Ai microfoni di Tgcom24 il senatore di Fratelli d’Italia Giulio Terzi è intervenuto sulla situazione in Ucraina e sugli impegni in atto per mantenere il sostegno politico, economico e militare a Kiev da parte dell’Europa e della prossima Amministrazione statunitense guidata da Donald Trump. Terzi ha sottolineato la centralità e l’autorevolezza dell’azione del Governo e del Presidente Meloni a favore del popolo ucraino e nel tentativo di avviare il percorso per una pace giusta. Terzi ha ricordato che si tratta di un percorso estremamente difficile perché “Putin è un interlocutore con una storia negoziale discutibile. È sufficiente ricordare, dopo l’annessione illegale della Crimea, l’invasione del Donbass per mezzo di uomini inviati ufficialmente a scopo umanitario nel 2014, ma che in realtà erano militari con l’obiettivo di occupazione dell’intera regione del Luhansk. In parallelo, aveva avuto inizio il negoziato concluso con il Trattato di Minsk e costituito da due protocolli, uno siglato nel settembre 2014 e l’altro nel febbraio 2015. Vi avevano partecipato Ucraina, Russia, Francia e Germania, nel quadro OSCE, e si stipulava, tra l’altro, il ritiro dei ‘militari stranieri’ dalle regioni di Donetsk e Luhansk, e la decentralizzazione con ampi margini di autonomia alle due regioni. Sappiamo che il processo di Minsk è stato un mero espediente per preparare la guerra in corso. Dunque, dopo i conflitti nati a seguito del crollo dell’impero sovietico in Georgia, in Ossezia del Sud, nel Nagorno-Karabakh, e in Moldavia la storia di finti negoziati di Putin si è ripetuta ancora, ma stavolta a farne le spese sono gli ucraini. Non va dimenticato poi il Memorandum di Budapest siglato nel dicembre 1994 che conteneva le garanzie di deterrenza che avevano portato Kiev a cedere l’arsenale nucleare alla Russia in cambio della inviolabilità della propria sovranità politica e territoriale. Putin ha violato sistematicamente tutti gli accordi sottoscritti sulla sicurezza e la pace in Europa. Ragion per cui è fondamentale fare molta attenzione quando il Presidente russo propone di trattare sulla base di precondizioni che riguardino lo svolgimento di elezioni in Ucraina a prescindere da un credibile cessate il fuoco sotto una pesante influenza russa che si è manifestata proprio negli ultimi mesi anche in un Paese membro dell’UE quale la Romania, e uno candidato, la Georgia. I Paesi euroatlantici si sono espressi chiaramente in occasione del Consiglio europeo del 19-20 dicembre e del vertice NATO di luglio confermando il pieno sostegno a Kiev. La volontà ribadita da tutta l’alleanza atlantica è chiara: assicurare all’Ucraina tutto il sostegno politico, economico e militare per negoziare una pace giusta dimostrando le proprie capacità di difesa e di resilienza nel pieno rispetto della legalità internazionale e non dell’arbitrio di Putin”.
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