I tre consiglieri comunali d’opposizione tracciano il bilancio dell’attività amministrativa riferita al 2024
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dei consiglieri comunali d’opposizione Silvia Contento (Senso Civico), Mariangela Mastronardi e Angelo Papio (Manisporche) che tracciano il bilancio dell’attività amministrativa della giunta guidata dal sindaco Angelo Annese per l’anno 2024 che sta per concludersi. Di seguito la nota.
“Nel nostro ruolo di sentinelle sull’operato dell’amministrazione Annese bis abbiamo voluto essere rigorosi, semplicemente tenendo ferme, come misura di condotta, l’equità e la giustizia sociale. E non ci sembra che l’Amministrazione abbia risposto a questi due requisiti. Un anno, il 2024, in cui hanno preso forma le linee di mandato del Sindaco, sostenute da una gestione dei soldi pubblici davvero particolare: la grande quantità di risorse, rivenienti dalle entrate tributarie ed extratributarie, non hanno accompagnato una coerente programmazione di investimenti. Un avanzo di 10milioni di euro non è un fatto virtuoso per un Comune che, rispondendo a logiche economiche differenti da quelle aziendali, non deve capitalizzare ma investire. Vediamo allora come il bilancio, pompato dai fondi PNRR per circa 30milioni di euro, abbia o come pensiamo noi, non abbia risposto ai bisogni dei cittadini. Una mole di opere pubbliche, nella maggior parte dei casi con poca qualità e senza alcun significato. Ci riferiamo al restyling di Porta Vecchia che ha sottratto un’area, naturalmente bella, al godimento più semplice, quello della passeggiata di residenti e di turisti, magari protetti dalla tortura del solleone con degli alberi. Pensiamo al prolungamento della pista ciclabile verso Santo Stefano con un esubero inutile e pericoloso di muretti a secco e con il restringimento della carreggiata, che inevitabilmente creerà ancora più robusti ingorghi al traffico estivo. Marchiamo la stitica sensibilità verso il verde pubblico e la carente attenzione alla qualità dell’aria che non vedono azioni efficaci. Segniamo la mancata virtuosità nella qualità dei progetti e dei cantieri, uno per tutti quello della villa comunale. Registriamo pochi progressi nella lotta contro le fragilità fisiche e ambientali del territorio, che, a parte le opere di mitigazione del rischio idrologico, continua a ricevere interventi di manutenzione a macchia di leopardo contingenti e solo in una dinamica di urgenza e una cementificazione senza limiti né obiettivi sociali. Le criticità, le contraddizioni i problemi e gli errori sono occultati con abilità, in un’operazione di propaganda tesa a dare di Monopoli un’immagine da rivista patinata, che la presenta come tessuto sociale produttivo complesso ed evoluto. Non ci sembra che nel campo dei diritti fondamentali alla cura, alla mobilità e all’assistenza si sia innescato un meccanismo virtuoso in difesa di chi non ce la fa. Non pensiamo solo a coloro che non possiedono alcun reddito, ma anche a chi, pur lavorando, non è più in grado di pagare le spese alimentari e le utenze di casa o rinuncia a curarsi per le lunghe liste di attesa e gli alti costi della sanità privata. Resta insoluto il problema della mancanza di case in locazione. Una grande pigrizia a ragionare e a esperire soluzioni che in altre parti d’Italia si stanno già attuando. Nel welfare ci siamo spesi affinché fosse riconosciuta la frequenza del nido comunale al sabato, venisse garantito il trasporto pubblico scolastico a tutti i minori con disabilità, si valutasse attentamente la qualità della mensa scolastica, si ponesse attenzione a mantenere equilibrato il numero di iscrizioni per ogni istituto comprensivo, evitando di spendere denaro pubblico in ampliamenti di edifici scolastici solo per inseguire le mode del momento e in controtendenza al calo demografico, si elaborassero nuovi contenuti all’interno delle politiche di genere e modalità diverse nelle politiche giovanili dove dare giusto spazio alla creatività in luoghi idonei di aggregazione. La nostra visione amministrativa, volta a privilegiare le politiche di prevenzione anziché quelle repressive, guarda con estrema attenzione alle fragilità degli adolescenti che, forse più di tutti stanno pagando il prezzo più alto del post Covid, in un isolamento non più imposto ma comunque subìto. In questi percorsi difficili, la coesione della comunità è antidoto necessario a creare un cordone di ascolto attenzione e cura. Le associazioni del territorio in soccorso della povertà di innovazione della pubblica amministrazione stanno finendo per sostituirsi nell’accudimento di questi temi più pungenti, perdendo il loro essere in sussidiarietà della politica. Quest’ultima è davvero in grande spolvero. Con le elezioni Europee e successivamente con le elezioni della Città metropolitana ha spostato opportunisticamente il proprio asse a sinistra, restando ancorata ai banchi consigliari e a un’ideologia profondamente di destra. E anche se qualcuno vuole convincerci che destra e sinistra sono categorie del passato, noi sappiamo da che parte stare. Il voto contrario espresso sulla mozione per il riconoscimento dello stato della Palestina ha segnato uno dei punti più bassi di questa amministrazione. Tra le risatine è stato dimenticato un pilastro dell’umanità, la difesa della vita di ogni Stato e condizione. E non bastano le lucine del Natale, i sorrisi ammalianti, la famiglia del mulino bianco ritratti in un video buonista e deamicisiano a cancellare questa pagina buia del secondo mandato del sindaco Angelo Annese. In conclusione, con un’immagine fiabesca dato il clima natalizio, definiremmo l’avventura amministrativa di quest’anno come quella di un veliero in cui la ciurma si è addormentata, il nocchiero resta nella sua sala da bagno a contemplare la propria immagine e i mozzi si destreggiano tra le cime e le vele perché la carena non si incagli e lo scafo si inabissi”.
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