L’edilizia archivia il Superbonus – Ciociaria Oggi

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Dopo l’effetto propulsivo del Superbonus, il settore edilizio va a “caccia” di nuove strade per sostenere i volumi di affari e i livelli occupazionali.

L’“Osservatorio sullo Stato di Salute dell’Edilizia nel Lazio”, promosso da Federlazio, ha presentato un report che fotografa l’andamento del settore, evidenziando luci e ombre in un panorama complesso. Nonostante una crescita generale, la dinamica del settore risulta più contenuta rispetto ai risultati straordinari registrati nel biennio 2021-2022, quando l’edilizia aveva riportato performance superiori persino ai livelli pre-pandemia.

Il rapporto, che unisce dati statistici ufficiali (Istat, Anci, Agenzia delle Entrate) a una ricerca sul campo realizzata attraverso un questionario somministrato a 200 imprese, segnala come le grandi aziende, attive sia nel settore pubblico sia privato, abbiano saputo sfruttare le opportunità offerte dai progetti del Pnrr e dalla preparazione per il Giubileo 2025. Le piccole imprese, invece, hanno sofferto una contrazione significativa, soprattutto nel mercato delle ristrutturazioni edilizie, che ha visto una flessione del 8%.

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Il Lazio e Frosinone

Nel 2023, il numero di imprese attive nel Paese è sostanzialmente rimasto stabile, sia in Italia (+0,2%) che nel Lazio (+0,1%).
Lo sviluppo del giro d’affari è stato determinato quasi esclusivamente dall’incremento degli investimenti pubblici (+17,3% in Italia), trainati dai progetti del Pnrr. Nel Lazio, su 16,5 miliardi di euro previsti dal Pnrr, oltre 5 miliardi sono destinati a nvestimenti infrastrutturali. A Frosinone, su un totale di 958 milioni di euro, l’8%, oltre 76 milioni riguardano investimenti infrastrutturali.

Nel decennio 2012-2023, nella provincia di Frosinone, il numero di imprese attive nel settore edile è aumentato del +3,6%, raggiungendo nel 2023 un totale di 6.546 unità. Tuttavia, c’è stata una frenata nel 2023 rispetto all’anno precedente, con una diminuzione del -1,03% (-68 unità), sebbene il dato sia superiore a quello del 2012 e abbia recuperato la costante riduzione della base imprenditoriale che si è verificata fino al 2018.

Il numero degli occupati nel 2023 è di 16.400, ormai ai livelli precedenti la pandemia, consolidando di fatto il forte recupero nel 2022, nonostante il calo registrato nel 2023 (-7,35% rispetto all’anno precedente). La variazione 2012-2023 è di -1.200 occupati, corrispondente ad una riduzione del -6,8%. Per quanto riguarda il valore degli investimenti in opere pubbliche avviate nel Lazio, le stime indicano un forte aumento del 42% rispetto al 2022, con un picco di 1,3 miliardi di euro nel 2023.
Tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2024, nel Lazio sono stati incentivati oltre 38.500 interventi per un totale di 9,3 miliardi di euro tramite il Superbonus 110%.

Il mercato immobiliare segna una forte crescita nel Lazio tra il 2012 e il 2022, ma una contrazione tra il 2022 e il 2023, chiudendo con circa 68.000 atti nel 2023. Nella provincia di Frosinone, il mercato è cresciuto tra il 2020 e il 2021, poi stabile negli anni successivi. Nel 2023, con un totale di 3.347 compravendite, si registra una flessione del 1,8% rispetto alle 3.408 dell’anno precedente. La serie storica 2023-2012 mostra comunque una crescita del 42%.

La visione di Federlazio

Domenico Beccidelli, presidente di Federlazio Frosinone, ha commentato il rapporto sottolineando l’importanza di monitorare e supportare un settore cruciale per l’economia locale. «Il settore edile della provincia di Frosinone ha dimostrato un grande potenziale di adattamento alle incertezze nel decennio 2012-2023. Se da un lato le imprese sono aumentate e l’occupazione ha recuperato in parte i livelli pre-pandemia, dall’altro la lieve flessione dello scorso anno rappresenta un momento di assestamento».

Beccidelli ha poi ribadito l’importanza di investire in innovazione e sostenibilità per sostenere la crescita del settore. «Il settore ha bisogno di nuove professionalità per affrontare le sfide della sostenibilità e sostenere l’innovazione» ha ribadito
La digitalizzazione e l’efficienza energetica sono emerse come temi centrali per il futuro del settore. Oltre la metà delle pmi (52%) ha già effettuato investimenti per introdurre tecnologie digitali, e un ulteriore 7% ha in programma di farlo a breve. Le imprese del settore si stanno infatti preparando alla transizione verso l’efficienza energetica, con oltre il 60% già attivo in questo ambito.

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Anche in relazione alla direttiva europea “Case Green”, che punta a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, le pmi edili si sono dichiarate favorevoli, ma sottolineano che il raggiungimento degli obiettivi fissati richiede un supporto economico più forte. L’85,2% delle imprese intervistate ha infatti ritenuto che tali obiettivi siano realizzabili solo con adeguati incentivi e misure di sostegno economico ai proprietari di immobili.

Le previsioni

Le aspettative per i prossimi mesi sono contrastanti. Un terzo delle imprese prevede una crescita, mentre il 23% si aspetta una contrazione. La differenza tra le grandi e le piccole imprese è evidente, con le prime che registrano un saldo positivo del 50%, mentre le PMI segnano un saldo negativo del 6,7%.



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