Quattro accorpamenti per le scuole del Friuli Venezia Giulia

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Il piano prevede quattro accorpamenti e la riduzione di 16 autonomie scolastiche.

E’ stato approvato nei giorni scorsi da parte della Giunta regionale del Piano di dimensionamento della rete scolastica e della programmazione dell’offerta formativa nel Friuli Venezia Giulia per l’anno scolastico 2025/2026, raggiungendo i quattro accorpamenti previsti per questo anno scolastico dal decreto ministeriale 127 del 2023 che prevede la riduzione di 16 autonomie scolastiche in tutto al termine della programmazione 2026-2027.             

“L’obiettivo di questo provvedimento è quello di mantenere livelli elevati di istruzione in tutto il territorio regionale – commenta l’assessore all’Istruzione Alessia Rosolen – attraverso l’efficientamento della rete scolastica regionale nel rispetto di alcuni parametri, tra cui l’andamento demografico e la popolazione scolastica, per arrivare a una dimensione degli istituti adatta ad assicurarne la continuità e la stabilità nei prossimi anni“.

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“Abbiamo lavorato, anche quest’anno, in stretto dialogo con le scuole e i Comuni con l’obiettivo – spiega Rosolen – di preservare una rete scolastica di qualità per tutte le aree della regione. Vogliamo ribadire ancora una volta – rimarca l’assessore – che non saranno soppresse scuole: gli interventi riguardano unicamente le direzioni e gli uffici amministrativi, tenendo immutati i servizi scolastici sul territorio”.

“Il diritto allo studio è, e resterà sempre, una priorità della Giunta regionale che – precisa Rosolen – ha individuato, anche in questo frangente, strumenti e risorse per accompagnare la riorganizzazione degli Istituti scolastici: 1,3 milioni, nel biennio 2024/25, per coprire le spese di collegamento informatico tra i plessi, per il funzionamento dei servizi informatici, amministrativi o di supporto alla cittadinanza e per l’acquisto di beni strumentali”.

Gli accorpamenti.

La delibera approva quattro accorpamenti: nell’area del Goriziano, la soppressione dell’Istituto comprensivo “Perco” e l’aggregazione dei plessi agli Istituti comprensivi “Gorizia 1” e “Gorizia 2”; la fusione dell’Isis “Cossar – Da Vinci” con l’Isis “Galilei”.

Nell’area del Pordenonese, la fusione degli Istituti comprensivi di Chions e il “Cardinal Celso Costantini” di Pasiano di Pordenone.

Nell’Udinese, infine, l’accorpamento degli Istituti comprensivi di Palmanova e “Destra Torre” di Aiello del Friuli.

Il Piano prevede anche l’arricchimento dell’offerta formativa attraverso l’attivazione di nuovi indirizzi di studio presso le istituzioni del secondo ciclo. Nello specifico: l’attivazione dell’indirizzo di studi scenografici al Liceo artistico “Nordio” di Trieste e corsi serali per l’articolazione di “Sistemi informativi aziendali” all’Isis “Deganutti” di Udine e all’Isis “Brignoli – Einaudi – Marconi” di Gradisca d’Isonzo. Un ulteriore corso serale per il percorso professionale “Servizi commerciali – Promozione commerciale e pubblicitaria” sempre all’Isis “Deganutti” di Udine.

L’aggiornamento della rete scolastica regionale prevede inoltre la richiesta di attivazione di due nuove sedi associate dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (Cpia) presso la sede dell’Istituto comprensivo di Spilimbergo e nel territorio comunale di Palmanova.

Le parole dell’assessore Rosolen.

“Si tratta – aggiunge l’esponente della Giunta Fedriga – di un dimensionamento articolato in un arco temporale di tre anni, che consentirà di realizzare accorpamenti stabili sulla base dell’andamento demografico, del numero di studenti iscritti, dell’offerta formativa, della marginalità dei territori”.

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“Anche per il prossimo anno scolastico il Piano di dimensionamento non toccherà le scuole situate in territori montani e nelle aree interne. Al Governo – conclude Rosolen – abbiamo chiesto di tenere in opportuna considerazione i target raggiunti dalle Regioni come il Friuli Venezia Giulia che hanno portato a termine il dimensionamento scolastico affinché non vengano penalizzate nella fase di assegnazione di organico per l’anno scolastico 2025/2026″.

Critiche dalla Flc-Cgil: “Continua la logica dei tagli”.

Nessun legame con il calo demografico, ma solo la riproposizione di una logica di tagli che aveva già caratterizzato il piano di dimensionamento scolastico 2024-25 approvato dalla Giunta. La Flc-Cgil, con il suo segretario regionale Massimo Gargiulo, boccia così la proposta di piano 2025-26 in corso di discussione, presentata dall’assessore Rosolen. “L’adeguamento – dichiara Gargiulo – rinvia all’anno che verrà le scelte autenticamente programmatiche: intanto si taglia, poi si vedrà. Siamo di fronte anche a un corto circuito deliberativo: con una mano si taglia e con l’altra si impegnano somme del bilancio regionale per lenire, vedremo con quale efficacia, gli effetti dei tagli”.

I nuovi tagli, spiega Gargiulo, riguardano in particolare i territori di Udine, Gorizia e Pordenone, con un totale di 32 figure in meno tra Dirigenti scolastici (16), e 16 Direttori dei servizi amministrativi (16). Scelte che aggravano un’impostazione già non condivisa dalla Cgil, che ha portato anche alla costruzione di mega istituti comprensivi come quello di Palmanova-Destra Torre, che riunisce 18 plessi, 3 scuole medie, 8 Comuni, scelta che per la Cgil “genera evidenti complicazioni organizzative e palesi squilibri fra i territori contermini”.

Riduzione del personale Ata in conseguenza delle fusioni, aumento del numero medio di alunni per classe e gigantismo dei collegi docenti sono i principali rischi legati a questi tagli, “in una regione già abbondantemente spremuta nel corso degli ultimi 15 anni”. Da cui la richiesta di “garantire gli organici docenti e Ata, dei Dirigenti scolastici e dei Dsga, tali da assicurare il mantenimento della qualità dell’offerta formativa”, e di avviare “una verifica dell’organizzazione territoriale dei singoli istituti, di concerto con gli Enti locali e l’Ufficio scolastico regionale, per una migliore gestione degli organici”.

Critiche, infine, anche alle scelte dell’Ufficio scolastico regionale nell’attribuzione degli incarichi ai Dirigenti scolastici, “fonte – commenta Gargiulo in coda alla sua nota – di ulteriori complicazioni organizzative e tensioni nella categoria”.

“Come Open Sinistra FVG esprimiamo ancora una volta la contrarietà e la preoccupazione per il programma di accorpamenti delle scuole voluto dalla Giunta Fedriga. È un’iniziativa che la Regione persegue senza un chiaro obiettivo se non quello di mostrarsi la ‘prima della classe’ nei confronti di un governo che di pubblica istruzione non sembra affatto esperto”, commenta Furio Honsell, Consigliere regionale di Open Sinistra FVG ed ex-Rettore dell’Università di Udine..

“Questi accorpamenti costano alla Regione, che infatti prevede nella legge di stabilità compensazioni finanziarie, ma hanno come unico effetto quello di allontanare le dirigenze scolastiche e gli organi collegiali dai territori dove operano. Si distrugge così il tessuto delle comunità educanti. Insomma si spendono soldi per autolesionismo. Ci uniamo alla CGIL-FLC per protestare per questa operazione dannosa”. 

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“Colpisce il mega-accorpamento della bassa friulana che obbligherà a inutili spostamenti le famiglie che vorranno interloquire con le dirigenze e a formate collegi docenti oceanici. Delocalizzare gli organi direttivi dei plessi scolastici non può che indebolire il sistema. Perché l’Assessore Rosolen è così sollecita Preoccupa anche la dirigenza accorpata di scuole tecniche e professionali avvenuta a Gorizia. Le specificità sono ciò che rende efficace il sistema scolastico, omogeneizzare il sistema è un impoverimento.”



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