Prima di iniziare la seconda parte, JP mi chiede di fare una precisazione relativamente al video pubblicato ieri, quindi, se per caso ve lo siete perso, vi invito ad andarlo a vedere.
Comunque ormai penso che anche voi sappiate come è fatto JP, quando dà delle notizie, che obiettivamente potrebbero risultare al limite del credibile, preferisce sempre fornire le fonti, quindi mi prega di fare una precisazione, sentite:
La notizia di quello che è successo durante i 4 anni di presidenza Biden non è stata data solo dal Washington Post e dal New York Times, ma si tratta di dichiarazioni fornite da 50 persone appartenente allo staff della Casa Bianca, che hanno rilasciato in interviste televisive o deposizioni fornite a membri del Congresso sia orali che in forma scritta.
Inoltre quel che è accaduto nel Consiglio dei Ministri relativamente ai fogli con le domande e le relative risposte è una notizia che è stata confermata pubblicamente da diversi ministri, altrimenti non la avrei raccontata.
Ecco caro JP, non riuscirò mai a cambiarti, gli ascoltatori di Finanza in Chiaro conoscono perfettamente la tua autorevolezza e la tua attendibilità, non hanno bisogno che tu ribadisca più volte le fonti di ciò che dici, ma capisco anche che questa è una tua forma mentis che obiettivamente ti fa onore e anche per questo il pubblico ti ama tanto.
E passiamo al video odierno:
Due cose ancora del nostro caro Joe. Sta firmando perdoni presidenziali in un numero senza precedenti. Al momento sembra sia arrivato a 1.500.
E qui bisogna fare una precisazione. Prima di tutto il numero è a dir poco astronomico. Ma la cosa più rilevante è che ogni perdono deve essere firmato direttamente dal Presidente e lui deve non solo firmare, ma metterci almeno due righe la motivazione. E di mano sua! Non è ammessa per legge una firma come si dice da voi “fac simile”, chiaramente JP intende dire una firma prestampata.
Ma attenzione adesso perché JP ci sta raccontando un fatto di un’enorme gravità. Sentite:
Poi a chi sta dando il perdono presidenziale? Qui siamo molto arrabbiati. Sì perché fra gli altri sta perdonando perlomeno uno, ma forse entrambi i giudici, che si sono macchiati di un comportamento come minimo delinquenziale, lo scandalo “Kids for cash”
Attenzione perché JP ci racconta di un vecchio scandalo inaudito risalente ad una quindicina di anni fa, uno scandalo trascurato dalla nostra stampa e dai nostri media in generale. Uno scandalo che negli Stati Uniti è passato alla storia col nome di “Kid for cash” ossia “bambini in cambio di denaro”. Sentite:
Due giudici mandavano minorenni in prigioni private a scopo di lucro! Sì avete sentito bene! Ora vi spiego. E’ accaduto in Pennsylvania. Negli Stati Uniti esistono prigioni private, non statali, ovviamente sono strutture finanziate dallo Stato, che riconosce un tot per ogni detenuto. Ebbene alcune di queste prigioni sono carceri minorili.
Ed è ovvio che maggiore era il numero dei detenuti e maggiori erano i rimborsi che percepivano le società che gestiscono questi Istituti penitenziari.
Ebbene è scoppiato uno scandalo perché si è scoperto che due Giudici incarceravano minorenni anche in maniera illecita pretendendo in cambio una tangente dai proprietari di queste carceri.
Purtroppo da noi succedono anche queste cose.
Poi il Presidente sta letteralmente regalando il materiale che Trump aveva comprato per costruire il muro al confine sud.
Una parte l’ha fatta ma i democratici e i RINO gli negavano il resto dei soldi perché, dicevano che non c’erano i fondi, non si spiega come poi misteriosamente i soldi per l’Ucraina si sono trovati, addirittura centinaia e centinaio di miliardi di dollari.
Mentre il Presidente sta regalando materiale comprato con i soldi di noi contribuenti. Il tutto per far dispetto a Trump e creargli il maggior numero di problemi possibile.
E passiamo alle finanze pubbliche, sentite:
Debito pubblico, siamo a 36 trilioni di dollari. Solo questo anno a Settembre abbiamo dovuto pagare 1,18 trilioni di dollari soltanto di interessi sul nostro debito pubblico.
Se la nazione è indebitata voi pensate che i miei concittadini siano da meno? Macché. Ad Ottobre solo sulle carte di credito sono stati registrati debiti per 1,4 trilioni di dollari.
Siamo a Natale, e che fanno i miei concittadini? Semplice prendono altri soldi in prestito per farsi i regali. Soldi che non hanno. A Gennaio quando arriveranno i conti da pagare sulle carte di credito, saranno problemi. Molti hanno detto ai loro padroni di casa che non saranno in grado di pagare l’affitto perché i soldi li hanno impegnati per i regali.
Prima di lasciarvi so che a molti di voi piace quando racconto di fatti storici accaduti qui. Cose che magari nessuno ha mai raccontato.
Siamo a Natale e a Giancarlo ed ad alcuni ascoltatori che mi scrivono ho raccontato un fatto accaduto molto tempo fa durante le feste natalizie.
Natale 1967. Aspettavo che facessero vedere in TV Charlie Brown. Lo davano alle 10 di sera . Chiusero la serata con la visione di un nostro Phantom che abbatteva un Mig Nord Vietnamita. Con tanto di audio del nostro pilota. Il tutto offerto dallo sponsor che era una ditta di bevande gassate che conoscete tutti.
Subito dopo l’abbattimento ci dissero che ormai la guerra nel Sud Est asiatico si poteva dire terminata e che molto probabilmente le nostre truppe sarebbero ritornate a casa vincitrici già alla fine della primavera 1968.
Una settima dopo il presidente LBJ facendoci gli auguri per l’anno nuovo confermò il fatto. Diceva che tutto era calmo nessun movimento nord vietnamita e che in primavera si sarebbe cominciato il ritiro delle truppe. Andammo a letto tutti euforici … ci aspettavamo un 1968 di pace … e di “Happy Days”.
Invece il 30 Gennaio 1968 i nord vietnamiti scatenarono una grande offensiva. A mala pena riuscimmo a fermarli.
Le linee ferroviarie, durante quel fine inverno, erano intasate, non solo per trasportare armi emunizioni, ma anche da moltissimi carri cisterna che sopra avevano il teschio stampato ed i militarierano impegnati a tenere le persone lontane durante le fermate.
Quando capimmo che non si poteva vincere quella guerra il che equivaleva ad una sconfitta, per noi fu uno choc. Quando il mitico giornalista Walter Cronkite ci disse che si poteva uscire solo con una pace onorevole la nazione piombò in depressione.
Così cominciò il 1968 che proseguì con le morti di Martin Luther King e di Bob Kennedy e con Berkeley e San Francisco in rivolta, ogni giorno scontri con la Guardia Nazionale.
Da quegli anni, che noi definimmo “decennio spericolato” non ci siamo mai più ripresi.
Un Buon Natale a tutti voi, con tanto affetto.
JP
Ovviamente agli auguri di JP devo aggiungere anche i miei personali, colgo quindi l’occasione per informarvi che domani, giorno di Natale non pubblicherò il video giornaliero.
Ancora tanti auguri a tutti voi.
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