In un contesto in cui l’estrazione del rame in Cile rappresenta un motore vitale per l’economia nazionale, un preoccupante allarme emerge da parte degli operatori sanitari: la salute dei bambini in queste regioni minerarie sta attraversando una crisi silenziosa, in gran parte causata dall’inquinamento ambientale. Questi medici hanno marcato i gravi problemi di salute a cui sono sottoposte le comunità, soprattutto quelle vicine alle attività minerarie.
Recenti studi hanno evidenziato un aumento significativo dell’incidenza di malattie respiratorie, problemi dello sviluppo e disturbi neuropsichiatrici nei bambini che risiedono nelle aree vicine alle attività minerarie. L’esposizione costante alla polvere e ai metalli pesanti non influisce solo sul benessere fisico dei neonati, ma comporta anche gravi conseguenze sul loro sviluppo cognitivo ed emotivo.
La regione ha uno dei tassi di mortalità per cancro più alti del Paese, secondo i dati del Ministero della Salute riportati dalla stampa locale, e l’incidenza del cancro ai polmoni è quasi tre volte superiore alla media nazionale. In questo contesto, emerge una verità incontestabile: la salute dei bambini non può essere sacrificata sull’altare dello sviluppo economico. I bambini rappresentano il futuro del Cile e del pianeta; garantire loro un ambiente sicuro e sano è un obbligo morale e politico.
Le popolazioni autoctone che vivono in queste terre è una risorsa spesso trascurata. Questi gruppi, che convivono con l’ambiente da secoli, hanno iniziato a condividere le loro preoccupazioni riguardo agli effetti negativi dell’attività mineraria sulla salute dei bambini. Diversi leader della comunità si sono battuti per una maggiore consapevolezza riguardo alla necessità di implementare norme più severe sull’attività mineraria, sostenendo un’attività mineraria sostenibile che dia priorità alla salute pubblica.
Tra coloro che stanno affrontando questa crisi, le popolazioni autoctone hanno assunto un ruolo fondamentale. Questi gruppi, che da secoli vivono in simbiosi con l’ambiente naturale, hanno iniziato a denunciare gli effetti negativi delle attività minerarie. I leader comunitari richiamano l’attenzione sulla necessità di un approccio minerario sostenibile. Evidenziando l’urgenza di una maggiore consapevolezza riguardo alla necessità di implementare norme più severe sull’attività mineraria.
Inoltre, gli esperti sottolineano che la crisi sanitaria dei bambini può essere affrontata se si presta attenzione alle condizioni di vita nelle comunità colpite. La mancanza di accesso a servizi sanitari e istruzione di qualità rafforza un ciclo di svantaggio che ha un impatto diretto sul futuro di migliaia di bambini cileni. Gli investimenti in infrastrutture, programmi di sanità pubblica e strategie educative vengono presentati come alternative praticabili che possono fare la differenza nella qualità della vita di queste comunità.
La transizione energetica: un’opportunità e una sfida
Il rame è la base dell’economia cilena , tanto da essere chiamato anche “stipendio del Cile”. Ad Antofagasta, questa attività mineraria sostiene il sostentamento di quasi 700.000 abitanti. Negli ultimi anni il Paese ha prodotto circa un quarto della produzione mondiale di questo metallo altamente conduttivo essenziale per la transizione energetica. La domanda globale ha raggiunto record storici. Tra il 2019 e il 2022, le esportazioni di rame del Cile verso la Cina, il suo mercato più grande, sono cresciute di oltre il 30%.
Ma più di un secolo di estrazione intensiva e su larga scala del rame ad Antofagasta ha lasciato una scia di distruzione ambientale, compreso l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, con gravi conseguenze per la salute umana. Il ruolo delle grandi aziende assieme alle autorità locali è di fondamentale importanza nel garantire un equilibrio tra sviluppo economico e tutela sanitaria. Norme ambientali più rigorose, monitoraggi costanti e una maggiore trasparenza sulle operazioni minerarie sono passi essenziali per ridurre l’impatto negativo sulle comunità. Ciò richiede un impegno integrato, in cui tutte le parti interessate – dal governo centrale alle organizzazioni non governative – collaborino per promuovere un futuro più equo e sostenibile.
Man mano che aumenta la consapevolezza di questa situazione critica, rimane la speranza che vengano attuate politiche che integrino sia lo sviluppo economico che la salute ambientale. La salute dei bambini non dovrebbe essere una variabile da negoziare; È un diritto fondamentale. Gli attori coinvolti, dai comuni alle grandi società minerarie, hanno la responsabilità di unirsi nella ricerca di un equilibrio che garantisca un futuro sano per tutti.
Felicia Bruscino
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