Dall’assegno unico al bonus nido: quando fare l’ISEE 2025?

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Tempo di rinnovo dell’ISEE per il 2025 così da poter fruire dei diversi bonus e agevolazioni. Le scadenze da rispettare per l’assegno unico, il bonus nido e l’ADI

Dall’assegno unico al bonus asilo nido, passando per l’assegno di inclusione: questo è il periodo dell’anno in cui si comincia a pensare all’aggiornamento del modello ISEE al nuovo anno.

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I percettori di bonus e agevolazioni riconosciute sulla base di specifici valori ISEE sono infatti tenuti alla presentazione in tempi brevi dell’attestazione INPS per il 2025.

Si dovrà procedere per tempo, ad esempio per quanto riguarda il pagamento dell’assegno unico per i figli a carico. L’importo viene infatti calcolato sulla base della fascia reddituale e patrimoniale di appartenenza.

Fare il nuovo ISEE è fondamentale anche per poter richiedere il bonus nido 2025 o il nuovo bonus bebè, così come ai fini della percezione dell’assegno di inclusione e delle diverse prestazioni calcolate sulla base di tale valore.

Diverse le tempistiche da rispettare.

Dall’assegno unico al bonus nido: quando fare l’ISEE 2025?

Da definizione, l’ISEE è l’indicatore che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari che intendono richiedere una prestazione sociale agevolata. Le principali prestazioni di sostegno e bonus infatti sono concesse e calcolate sulla base di tale valore.

Dal punto di vista operativo, per l’ISEE 2025 si fotografa la situazione reddituale e patrimoniale del 2023: si tiene conto, quindi, di redditi e patrimoni relativi ai due anni precedenti.

Ricordiamo inoltre che l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente è valido fino al 31 dicembre dell’anno in cui viene chiesto. Per questo motivo si consiglia di provvedere al rinnovo con l’avvicinarsi dell’anno nuovo.

Se per la generalità delle prescrizioni e dei bonus non c’è un termine previsto per la presentazione dell’ISEE aggiornato al 2025, in quanto vale il principio del “prima si fa meglio è”, per l’assegno unico i tempi da rispettare sono molto precisi.

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Al fine di ricevere l’intero importo spettante è infatti necessario comunicare all’INPS il valore aggiornato entro il 28 febbraio 2025.

Questo perché, come detto, l’assegno unico è una di quelle prestazioni per cui l’importo viene determinato proprio sulla base dell’ISEE del nucleo familiare in corso di validità. In caso di mancata presentazione della DSU aggiornata, le mensilità di gennaio e febbraio saranno erogate sulla base dei vecchi parametri e poi a partire da marzo sarà riconosciuto l’importo minimo (quello riconosciuto per i valori ISEE oltre il massimo o appunto quando non viene presentato affatto).

Ad ogni modo, i ritardatari avranno tempo fino alla scadenza del 30 giugno 2025 per comunicare l’ISEE aggiornato e ottenere gli arretrati spettanti da marzo. Dopo tale termine si perde il diritto a ricevere le somme oltre il minimo.

Prendiamo ad esempio altre prestazioni per le quali è necessaria la DSU a fini ISEE.

L’ISEE anche per il bonus asilo nido 2025 e il bonus bebè

Il nuovo ISEE deve essere presentato anche per accedere al bonus nido, per il quale si prospetta il potenziamento con la Legge di Bilancio 2025.

Si tratta della prestazione riconosciuta a titolo di rimborso delle rette dell’asilo nido la quale deve essere richiesta per ciascun anno di frequenza. Chi ha già richiesto quindi il bonus per le mensilità 2024, dovrà presentare nuovamente domanda per quelle del 2025.

Non vi sono limiti di reddito per poterne beneficiare, ma come per l’assegno unico è il valore dell’ISEE a determinare l’importo spettante.

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Valore del bonus asilo nido 2024 ISEE minorenni Importo mensile
3.000 euro Fino a 25.000 euro 272,70 euro per 11 mensilità
2.500 euro Da 25.001 a 40.000 euro 227,20 per 11 mensilità
1.500 euro Da 40.001 136,30 euro per 11 mensilità

A queste si aggiunge la maggiorazione prevista da quest’anno, per cui le famiglie hanno potuto ricevere fino a 3.600 euro in presenza delle seguenti condizioni:

  • la richiesta dell’agevolazione per un bambino o una bambina nata a partire dal 1° gennaio 2024;
  • la presenza nel nucleo familiare di un altro figlio di età inferiore a 10 anni;
  • un valore ISEE fino a 40.000 euro.

Il disegno di Legge di Bilancio 2025 prevede l’eliminazione della seconda condizione per cui la maggiorazione viene riconosciuta a prescindere dal numero e dall’età dei bambini e delle bambine presenti in famiglia.

Solitamente il servizio per l’invio della domanda viene attivato tra la fine di febbraio e i primi di marzo e, quindi, per poter ricevere subito il corretto importo spettante è bene fare l’ISEE entro gennaio.

In assenza, ricordiamo, il contributo verrà erogato ratealmente in misura complessiva non superiore a 1.500 euro annui. In caso di successiva presentazione, a partire dalla data di attestazione dello stesso verrà corrisposto l’importo maggiorato, senza però il conguaglio delle mensilità pregresse.

L’ISEE sarà necessario il prossimo anno anche per accedere al nuovo bonus bebè, un contributo di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2025. Potranno beneficiarne le famiglie con ISEE fino a 40.000 euro.

Assegno di inclusione: si alza il limite ISEE per l’accesso

Il modello ISEE deve essere presentato anche ai fini del pagamento dell’ADI, l’assegno di inclusione, la misura che da quest’anno ha preso il posto del reddito di cittadinanza.

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Quest’anno, tra i requisiti per poterne beneficiare c’è infatti il possesso di un ISEE di importo non superiore a 9.360 euro.

A tal proposito, per le nuove domande, novità sono in arrivo con la Legge di Bilancio 2025 con un emendamento che modifica i requisiti di accesso al sostegno economico.

In particolare, dal 2025, il valore ISEE del nucleo familiare aumenta a 10.140 euro. Dovrebbe permettere un ampliamento della platea di possibili beneficiari.

Non c’è una data precisa entro la quale deve essere presentata la dichiarazione. Occorre però tenere presente che per poter ricevere la prestazione serve un ISEE in corso di validità. L’ADI viene erogato dal mese successivo a quello della presentazione della domanda (per la quale serve appunto l’ISEE) e della sottoscrizione del patto di attivazione digitale.





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