Firmato il rogito con la Curia, il cinema Mpx è ufficialmente del Comune per 3 milioni e 350mila euro

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PADOVA L’ex cinema Mpx è di proprietà del Comune. Entrare in possesso delle chiavi è stato un bel regalo di Natale per Palazzo Moroni, visto che il rogito per l’acquisizione dalla Diocesi è stato firmato a mezzogiorno della vigilia, a 60 giorni dall’accordo. Un lasso di tempo necessario in quanto, trattandosi di un bene culturale, andava esercitato il diritto di prelazione. 


IL COSTO

Tre milioni e 350mila euro, pagati con 14 assegni circolari, è il costo dell’immobile di via Bonporti, nel quale 3 anni fa erano state interrotte le proiezioni per la drastica diminuzione di pubblico. L’epilogo arriva al termine dell’iter iniziato l’estate scorsa con il bando per individuare una struttura nel cuore della città da acquisire con caratteristiche per essere “convertita” celermente in “casa della musica” e supplire all’indisponibilità del Pollini, oggetto di un cantiere di ampliamento e ristrutturazione che durerà un triennio. 

Le due operazioni sono legate, perché nel momento in cui l’Mpx sarà pronto per accogliere i musicisti, al suo interno si trasferiranno tutte le realtà cittadine (compresi docenti e studenti del Conservatorio) per prove e concerti, però quando quest’ultimo sarà rimesso a nuovo il polo di via Bonporti sarà concesso in comodato all’Opv, una delle principali orchestre a livello internazionale, con 120 esibizioni l’anno e una stagione in città.


LA FIRMA

A firmare l’atto di compravendita sono stati per il Comune Luca Contato, dirigente del Settore Patrimonio, e per la Diocesi il vicario generale monsignor Giuliano Zatti, mentre il segretario generale di Palazzo Moroni Claudio Chianese ha fatto le veci del notaio. Era presente anche l’assessore alla Cultura Andrea Colasio. L’operazione, aveva incassato il via libera del Comune tra settembre e ottobre, con l’approvazione in giunta e poi in consiglio, dove non erano mancate le polemiche.

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I TEMPI

Tra marzo e aprile, quindi, cominceranno i cantieri all’Mpx. Come riporta lo studio di fattibilità di Domenico Lo Bosco, capo dell’Edilizia Monumentale, costeranno 1.875.500 euro. Alla fine la struttura avrà un palco più ampio; la Sala Petrarca (556 posti) con acustica adeguata e poltroncine nuove, così come pavimenti e pareti. Rimarranno come sono, e destinate al cinema, la Sala Giotto (86) e la Donatello (90). Sarà riqualificato pure il foyer, mentre all’esterno è previsto il rifacimento della pavimentazione e la dipintura delle facciate.

Questo il quadro economico: la Fondazione investe per il restyling al Pollini 10 milioni e 624mila euro, e per quello dell’MPX 1milione e 850mila euro, mentre il Comune aveva messo a bilancio i 3 milioni e 350mila euro per la compravendita dalla Diocesi effettuata appunto il 24.

Il piano complessivo vede protagonisti di una sorta di puzzle Palazzo Moroni, Ministero dell’Istruzione, Intesa San Paolo e la Fondazione Cariparo. Attualmente sono in corso due interventi riguardanti il Conservatorio Pollini, cioè la ristrutturazione dell’immobile, in virtù di un contributo di 3milioni e 300 mila euro stanziati appunto da Ministero, istituto bancario e Fondazione, e poi quello di Palazzo Foscarini di proprietà di Intesa, all’interno del quale di recente è stata inaugurata la nuova sede. In un’ala sono state ricavate 28 aule date in locazione proprio al Conservatorio a un canone di 90mila euro annuali. 

L’auditorium, invece, di cui si discute da decenni, rimarrà all’interno del Pollini e verrà sottoposto a un radicale intervento di ristrutturazione da 12 milioni di euro messi a disposizione ancora una volta dalla Fondazione presieduta da Gilberto Muraro: a questo proposito Palazzo Moroni ha incaricato le ditte Rs di Padova e Emme Service di Bolzano di studiare delle alternative progettuali.

Il complesso dell’Mpx fu edificato in lotti successivi a partire dal 1949, su commissione del vescovo Carlo Agostini, su progetto degli architetti Vincenzo e Valentino Bonato, con l’intento di realizzare un polo di aggregazione per le attività dei laici cattolici, accanto alla Curia Vescovile, su un’area precedentemente occupata dal Seminario. La Casa fu intitolata a Pio X, futuro Papa che ava studiato qui, il quale in quegli anni era in fase di canonizzazione. La costruzione del primo blocco venne ultimata nel 1950, ma 4 anni dopo fu realizzata una nuova ala di 5 piani destinata a pensionato per i laureati, mentre nel 1956 iniziò la realizzazione del cinema-teatro, inaugurato poi nel 1957.





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