Il Piano di Ricostruzione dell’Isola d’Ischia – Associazione Ingegneri Ischia

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Il Piano di Ricostruzione dell’Isola d’Ischia è stato approvato con il Decreto Dirigenziale n. 320 del 18 novembre 2024, emanato dalla Direzione Generale per il Governo del Territorio della Regione Campania. Questo piano, che riguarda i comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno, integra la ricostruzione post-sisma del 2017 con interventi urgenti legati agli eventi franosi del 26 novembre 2022.
Il Piano di Ricostruzione dell’Isola d’Ischia è stato adottato durante la seduta della Giunta Regionale della Campania del 21 dicembre 2024, rappresentando un passo fondamentale per la rinascita dei comuni di Casamicciola Terme, Forio, e Lacco Ameno, colpiti dal sisma del 2017 e dagli eventi franosi del 2022. Questa adozione è avvenuta nell’ambito della deliberazione di giunta e comprende anche lo stralcio funzionale del Piano Paesaggistico Regionale.

 – Decreto Dirigenziale n. 320 del 18 novembre 2024

– Seduta della Giunta Regionale della Campania del 21 dicembre 2024

Microcredito

per le aziende

 

Dove Scaricare il Piano

Gli elaborati del Piano di Ricostruzione sono disponibili online. Puoi scaricarli accedendo al seguente link ufficiale:

📂 Scarica il Piano e gli Allegati

Contenuti del Piano

Il Piano di Ricostruzione è un documento complesso e innovativo, che per la prima volta integra la ricostruzione post-sisma con la mitigazione del dissesto idrogeologico. Ecco i punti principali:

    1. Classificazione del territorio in ATO e Sub-ATO:
      • ATO 1: Aree ad alto rischio, destinate a decompressione insediativa o delocalizzazione.
      • ATO 2: Zone da riqualificare attraverso interventi di riparazione e recupero.
      • ATO 3: Aree con interventi ordinari di manutenzione.
    2. Interventi sugli edifici:
      • Delocalizzazione degli immobili a rischio.
      • Riparazione e ricostruzione in sicurezza.
      • Riqualificazione urbana ed efficientamento energetico.
    3. Opere di mitigazione:
      • Consolidamento del suolo e protezione delle aree rurali.
      • Infrastrutture verdi per prevenire frane e alluvioni.
    4. Valorizzazione paesaggistica:
      • Salvaguardia degli edifici storici e delle strutture tradizionali (parracine).
      • Creazione di parchi pubblici e infrastrutture sostenibili.

ATO (Ambiti Territoriali Omogenei)

ATO 1 – Aree ad Alto Rischio (Decompressione Insediativa)

Queste aree sono suddivise in Sub-ATO per gestire specifiche criticità legate a rischio sismico, idrogeologico e idraulico.

Sub-ATO 1-A: Abitati storici collinari

  • Include frazioni collinari storiche (ad es. Fango, Piazza Maio).
  • Obiettivi:
    • Conservazione dell’impianto urbano esistente.
    • Valorizzazione dei valori storici e paesaggistici.
  • Interventi consentiti:
    • Restauro e risanamento conservativo.
    • Divieto di nuove edificazioni.

Sub-ATO 1-B: Urbanizzato critico

  • Comprende aree urbane con elevato rischio idrogeologico o sismico.
  • Obiettivi:
    • Decompressione degli insediamenti.
    • Delocalizzazione degli edifici a rischio.
  • Interventi consentiti:
    • Demolizione e ricostruzione in zone sicure.
    • Rinaturalizzazione dei terreni abbandonati.

Sub-ATO 1-E1: Rurale naturale critico

  • Zone rurali non terrazzate ad alto rischio frane.
  • Obiettivi:
    • Mitigazione del rischio idrogeologico.
    • Protezione delle aree naturali.
  • Interventi consentiti:
    • Consolidamento del suolo.
    • Recupero paesaggistico.

Sub-ATO 1-E2: Rurale terrazzato critico

  • Comprende aree rurali terrazzate, spesso caratterizzate da parracine (muri a secco).
  • Obiettivi:
    • Conservazione e manutenzione delle strutture terrazzate.
    • Riduzione del rischio frane.
  • Interventi consentiti:
    • Interventi di bioingegneria.
    • Ripristino delle parracine danneggiate.

Sub-ATO 1-F1: Infrastruttura verde per mitigazione e delocalizzazione

  • Aree individuate per creare infrastrutture verdi e spazi destinati alla delocalizzazione.
  • Obiettivi:
    • Creare barriere naturali contro frane e alluvioni.
    • Favorire la delocalizzazione di edifici a rischio.

Sub-ATO 1-F2: Infrastruttura verde in aree prossime o coincidenti con gli alvei

  • Include terreni vicino a corsi d’acqua a rischio esondazione.
  • Obiettivi:
    • Migliorare la gestione delle acque.
    • Proteggere il reticolo idrografico.

Sub-ATO 1-F3: Infrastruttura verde in altre aree e parco agricolo

  • Comprende aree non urbane che possono essere trasformate in parchi o infrastrutture verdi.
  • Obiettivi:
    • Promuovere la sostenibilità e la biodiversità.
    • Creare spazi di protezione ambientale.

ATO 2 – Aree da Riqualificare (Riqualificazione Insediativa)

Le Sub-ATO qui si concentrano sul recupero e la riqualificazione degli edifici e del tessuto urbano.

Sub-ATO 2-A: Abitati storici costieri e di mezza costa

  • Comprende centri storici costieri o a media altitudine.
  • Obiettivi:
    • Valorizzare il patrimonio storico-architettonico.
    • Recuperare edifici danneggiati mantenendo l’identità locale.
  • Interventi consentiti:
    • Restauro e ristrutturazione edilizia.

Sub-ATO 2-B: Urbanizzato

  • Zone urbane più moderne con danni moderati.
  • Obiettivi:
    • Riqualificare il tessuto urbano.
    • Migliorare i servizi e l’efficienza energetica.

Sub-ATO 2-E1: Rurale naturale

  • Aree rurali naturali con minore rischio rispetto ad ATO 1.
  • Obiettivi:
    • Promuovere la manutenzione del territorio.
    • Incentivare pratiche agricole sostenibili.

Sub-ATO 2-E2: Rurale terrazzato

  • Zone agricole terrazzate non critiche.
  • Obiettivi:
    • Conservare il paesaggio agricolo tradizionale.
    • Ridurre il rischio di degrado.

Sub-ATO 2-E3: Rurale costiero e di mezza costa

  • Comprende aree agricole vicino alla costa o in zone collinari.
  • Obiettivi:
    • Favorire la gestione sostenibile delle risorse agricole.
    • Proteggere il paesaggio.

Sub-ATO 2-F1: Infrastruttura costiera

  • Aree costiere destinate alla protezione contro erosione e mareggiate.
  • Obiettivi:
    • Rafforzare le difese naturali della costa.
    • Creare spazi pubblici sicuri.

Area di attenzione sismica

Per tutti gli edifici danneggiati dall’evento sismico del 2017 con livello operativo L1, L2 e L3, inclusi anche parzialmente nell’area di attenzione sismica, come perimetrata nella tavola DA.02 – “Categorie di intervento”, gli interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia, ove consentiti, devono determinare un adeguamento sismico finalizzato a raggiungere un livello di sicurezza tale per cui ZE risulti ≥ 0,80.

COMPONENTE EDIFICATA

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Componenti Edificate

Nel Piano di Ricostruzione dell’Isola d’Ischia, le componenti edificate sono classificate per tipologia e grado di intervento necessario, al fine di garantire una ricostruzione sicura, sostenibile e rispettosa del contesto paesaggistico. Di seguito, una descrizione dettagliata delle principali categorie di componenti edificate.

Classificazione delle Componenti Edificate (Articolo 33)

Le componenti edificate includono edifici e aggregati che, in base al danno subito e alle caratteristiche specifiche, sono suddivisi in:

1. Edifici e aggregati di interesse culturale

  • Descrizione: Immobili di alto valore storico, culturale o artistico.
  • Obiettivo degli interventi:
    • Conservazione e valorizzazione delle caratteristiche originali.
    • Rispetto delle tecniche costruttive tradizionali.
  • Interventi ammessi:
    • Restauro.
    • Risanamento conservativo.

2. Edifici e aggregati di valore storico-testimoniale (quartieri baraccati)

  • Descrizione: Strutture che testimoniano il passato storico-sociale dell’isola, come i quartieri baraccati.
  • Obiettivo degli interventi:
    • Mantenimento della memoria storica.
    • Recupero funzionale nel rispetto delle caratteristiche originali.
  • Interventi ammessi:
    • Restauro.
    • Adeguamento strutturale e funzionale.

3. Edifici e aggregati riparabili/ricostruibili a parità di sedime

  • Descrizione: Immobili che possono essere riparati o ricostruiti mantenendo l’attuale posizione (sedime).
  • Obiettivo degli interventi:
    • Ripristino strutturale ed estetico.
    • Miglioramento sismico.
  • Interventi ammessi:
    • Ricostruzione a parità di sedime.
    • Adeguamento sismico e riqualificazione energetica.

4. Edifici e aggregati ricostruibili con differente sedime

  • Descrizione: Immobili che necessitano di essere ricostruiti in un’area diversa rispetto a quella originaria, per motivi di sicurezza o pianificazione urbanistica.
  • Obiettivo degli interventi:
    • Delocalizzazione in zone sicure.
    • Recupero funzionale in nuovi contesti urbanistici.
  • Interventi ammessi:
    • Ricostruzione in aree individuate dal Piano.
    • Rinaturalizzazione del sito originario.

5. Edifici e aggregati da delocalizzare

  • Descrizione: Immobili situati in aree ad alto rischio (idrogeologico o sismico) che non possono essere ricostruiti sul posto.
  • Obiettivo degli interventi:
    • Spostamento in zone sicure (aree di atterraggio).
    • Rinaturalizzazione e messa in sicurezza dell’area originale.
  • Interventi ammessi:
    • Demolizione e ricostruzione in nuove aree.

6. Altri edifici e aggregati con livello operativo “L4”

  • Descrizione: Strutture danneggiate in modo grave che richiedono interventi complessi di recupero o ricostruzione.
  • Obiettivo degli interventi:
    • Recupero funzionale e strutturale nel rispetto delle normative.
  • Interventi ammessi:
    • Ricostruzione.
    • Adeguamento a standard di sicurezza.

7. Attrezzature standard (art. 40)

  • Descrizione: Infrastrutture e attrezzature destinate a servizi pubblici o collettivi (es. scuole, ospedali, infrastrutture strategiche).
  • Obiettivo degli interventi:
    • Garantire la funzionalità e la sicurezza degli spazi pubblici.
  • Interventi ammessi:
    • Adeguamento strutturale e funzionale.
    • Nuove costruzioni in aree pianificate.

Aree di rilocalizzazione residenziale (Articolo 40-bis)

  • Descrizione: Aree individuate per la delocalizzazione degli edifici in zone sicure.
  • Obiettivo:
    • Realizzare nuovi insediamenti residenziali in sicurezza.
    • Garantire la qualità abitativa e la sostenibilità ambientale.

Come presentare osservazioni?

Chi può presentarle:
Tutti i cittadini, le associazioni, i professionisti e gli enti interessati possono contribuire migliorando il piano con osservazioni.

Entro quando:
Le osservazioni devono essere inviate entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’avviso ufficiale sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania (BURC).

Come fare:

  1. Scrivere un documento chiaro con:
    • Riferimenti agli articoli o agli elaborati del Piano.
    • Proposte o osservazioni dettagliate e motivate.
  2. Inviare il documento tramite PEC all’indirizzo indicato nel bando ufficiale o consegnarlo presso gli uffici preposti.

Dove Scaricare il Piano

Gli elaborati del Piano di Ricostruzione sono disponibili online. Puoi scaricarli accedendo al seguente link ufficiale:

📂 Scarica il Piano e gli Allegati

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TAVOLE RAPPRESENTATIVE

Un’Imperdibile Opportunità per Ischia

Il Piano di Ricostruzione dell’Isola d’Ischia non è solo un intervento tecnico, ma un progetto di rinascita per il territorio. Grazie alla partecipazione attiva dei cittadini e degli enti locali, sarà possibile costruire un futuro più sicuro, sostenibile e resiliente.

📩 Per ulteriori informazioni:
Consulta il portale regionale o contatta gli uffici della Direzione Generale per il Governo del Territorio.



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