I nuovi fondi diventeranno definitivi con l’approvazione finale della Manovra: ecco cosa può cambiare
La Legge di Bilancio 2025, che dopo il via libera alla Camera dei deputati attende ora l’approvazione definitiva del Senato, promette di portare cambiamenti significativi nel sistema scolastico del nostro Paese. Tra le novità più rilevanti, spicca l’istituzione di un fondo da 500mila euro per il contrasto alla povertà alimentare a scuola, destinato a coprire i costi delle mense scolastiche per le famiglie in difficoltà. Fondo previsto per le scuole primarie (infanzia ed elementari). Ma le misure destinate ai più giovani non si fermano qui: spunta anche il Fondo Dote Famiglia, con 30 milioni di euro per sostenere l’accesso ad attività sportive extrascolastiche per i ragazzi fino ai 14 anni, provenienti da famiglie a basso reddito. Inoltre, il governo ha intenzione di destinare 10,5 milioni di euro entro il 2027 a progetti educativi sia formali che non formali, ovvero sia dentro che fuori scuola.
Cosa prevede il fondo per la mensa a scuola
Una boccata d’aria per le famiglie più bisognose arriva in Manovra con l’istituzione di un fondo destinato a contrastare la povertà alimentare nelle scuole, tema che tocca direttamente il cuore della vita scolastica dei più piccoli. Con una dotazione iniziale di 500mila euro per il 2025, questo fondo ha l’obiettivo di sostenere le famiglie in difficoltà economica, aiutandole a coprire le spese per la mensa scolastica. La mensa, infatti, non è solo un luogo dove i bambini mangiano: è un elemento fondamentale per il tempo pieno, un’opportunità di socializzazione e un momento che contribuisce al benessere e alla crescita. Purtroppo, però, non tutte le famiglie possono permettersi questi costi, e in molte aree d’Italia, specialmente nelle zone più svantaggiate, questo tipo di servizio è del tutto assente.
Il fondo introdotto con la Legge di Bilancio si concentrerà sulle scuole primarie. Il contributo, che verrà distribuito tra i Comuni, sarà erogato direttamente alle famiglie individuate in base alla loro vulnerabilità economica, cercando di alleviare il peso delle spese scolastiche. Per il 2026, il fondo rimarrà invariato con un importo di 500mila euro, ma nel 2027 si prevede un raddoppio, arrivando a un milione di euro. Per i dettagli sui requisiti di accesso e l’importo del contributo spettante a ogni famiglia sarà, però, necessario attendere un decreto da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con i Ministeri dell’Istruzione e dell’Economia.
Nel panorama degli interventi della Manovra, ne spunta un altro che si rivolge ai ragazzi e alle ragazze tra i 6 e i 14 anni, quelli che sognano o hanno necessita di fare sport, ma devoni fermarsi di fronte al muro delle difficoltà economiche. Con l’introduzione del Fondo Dote Famiglia, il governo intende abbattere queste barriere, concedendo a chi proviene da famiglie a basso reddito la possibilità di accedere a attività sportive e ricreative extrascolastiche. Con 30 milioni di euro per il 2025, il fondo si rivolge alle famiglie che hanno un reddito Isee fino a 15mila euro.
L’obiettivo è semplice ma ambizioso: favorire l’inclusione sociale e il benessere psicofisico dei ragazzi, dando loro l’opportunità di crescere in un ambiente sano. I soldi saranno destinati ad associazioni, società sportive dilettantistiche e enti del terzo settore, che operano nel campo delle attività sportive extrascolastiche per i giovani. Ogni contributo sarà calcolato per ciascun figlio a carico. Entro 60 giorni dalla pubblicazione della Legge di Bilancio, sarà emanato un decreto che stabilirà le modalità precise per attuare questa misura.
Il pacchetto scuola nella Manovra
Sono diverse le misure di questa Manovra che incideranno sul mondo della scuola. Oltre al fondo per le mense e le attività sportive, il governo ha stanziato 500mila euro per i corsi di educazione sessuo-affettiva nelle scuole, un potenziamento di 101 unità negli Uffici Scolastici Regionali per semplificare le gite scolastiche e 10 milioni di euro per il sostegno psicologico nelle scuole nel 2025, con un incremento a 18,5 milioni dal 2026. 75 milioni di euro saranno destinati alla stabilizzazione dei docenti di sostegno. E il taglio di 2.100 posti di personale Ata (personale non docente, ma ausiliario, tecnico o amministrativo) è stato rinviato al 2026-2027.
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