Gli Usa torneranno a rinchiudere le famiglie di migranti senza documenti in centri di detenzione. Lo afferma lo ‘zar del confine’ di Donald Trump, Tom Homan, che in questi giorni ha dato ai media varie interviste dai contenuti analoghi. Le autorità non esiteranno a espellere genitori illegalmente nell’Unione, anche se hanno figli piccoli nati negli Usa, lasciando alle famiglie decidere se uscire dal Paese insieme ai figli o se lasciarli negli Stati Uniti.
“Sanno di essere qui illegalmente e hanno scelto di avere un figlio… Hanno messo loro la famiglia in questa posizione”, afferma Homan. Nel primo mandato, l’Amministrazione Trump, in nome della ‘tolleranza zero’ pure ora evocata, aveva separato dalla propria famiglia oltre 2.000 minorenni.
Nel 2021, Joe Biden decretò la fine della detenzione per le famiglie, chiudendo tre centri che avevano 3.000 letti e offrivano programmi di intrattenimento ed educativi.
Secondo un rapporto dello US Immigration and Customs Enforcement, l’Amministrazione Biden, nell’ultimo anno fiscale, ha deportato 271.484 immigrati illegali, il numero più alto dal 2014, quando era presidente Barack Obama, che, in un anno, ne deportò quasi 400 mila, in gran parte intercettati poco dopo avere assato il confine.
Quasi un terzo dei deportati sotto Biden, il 32%, avevano la fedina penale sporca.
Per Trump sarà un problema intercettare i migranti senza documenti già nell’Unione, avendo risorse e personale limitati E, infatti, Homan sottolinea la necessità di ottenere dal Congresso più fondi. Homan stima l’esigenza di almeno 100 mila letti nei centri di detenzione, che attualmente possono ospitare fino a 40 mila persone, e vuole più agenti per rintracciare e deportare gli immigrati illegali.
La prossima Amministrazione progetta, inoltre, di costruire strutture di deportazione nei grandi agglomerati urbani e di condurre raid sui luoghi di lavoro. Il che sarà un problema per i settori economici e industriali, dall’edilizia all’agricoltura, che danno spesso lavoro agli illegali.
Le intenzioni espresse dalla futura Amministrazione creano preoccupazioni nell’America centrale, dove Stati come l’Honduras temono un flusso di ritorno di migranti senza risorse: una situazione che non sono preparati a gestire.
Secondo un’analisi del New York Times, l’impennata dell’immigrazione negli Stati Uniti dal 2021 è stata la maggiore mai conosciuta dal Paese, superando persino i livelli della fine dell’‘800 e dell’inizio del ‘900. Nel giro di quatto anni, il saldo netto tra chi è entrato nell’Unione e chi se n’è andato ha superato gli otto milioni, tenendo conto dei migranti legali e illegali.
In passato, l’immigrazione annuale non è mai stata intorno ai due milioni per un periodo prolungato, affermano il Census Bureau e il Congressional Budget Office.
Usa 2024: la ricchezza di Trump nei calcoli di Forbes
Nel 2024, la ricchezza di Donald Trump è aumentata di 3,6 miliardi di dollari: il presidente eletto è arrivato a ‘valere’ 6,1 miliardi, grazie alla sua quota nel Trump Media & Technology Group, cui fa capo il social Truth. Secondo Forbes, autorevole rivista economico-finanziaria, Trump a inizio 2024 ‘valeva’ 2,5 miliardi.
In marzo, l’allora aspirante alla nomination repubblicana si è arricchito con la quotazione in borsa di Truth, arrivando a ‘valere’ fino a sette miliardi.
In aprile, invece, le quotazioni di Truth hanno perso terreno, ‘impoverendo’ il magnate. In maggio, la sua fortuna è schizzata fino a otto miliardi con il rally del suo social in Borsa, prima di calare quando una giuria di New York lo ha ritenuto colpevole nel processo per i pagamenti in nero fatti alla pornostar Stormy Daniels. Nei mesi successivi gli alti e bassi si sono susseguiti, fino alla stima a fine anno di 6,1 miliardi.
Secondo i calcoli di Forbes, Trump spende in media – sulla base di dati che vanno dal 2010 al 2019 – 130 milioni di dollari l’anno. I suoi primi quattro anni alla Casa Bianca lo hanno arricchito, perché le sue attività, affidate a un trust, hanno fatto 2,4 miliardi di dollari di ricavi e 550 milioni di utili fra il 2017 e il 2020.
Usa 2024: democratici, Marianne Williamson si candida a presidenza partito
Marianne Williamson, scrittrice, influencer, ex candidata a più riprese alla nomination democratica alla Casa Bianca, punta alla presidenza del Comitato nazionale democratico, cioè del partito. Nell’annunciarlo, Williamson sottolinea la necessità per i democratici “si reinventino”, dopo il voto di Usa 2024. “Sento di poter aiutare a trasformare il partito – dice -. Trump è un fenomeno politico del 21° secolo, anche a noi ne serve uno”. Resta da vedere se questo possa essere Williamson, che non ha mai raccolto ampi consensi nelle sue candidature.
Usa 2024: americani stanchi di notizie politiche, Biden in vacanza
Gli americani sono stanchi di notizie sulla politica, secondo un sondaggio per conto della Ap condotto dal Norc, il centro di ricerca sociale indipendente presso l’Università di Chicago. L’overdose d’informazioni politiche durante la campagna elettorale per Usa 2024 ha ‘sfibrato’ l’opinione pubblica, ora alla ricerca di alternative.
E il presidente Joe Biden si prende una vacanza con la moglie Jill a St. Croix, nelle Isole Vergini statunitensi, prima delle ultime fatiche del suo mandato, fra cui la visita al Papa. St. Croix è una delle mete di vacanza preferite dai Biden, che vi sono già stati più volte.
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