Partita il 26 dicembre, dopo un lungo anno di preparativi ed attesa, il rally di beneficenza Rust2Dakar nella sua quarta edizione.
L’iniziativa, organizzata dall’associazione Tavolo 8 ODV di Milano e giunta ormai alla sua quarta edizione, è infatti unica nel suo genere: attraversando cinque stati (Marocco, Mauritania, Senegal, Gambia e Guinea Bissau), i concorrenti sperimenteranno il meglio del West Africa, dal deserto alla foresta tropicale, e toccheranno con mano l’esplosiva ricchezza umana e naturalistica di questi luoghi, molti dei quali ancora del tutto incontaminati, sfidandosi nell’orienteering, nella guida in off road e nelle esperienze che l’Organizzazione al seguito del rally, composta da 6 membri esperti della ODV Tavolo 8, proporrà ai concorrenti.
Sono 20 i mezzi in gara, oltre a 2 mezzi dell’organizzazione e 45 i concorrenti che hanno aderito a questa edizione del rally, quest’anno specifica per sole auto, in attesa di una nuova formula aperta a moto e auto per l’edizione 2025, tutti già pronti ad affrontare le sfide che li aspettano durante la discesa in Senegal, attraversando i luoghi mitici della Paris-Dakar degli anni 80, fino al passaggio della frontiera della Guinea Bissau dove in una missione cattolica è fissato quest’anno il traguardo.
I teams affronteranno 5000 km di strade africane e si cimenteranno in tre speciali: “Marathon”, “notturna” e “off road”, quest’ultima si svolgerà su una delle piste più dure delle prime Paris-Dakar.
I veicoli, una volta giunti a destinazione, rimarranno a disposizione della ODV organizzatrice per essere usati nei diversi progetti di cooperazione o utilizzati per finanziare gli stessi.
Fra i partecipanti, anche 2 coraggiose bambine di 9 e 11 anni, accompagnati dai loro genitori a bordo di un Fiat Ulisse, Lorenzo Gresini del team di Moto GP Gresini a bordo di una Renault 4, un team di sole donne provenienti da Firenze a bordo di una Toyota Rav4 e due team provenienti dalla Svizzera tedesca.
Rust2Dakar è frutto di una grande passione per l’Africa, per l’avventura, i raid e gli sport motoristici, che accomuna tutti gli organizzatori e il fondatore Davide Virardi, viaggiatore overlander e presidente della ODV Tavolo 8. Ma è anche, e soprattutto, una importante occasione per investire in progetti di cooperazione in una zona remota dell’Africa, fra l’estremo sud del Senegal e la Guinea Bissau, rimasta per anni isolata sia per motivi geografici, sia per le scelte economiche e politiche dell’uomo.
Quest’anno, in particolare, a fianco dei progetti già in atto dedicati alle donne e ai bambini, che rappresentano le fasce più deboli della comunità (supporto alla realizzazione di infrastrutture sanitarie e scolastiche, progetti di microcredito femminile e imprenditoria etico-solidale, collaborazione con le istituzioni e le altre realtà associative locali), la Tavolo8 ODV sta lavorando al progetto “TAXI ROSE” in Senegal, che prevede che una Toyota Prius taxi, donata dal radiotaxi di Milano 026969 e che parteciperà condotta da dipendenti del radiotaxi, sarà usata da una cooperativa di donne che la userà come taxi per sole donne nella regione della Casamance al sud del Senegal.
Come ogni anno, i concorrenti porteranno a bordo con loro aiuti umanitari che verranno donati alle popolazioni locali o usati nei progetti di cooperazione della ONG organizzatrice e, quest’anno, grazie al supporto prezioso di Alfasigma S.p.A., una delle principali aziende farmaceutiche italiane, potremo fare ancora di più!
Lasciando alle parole di Jacky Ickx la sintesi delle incredibili emozioni della Dakar, auguriamo a tutti i concorrenti di viverne di altrettanto intense con la Rust2Dakar:
“La Paris-Dakar è sempre stata un sogno: una sfida incredibile per chi la vive e qualcosa di irraggiungibile per chi resta a casa. Ma è molto di più. È un’esperienza che cambia la vita. Thierry ha insegnato ad alzare lo sguardo, a guardare oltre e a vedere le persone dimenticate. Se sei capace di vedere gli invisibili, allora la tua mente si apre. Percepisci che c’è un mondo più grande al di fuori dei binari prestabiliti. La vita è molto di più. Quando si correva in Africa nel deserto del Ténéré, questo era evidente. Abbiamo passato nottate nel deserto, mangiato sabbia. Se uno aveva l’abitudine di volare un po’ troppo in alto, beh, la durezza della corsa ti riportava con i piedi per terra. Non potevi più ingannare te stesso”.
È possibile partecipare alle esperienze delle squadre iscritte e vivere le fasi salienti del viaggio seguendo #Rust2Dakar e visitando le pagine Facebook e Instagram Rust2Dakar.
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