L’Atalanta strappa l’1-1 a casa della Lazio: ci pensa Brescianini

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difficile da pignorare

 


di
Marina Belotti

Nerazzurri messi sotto nel primo tempo, quando vanno in svantaggio, poi meglio nella ripresa. Nel finale, una combinazione Zaniolo-Lookman permette a Brescianini di insaccare comodamente il pallone

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Procedura celere

 

L’Atalanta va sotto all’Olimpico contro la Lazio, nel primo tempo. Nella ripresa risorge e segna il meritato 1-1. Nerazzurri ancora primi in classifica, a 41 punti, +1 sull’Inter (con una partita in meno) e in attesa che il Napoli ospiti il Venezia.

Ha sette vite questa Atalanta, capolista fino al 2025. Non saranno le 12 vittorie di fila, ma sono comunque 13 risultati utili consecutivi in Serie A che salutano l’anno più bello di sempre. Dopo tre mesi esatti torna a pareggiare in campionato l’Atalanta, gettando il cuore oltre l’ostacolo a due minuti dalla fine zittendo i fischi di 45 mila persone. È un punto ma sembra una vittoria e l’ha orchestrato ancora mister Gasperini, che indovina i cambi, con Brescianini che segna 4 minuti dopo l’ingresso in campo. È sempre in vetta, sola, a quota 41. Può raggiungerla il Napoli ma di certo in cima alla classifica ci rimarrà fino all’anno prossimo.




















































È una gara tosta: la capolista in Serie A viene imballata dalla capolista in Europa League. Il principio di gioco della Lazio si rivela più efficace, l’Atalanta non intercetta gli inserimenti di una squadra veloce. Nel primo tempo i nerazzurri non riescono ad alzare il ritmo, che anzi viene loro imposto, meno brillanti e intraprendenti, a tratti schiacciati. Nella ripresa si accendono con i cross dalla destra di Bellanova, ma Cuadrado e Lookman sfiorano senza concretizzare, fino alla ciliegina di Brescianini. Niente Kossounou, Gasperini piazza Djimiti sull’ostico Zaccagni. Sulla trequarti Pasalic, come nei match a caratura europea, ma il croato fatica.

Duecentotrentasei i bergamaschi all’Olimpico
, coperti dai fischi dei 45 mila laziali che aumentano la pressione. L’Atalanta gioca in giallo, ma non riesce a risolvere il mistero di una palla mai traghettata nella metà campo avversaria.

La Lazio senza Dia è più solida a centrocampo. Zappacosta sfida Tchaouna e Marusic, Ederson copre la scheggia Dele-Bashiru finché Gasp non inverte i mediani e ci mette il capitano. Duello di velocità sulla destra tra Tavares e Bellanova, Carnesecchi deve accendere il semaforo rosso a Castellanos, ma all’11’ gli impone un posto di blocco: salva due volte, anche di piede, poi Guendouzi prende la traversa e suona l’allarme. Il migliore è Zappacosta, che crea, guadagnando angoli impensabili e prendendo l’esterno della rete in una rara occasione. È l’unico a crederci: Hien perde il duello con Castellanos che serve Rovella, assistman per la sorpresa di formazione Dele-Bashiru, che supera De Roon in velocità e segna (27’). Il cross di Zappacosta per la testa di Pasalic e il tacchetto sfiorato di Djimsiti, ricordano però che l’Atalanta quest’anno può riaprirla in qualsiasi momento.

«Il più bravo allenatore dell’ultimo decennio», come l’ha definito il collega Baroni, sa cosa correggere nella ripresa: dentro Kossounou e Cuadrado. Due corner in 50 secondi, Lookman punge: è un’Atalanta più convinta quella che esce dal tunnel. Cuadrado all’8’ ha sulla testa la palla del pari, specialità dell’assente Retegui che lui spreca a lato del palo su cross di Bellanova. Pasalic esce tra gli applausi dei 236, al suo posto Samardzic ha una grande responsabilità: fare meglio nel raccordo tra mediana ed attacco e aggiustare i passaggi negli ultimi metri, dove guadagna e batte angoli. È ancora Bellanova a crossare per la testa di Lookman, il nigeriano impegna Provedel ritrovando coraggio e determinazione. Al 20’ Gasp cala la carta Zaniolo, travolto dai fischi assordanti già saggiati a inizio mese all’Olimpico. Dove ha segnato e dove ricerca il gol: innervosisce Zaccagni, ma sono Cuadrado e Lookman i più pericolosi. Clamorosa occasione al 31’ della ripresa: il nigeriano prima di mancino e poi di destro trova Pellegrini sulla linea di porta. Mentre Carnesecchi salva su Dia, la Dea spinge per il pari con l’ingresso decisivo di Brescianini esterno a tutta fascia: invenzione di Zaniolo per Lookman, che appoggia al centro per l’ex Frosinone, al 3° gol in questa Serie A. Il più pesante.

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28 dicembre 2024 ( modifica il 28 dicembre 2024 | 23:03)

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