Aperitivo di estrema destra in un bar di piazza Vittoria, Appello al prefetto: lo vieti

La temperatura politica in città torna a salire oltre i livelli di guardia. A provocarla è l’annunciato raduno dell’estrema destra in un bar di piazza Vittoria, domani pomeriggio, per un «pirlo tricolore». Iniziativa organizzata dal coordinamento di Brescia Identitaria (di cui fanno parte Casapound, Brescia ai Bresciani, Veneto Fronte Skinhead, La Rete dei Patrioti, Comunità Militante e Nazionalisti Camuni): le stesse sigle che hanno indetto la marcia in stazione il 13 dicembre scorso con modalità e slogan neofascisti, tali da generare lo sdegno istituzionale della città tutta al punto che in quattromila, sette giorni dopo, hanno risposto aderendo alla mobilitazione antifascista in centro storico.

A trasformare il rito dell’aperitivo in un uno sfottò indiretto all’antifascismo e alla Brescia medaglia d’argento alla Resistenza è lo slogan che nei giorni scorsi ha accompagnato l’annuncio dell’evento: «Brescia medaglia d’oro al pirlo». L’Assemblea permanente antifascista non l’ha presa affatto bene e ha indetto alla stessa ora in piazza Vittoria un contro presidio: il preavviso sarebbe stato inviato alle forze dell’ordine da Rifondazione comunista e altri movimenti. È chiaro che, qualora le parti venissero a contatto, il rischio di scontri sarebbe elevatissimo. Per questo la Questura ha convocato stamattina negli uffici di via Botticelli gli organizzatori delle opposte mobilitazioni per ascoltarli e capire il da farsi dopo un confronto: non è escluso che non venga concessa l’autorizzazione a manifestare. Il questore potrebbe decidere in questo senso là dove dovesse ravvisare il rischio di problemi di ordine pubblico. Sempre per oggi, peraltro, in Prefettura è in programma anche la riunione del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza durante la quale si parlerà anche delle iniziative di domani. Qualora invece fosse concesso il rito del pirlo di estrema destra, la presenza delle forze dell’ordine sarebbe gioco forza imponente, nonostante l’invito, a tutti i coinvolti, sia in primis quello di mantenere toni pacati.

Il prefetto Andrea Polichetti e il questore Eugenio Spina non potranno però non tener conto dell’appello rivolto loro ieri, in una lettera, da oltre quaranta associazioni, sindacati e partiti (tra le principali: Anpi, Fiamme Verdi, Cgil, Cisl, Uil, Movimento 5 Stelle, Psi, Rifondazione Comunista, Al Lavoro con Brescia ed esponenti del Pd quali Miriam Cominelli e Claudio Bragaglio). Chiedono espressamente di non permettere il «pirlo tricolore». 

«Siamo venuti a conoscenza — scrivono — che le persone che hanno indetto la manifestazione il 13 dicembre scorso richiamando parole e gesti riferiti al fascismo, hanno indetto una nuova riunione per il 28 dicembre presso un locale in una piazza centrale della città invitando ad essere presenti gli stessi partecipanti della citata manifestazione; inoltre hanno di nuovo deriso il ruolo della città nella Resistenza e rispetto ai temi dell’accoglienza e dell’inclusione» si legge nella lettera, che definisce «inaccettabile» che sia usato come paravento «un locale pubblico che si sta assumendo una responsabilità non marginale in questa e altre occasioni»; palese che il raduno «mascherato» come privato abbia «intenti pubblici». Da qui la richiesta al questore e al prefetto affinché «non possa svolgersi una manifestazione che a distanza di pochi giorni ha di nuovo lo scopo di amplificare le tesi fasciste e razziste già espresse a più riprese nella nostra città».

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