Alla scoperta di Vendersi, chiamato il paese degli spaventapasseri — idealista/news

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Fra le verdi valli del Piemonte vi è un piccolo borgo che potrebbe sembrare essere uscito direttamente da una fiaba: questo particolare paesino si chiama Vendersi e ha come peculiare caratteristica il fatto di essere abitato dagli spaventapasseri. Chiamato infatti il “paese degli spaventapasseri“, è abitato da poco più di dieci persone e si trova in Val Borbera in provincia di Alessandria, rappresentando un ponte per la fantasia dei visitatori e turisti, i quali possono godere di un viaggio all’interno di colori, storia e tradizione contadina.

La storia di Vendersi

Vendersi – da pronunciare Vèndersi con la prima “e” aperta – è un paesino che si trova in Val Borbera nel comune di Albera Ligure, in provincia di Alessandria. Nonostante sia un borgo molto grazioso, caratterizzato da colorate casette dai giardini curati e con una posizione privilegiata sulla vallata (si trova a 720 metri d’altitudine), Vendersi è rimasto sconosciuto ai più, perlomeno fino a qualche anno fa. Solamente nel 2020 Vendersi rinasce a nuova vita quando due abitanti del borgo decidono di trasformarlo nel paese degli spaventapasseri, rendendolo – come per magia – un borgo incantato dove il tempo sembra essersi fermato.

Le origini di Vendersi risalgono però sino al Medioevo, testimoniato dalla presenza della Chiesa dei Santi Matteo e Fortunato risalente al IX secolo. Per tutti questi secoli, per mantenersi gli abitanti del borgo si sono basati su un’economia agricola. Col passare del tempo Vendersi ha visto le sue strade spopolarsi sempre di più: nel 2001 aveva a malapena 20 abitanti. In tempi recenti il borgo ha cominciato a ripopolarsi di spaventapasseri, i quali adesso sono i protagonisti assoluti del paesino.

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La leggenda degli spaventapasseri

L’origine della leggenda degli spaventapasseri di Vendersi è da ritrovarsi nei rituali magici: in antichità venivano considerati un simbolo di buon auspicio contro gli spiriti maligni, inoltre gli agricoltori li utilizzavano per invocare la protezione e l’aiuto di Dio sul lavoro. Col passare del tempo si notò che questi “manichini” erano particolarmente efficaci per tenere lontani gli uccelli dai campi, proprio per questo motivo si incominciò ad utilizzare il nome “spaventapasseri”. Oggi a Vendersi è possibile incontrare all’interno del borgo più di 70 fantocci colorati.

Com’è diventato il paese degli spaventapasseri 

Vendersi è stato vittima di un importante calo demografico, basti pensare che nel 2001 fra le strade di questo piccolo borgo vi erano solamente 20 abitanti. Nel 2020 due residenti, Silvia e Ivana, hanno dato vita ad un progetto che ha donato nuova linfa a Vendersi, evitando così che si trasformasse nell’ennesimo “borgo fantasma” italiano. In maniera fiabesca ed originale, il paese ha trovato modo di ripopolarsi attingendo direttamente dalla tradizione contadina. 

Il primo degli spaventapasseri di Vendersi porta il nome di Delfina: il personaggio nasce come omaggio ad una donna realmente vissuta nel borgo, nata nel 1900. Delfina è il simbolo e custode del villaggio ed è facilmente riconoscibile dal suo caratteristico abito giallo e dalla sua collana di perle. Col tempo sono “nati” nuovi spaventapasseri – come ad esempio Ines, Matilde, Manilo – e oggi a Vendersi si possono contare più di 70 spaventapasseri, tutti con un nome, una storia ed un lavoro specifico, facendo rivivere i ricordi e – l’ormai persa – vita contadina del borgo.

Gli spaventapasseri di Vendersi

Oltre a Delfina, fra la comunità degli spaventapasseri di Vendersi è possibile tanti personaggi come ad esempio Matilde, una donna molto semplice: indossa un grembiule, una camicetta bianca e il fazzoletto in testa. Successivamente, per fare compagnia a Delfina e a Matilde, venne realizzato Manilo, un contadino dal cuore buono che fa da guardia ad un prato con tanti fiori ed oggetti. All’interno del paese è possibile incontrare Aurelio con la sua carriola e Juliette, vestita di rosa con un cappello blu e dei tulipani in mano. Appena si arriva in paese non si può non incontrare Ines, che dà il benvenuto ai forestieri seduta in prato (di fianco al cartello “attenzione spaventapasseri”).

Tutti gli spaventapasseri di Vendersi sono realizzati con materiali riciclati e, con il cambiare delle stagioni, è possibile trovarli in posizioni differenti del paese. Durante l’inverno vengono riparati gli spaventapasseri danneggiati, mentre gli altri sono pronti ad affrontare la stagione coprendosi con sciarpe e cappotti.

Cosa vedere a Vendersi

Oltre a poter fare una fiabesca passeggiata accompagnati dai caratteristici spaventapasseri, a Vendersi sono presenti diversi monumenti e i luoghi di interesse, come ad esempio la Chiesa dei Santi Matteo e Fortunato, risalente al IX secolo e ricca d’affreschi, e l’Abbazia di San Pietro. Quest’ultima è tra le più antiche fondazioni monastiche della zona; in origine era gestita dai monaci di San Colombano venne distrutta per la prima volta nel X secolo.

Vendersi è famoso anche per i propri campi di lavanda: durante la bella stagione estiva è possibile ammirare i campi in fiore e odorare la fragranza mentre si passeggia nelle vie del borgo, magari acquistando qualche prodotto artigianale alla lavanda da portare a casa con sé come ricordo della giornata.

Vivere a Vendersi

Vivere a Vendersi è un’esperienza unica, dove il quotidiano si intreccia con l’essenza di un luogo che sembra sospeso nel tempo. Se sei alla ricerca di una casa, su idealista puoi scoprire tutti gli immobili in vendita e in affitto nella zona. Se invece desideri trascorrere un weekend fuori porta, su Rentalia troverai la casa vacanza perfetta per la tua fuga.

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