12.49 – sabato 28 dicembre 2024
(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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“La posta del cuore” è il servizio con cui si apre la puntata di “Report” in onda domenica 29 dicembre alle 20.30 su Rai 3. L’innovazione in medicina ha prodotto dispositivi medici sempre più efficaci, capaci di salvare vite umane e farci vivere meglio. Questi apparecchi sono però anche molto costosi e incidono sul bilancio del Servizio sanitario nazionale. Per questo il loro uso deve essere appropriato e determinato solo da ragioni scientifiche. Cosa succede se gli interessi commerciali indirizzano la pratica medica? Ad esempio, le valvole percutanee per la cura della stenosi aortica, le TAVI, stanno soppiantando la cardiochirurgia. Hanno molti vantaggi sul breve termine ma delle serie controindicazioni sul lungo termine. Eppure, i cardiologi europei intendono abbassare a 70 anni la soglia di impianto consigliata dalle linee guida, laddove oggi è 75 anni. Le TAVI costano circa 17mila euro contro i 3mila delle valvole per chirurgia. Alcuni ricercatori ritengono che le multinazionali del dispositivo abbiano rapporti troppo stretti con i medici e stiano indirizzando questa svolta. Il viaggio di “Report” comincia a Londra, al più importante congresso di cardiologia del mondo, dove scienza e business si incontrano, e prosegue nelle sale operatorie italiane, passando per primari che chiedono sponsorizzazioni per i loro congressi alle aziende e multinazionali che pagano le tasse all’estero ma chiedono esosi rimborsi alle Regioni italiane.
“Il partigiano Oscar”: dagli elettrodomestici al cibo, da Slow Food ai grandi marchi delle bevande, dalle campagne di Alba alla periferia di Bologna, dal padre partigiano ai riflettori della Leopolda, qual è il filo rosso che tiene insieme il magico mondo di Oscar Farinetti?
Ottanta milioni di euro è il prezzo con cui il 19 maggio 2004 Marella Caracciolo ha venduto ai nipoti John, Lapo e Ginevra Elkann le sue quote della Dicembre, la società cassaforte dell’impero che fu di Gianni Agnelli. Ma manca l’originale dell’atto di compravendita, e il conto della Gabriel Fiduciaria da cui sarebbe dovuto partire il pagamento era stato chiuso due giorni prima, il 17 maggio, come dimostrerebbe il documento inedito, di cui Report è entrata in possesso, che rischia di pesare come un macigno sul processo civile che oppone gli Elkann alla loro madre, Margherita, la figlia di Gianni Agnelli, in merito all’eredità di Marella Caracciolo, la consorte dell’avvocato, deceduta nel 2019. Il documento è stato rintracciato dalle fiamme gialle torinesi all’interno delle indagini penali che vedono i tre Elkann indagati per truffa ai danni dello Stato. Non solo, i magistrati hanno trovato traccia di un pagamento opposto: 100 milioni di euro sarebbero passati dai conti della presunta venditrice (Marella) a quelli degli acquirenti (John, Lapo e Ginevra). Secondo i magistrati torinesi la compravendita potrebbe essere “fittizia e artatamente costruita”. La conseguenza? Se le prove trovate dai pm fossero prese per buone dai giudici civili, tra il 40 e il 50% della Dicembre finirebbe nelle mani di Margherita Agnelli. Potrebbero cioè cambiare gli assetti manageriali di tutte le società controllate tramite la holding Exor.
“Danisinni rinasce”: il Nido di Danisinni oggi rappresenta il segno che il cambiamento è possibile anche nelle periferie più nascoste del nostro Paese. L’Amministrazione comunale di Palermo ha accolto la sfida lanciata, cinque anni fa, dalla Parrocchia Sant’Agnese insieme alla Comunità Educante territoriale. Report aveva raccontato la resistenza di un territorio che opponendosi all’abbattimento chiedeva la ristrutturazione del Presidio scolastico chiuso da vent’anni. A ottobre grazie alla sinergia tra Pubblica Amministrazione e Territorio il Nido di Danisinni ha riaperto le porte ai primi 20 bambini e a breve diventeranno 60. Grazie all’impegno di fra’ Mauro Billetta.
In “lab Report: mare che avanza” ci si occupa di innalzamento del livello dei mari e città che rischiano di venire sommerse.
Si chiamerà Nusantara la nuova capitale dell’Indonesia. Iniziata nel 2022, la sua costruzione dovrebbe essere completata nel 2045 e dovrebbe essere una smart city sostenibile. Il progetto è stato pensato anche perché l’attuale capitale, Giacarta, sta sprofondando sotto il suo stesso peso e, secondo le previsioni, nel 2050 gran parte della città potrebbe finire sotto il livello del mare. E se Giacarta è la prima città al mondo ad affrontare l’aumento del livello del mare, in futuro anche Venezia dovrà preoccuparsene. Il Mose permette alla Serenissima di pensare “a piedi asciutti”, ma il cambiamento climatico è già la sfida del futuro.
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