Italia è stata eletta membro dell’ECOSOC per il triennio 2025-2027, risultando il Paese più votato del Gruppo Occidentale in questa tornata elettorale.
L’impegno dell’Italia con le Nazioni Unite – ha illustrato Massari – si è manifestato anche attraverso la sua presidenza del G7, volta a rafforzare il partnerariato con i Paesi africani – anche nel quadro del Piano Mattei dell’Italia – e a migliorare il finanziamento per lo sviluppo, la protezione dei diritti delle donne e delle persone con disabilità, oltre a sfruttare l’intelligenza artificiale come motore per lo sviluppo sostenibile. La presidenza italiana del G7 è stata una delle più inclusive mai realizzate, con l’invito esteso a molti Paesi africani e non solo, a diverse istituzioni finanziarie e a numerose entità e rappresentanti delle Nazioni Unite, incluso il Segretario Generale.
L’Italia è entrata a far parte delle Nazioni Unite il 14 dicembre 1955 dopo un lungo processo diplomatico in cui l’ammissione fu inizialmente ostacolata dalla contrapposizione tra Stati Uniti e Unione Sovietica durante la Guerra Fredda. L’ingresso avvenne insieme ad altri 15 Paesi, segnando un’importante tappa per il reinserimento dell’Italia nella comunità internazionale dopo la Seconda Guerra Mondiale. (@OnuItalia)
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