La storia dell’Azienda Agricola Cautiero che fa vino nel Sannio

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In un plico che raccoglie fogli e foto ci sono le immagini che testimoniano le condizioni in cui Fulvio Cautiero e sua moglie Imma hanno trovato e comprato il terreno e lo spazio su cui oggi poggia la loro cantina. Sono foto di pietre e sassi, qualche muro rovinato, erbacce cresciute alle pendici del Monte Taburno, nel piccolo comune di Frasso Telesino. Il terreno, acquistato nel 2001, dopo anni di lavori (alcuni ancora in corso) è riuscito ad accogliere una delle cantine più interessanti del Sannio, in Campania.

Dal rudere a una delle più preziose cantine del Sannio

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Quando Fulvio mi disse che la cantina sarebbe diventata così, pensai ‘Questo è pazzo’” racconta Imma puntando il dito su una prospettiva di come suo marito aveva pensato l’Azienda Agricola Cautiero. Una piscina, un museo della storia delle pietre e dei cimeli raccolti in questo territorio, la cantina per vinificare che oggi sta per essere raddoppiata, perché “adesso non ci stiamo più”, poi il casale, le due terrazze, una sala per le degustazioni con vista e annessa una cucina. Qui si viene sia per assaggiare i vini che per vedere come sono stati prodotti. Ma in qualche occasione vengono organizzati anche pranzi e cene, Imma lavora in cucina, gli ospiti siedono in sala. Fulvio invece si diletta a cuocere la pizza nel forno esterno.

L’azienda vinicola alle pendici del monte Taburno

Imma durante la vendemmia

Il cuore di tutto però è il vino. E ancora una volta sono le foto a mostrare i primi lavori fatti insieme agli anziani del paese che hanno portato la memoria storica del territorio nei nuovi vigneti: quelli precedenti sono stati espiantati sostituiti da uve autoctone con l’aiuto dell’enologo Alessandro Cecere: Falanghina, Greco e Aglianico come bianchi, Fiano e Piedirosso come rossi. L’impianto dei nuovi vigneti avviene nel 2002, la prima vendemmia nel 2005. Nel tempo la cantina cresce e si fa conoscere a fiere ed eventi, anche fuori dalla Campania, nel 2010 i primi vini dall’impronta più artigianale. Ma perché proprio qui? Perché è in queste zone che si pongono le origini famigliari di Fulvio, ragion per cui sia lui che Imma mollano Napoli per andare a vivere in campagna. La loro è una scelta molto desiderata ma che, per certi versi, si rivela anche complicata, perché i lavori in vigna sono parecchi (basta vedere i muretti a secco!) e il mestiere dei vignaioli è assai tosto.

Dagli studi all’università a Napoli, alla vita in campagna a fare vino

Vigne di Cautiero Vini

Questa realtà è cominciata tanti anni fa. La passione è stata tramandata dai suoi nonni a Fulvio, che facevano il vino in casa per hobby. Anche mio padre faceva l’orto vicino al Vesuvio. Una passione però mai coltivata: Fulvio ha fatto studi da geometra e poi ingegneria, io ero una ballerina di danza classica, poi ho studiato lingue all’università. Abbiamo deciso di dedicarci al vino, per cui all’inizio siamo entrati nel vigneto in punta di piedi, acquistando questi terreni dopo aver girato molto. L’agenzia immobiliare ci fece vedere questo rudere, era tutto abbandonato. Per economizzare abbiamo partecipato direttamente noi ai lavori” spiega Imma “è un continuo, anche dopo vent’anni”.

I vini dell’azienda Cautiero: quali sono

Le etichette di Cautiero Vini

L’azienda ha lavorato sin dall’inizio in regime biologico, “ci abbiamo sempre creduto, anche perché ci lavoriamo direttamente in campagna. A contatto con quello che finisce nel bicchiere”. Il vino di Cautiero, circa 25.000 bottiglie all’anno, non è filtrato e non chiarificato, realizzato con lieviti indigeni, “prima però usavamo quelli selezionati. Poi nel tempo abbiamo studiato e cambiato sia le tecniche di lavorazione in vigna che in cantina. Ma vogliamo che i nostri arrivino limpidi e puliti nel bicchiere”. Sono arrivate anche le anfore per la realizzazione futura di un nuovo Piedirosso. I bianchi fanno solo acciaio, poi c’è una piccola barricaia per i rossi. Tra gatti che corrono e bottiglie di vino aperte, le etichette realizzate dall’amico Gianluigi Punzo conservano pezzi di storia di vita dei Cautiero: dal gatto Zampa a Imma col pancione, un ritratto di Fulvio, ma anche del loro figlio. Una bella storia di vita, di vino e di famiglia, in una zona enologica che è ancora tutta da scoprire.

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