Genitori si suicidano insieme. La figlia vittima di violenze si era tolta la vita due anni fa

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di
Massimo Massenzio

Torino, gli abusi di un parente hanno distrutto una famiglia. Il segreto della ragazza scritto nel diario, il dolore insopportabile della coppia e l’ultima intervista del padre per denunciare «i mostri nascosti tra di noi». L’ultimo passo pianificato da tempo

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«Il 4 febbraio siamo morti anche noi». Alessandro Giacoletto l’aveva detto un anno fa, mentre partecipava alla presentazione della petizione di Emergency per chiedere maggiore tutele per i minori. Sua moglie Cristina Masera era al suo fianco e, insieme, hanno voluto condividere la storia di Chiara, la loro unica figlia. Da bambina era stata vittima di abusi da parte di un familiare «insospettabile» e il 4 febbraio del 2022, a 28 anni, si era tolta la vita impiccandosi a un termosifone del bagno.

L’«omicidio psichico» e un dolore insopportabile

«Un omicidio psichico» per il padre Alessandro, 64 anni, conosciutissimo medico di famiglia a Orbassano, alle porte di Torino, e per mamma Cristina, ex farmacista 59enne. E da quella tragica sera hanno cercato di trovare un nuovo scopo nella loro vita, condividendo coraggiosamente il ricordo di Chiara per «dare una voce a chi la voce non l’ha più». Alla fine il dolore è stato comunque troppo forte, insopportabile. E così hanno deciso di «andarsene», sempre insieme, nella loro casa di Rivalta.




















































L’ultimo atto insieme pianificato da tempo

Prima, però, hanno pensato a tutto: hanno lasciato una valigia con gli abiti che avrebbero voluto indossare per l’ultimo viaggio, i soldi per le spese e le disposizioni testamentarie. Secondo i vicini di casa e un nipote intervistato da La Stampa la coppia negli ultimi tempi aveva venduto casa e farmacia e anche pianificato una serie di donazioni dei loro beni in beneficenza. Tutti dettagli che fanno pensare a una lucida pianificazione. Poi, lo scorso 9 dicembre, hanno assunto un mix di insulina e altri farmaci, sono scesi in garage e si sono seduti nella loro auto con i finestrini sigillati e un tubo collegato alla marmitta. 

Il testamento biologico era sotto il tergicristalli e il motore era acceso quando un’amica di famiglia li ha trovati privi di sensi e ha dato l’allarme. Troppo tardi. Cristina è morta 9 giorni dopo alle Molinette di Torino. Il 23 dicembre il cuore di Alessandro ha smesso di battere nel reparto di rianimazione del San Luigi.

Un’intervista-testamento

Una famiglia intera cancellata, un epilogo annunciato. Ma Alessandro Giacoletto ha voluto fare chiarezza, con un’intervista rilasciata all’amico Paolo Polastri, giornalista dell’Eco del Chisone, pochi giorni prima di togliersi la vita. Prima di morire voleva raccontare il dramma vissuto da Chiara. Precisando quanto fosse «inesatto parlare di suicidio». Sua figlia era stata vittima di uno di quei mostri «che si nascondono nei luoghi più impensati»

Un trauma rimosso e poi riemerso durante gli studi di Medicina. Ansia, attacchi di panico e poi la verità rivelata a uno psicoterapeuta, scritta sulle pagine di un diario lasciato aperto e infine raccontata al padre: «Sarebbe meglio il cancro, quello potrei toglierlo, questo no».

La lettera scritta da sua figlia Alessandro la portava nel portafogli. E voleva dare voce a tutte le vittime di abusi: «Chi pone fine alla sua vita a causa di una violenza è vittima di un “omicidio psichico” e il suo aguzzino è un assassino». Alessandro e Cristina hanno provato a resistere, come aveva chiesto Chiara: «Cercate di vivere serenamente insieme, fatelo per me». Ma non ci sono riusciti.

Avevano già tentato più volte il suicidio in passato e il 9 dicembre ci sono riusciti: «L’avevano deciso sin da subito – ricorda Alessandro Bassignana, amico di famiglia –. Da quella tragica sera, quando ci precipitammo a casa loro con la terribile sensazione che qualche spirito malefico ci avesse preceduto per portarsi via le persone che ci abitavano. Non abbiamo potuto fare nulla per riconsegnare una ragione di vita a chi la vita ormai la odiava. Ora spero che trovino quella pace eterna che hanno meritato».

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27 dicembre 2024 ( modifica il 27 dicembre 2024 | 08:45)

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