Ilaria Pigazzini: Dalla Bicocca a CEO di una Startup Innovativa

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Abbiamo intervistato Ilaria Pigazzini, che ha ottenuto una laurea Triennale, Magistrale e un Dottorato di Ricerca in Informatica presso l’Università degli studi di Milano-Bicocca. Dopo aver concluso gli studi ha co-fondato nel 2021, insieme a Darius Sas, TXT Arcan.

 

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In che cosa consiste oggi il tuo lavoro?

Il mio lavoro ad oggi consiste nell’essere CEO di TXT Arcan, che è la società che ho co-fondato insieme a Darius Sas nel 2021. Tutto è nato come una startup innovativa al cui interno sviluppiamo prodotti per la qualità del software, nel concreto sono strumenti per aiutare chi fa sviluppo software.

Il mio ruolo consiste nel spingere la commercializzazione di questi prodotti e anche nel gestire tutto ciò che concerne l’amministrazione della società.

 

 

 

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Com’è stato il tuo percorso in bicocca?

Il mio percorso in Bicocca è stato molto lungo, ho avuto l’opportunità di frequentare Triennale, Magistrale e anche Dottorato di Ricerca, tutto in Informatica, quindi all’interno del dipartimento di Informatica, Sistemistica e Comunicazione. È stata un’esperienza che mi ha formato e mi ha reso che ciò oggi sono ed è stata fondamentale, soprattutto ai fini della fondazione della start-up.

Questo perché in realtà Arcan è nata da un’esperienza che ho fatto in Bicocca, nello specifico nel mio stage di tesi triennale, il mio obiettivo durante lo stage era proprio di ideare uno strumento che potesse fare analisi del codice. Nello specifico io ho studiato un ambito che si chiama debito tecnico del software. Ho avuto la possibilità di lavorare sin da subito all’interno del laboratorio della professoressa Arcelli Fontana che è professoressa di Ingegneria del Software e Evoluzione del Software. All’interno del laboratorio ho conosciuto varie persone che gravitavano intorno, sia italiane che professori a livello internazionale, PHD, Post-Doc che mi hanno formata, mi hanno aiutata a mettere a terra questo progetto e che lo hanno fatto anche crescere.

 

All’inizio era tutto legato alla ricerca, io ho imparato a fare ricerca in Bicocca, non a fare impresa, ma il tempo che ho passato all’interno del laboratorio è stato fondamentale affinché io potessi poi, una volta finito il dottorato, co-fondare la startup.

 

 

 

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Cosa diresti al te stesso che ha appena concluso gli studi?

Gli direi sicuramente di uscire dalla comfort-zone, ovvero di fare le cose che sicuramente io non ho fatto. Tutto il mio percorso è stato qui a Milano, il primo consiglio che darei a una persona che si sta per laureare è quello di cambiare aria, che vuol dire cambiare città, andare all’estero e mettersi in gioco. È difficile, io in primis ho avuto un sacco di difficoltà.

Devo dire che dopo il primo grande salto, che è stato, per me, fondare la società, è stato tutto più semplice.

Tutte queste esperienze poi aiutano a diventare più forti, a conoscere nuove persone, fare nuove esperienze, imparare nuove cose che oltre ad arricchirci ci rendono anche felici. Il consiglio è: uscite e andate.

 

 

 

Ci sono state delle opportunità che hai saputo cogliere che hanno fatto la differenza per il tuo percorso lavorativo?

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Sì, assolutamente, avevamo appena aperto la società e abbiamo avuto l’opportunità di partecipare a un percorso di accelerazione di start-up basato a Roma. Avevamo la possibilità di farlo o da remoto o in loco, quindi di trasferisci effettivamente nella capitale. All’epoca ero ancora all’interno della mia comfort-zone e pensai di rimanere a Milano tenendo la mia casa e le mie cose.

Per fortuna ho avuto a fianco degli amici che mi hanno spronata a cambiare e andare a Roma, sottolineando come l’esperienza sarebbe stata molto meglio se vissuta di persona.

Meno male che ho seguito il loro consiglio e, non solo io, anche il mio co-founder Darius, che all’epoca era ancora nei Paesi Bassi, ha avuto grande coraggio di mollare tutto e volare insieme a me a Roma.

Quello è stato assolutamente importantissimo per la nostra start-up perché è lì che abbiamo imparato a essere degli imprenditori e costruire quello che Arcan è diventato nel tempo perché all’epoca non avevamo assolutamente idea di quello che stessimo facendo.

 

È stato anche molto divertente, abbiamo conosciuto tante persone e se ci ripenso oggi dico:

“Per fortuna ho preso quel treno per andare a Roma”.

 

Guarda la videointervista completa!

 

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