Ciccio Caputo, il re del gol di provincia lascia il grande calcio e sceglie la Kings League. E adesso sfiderà Fedez

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di
Nicolò Delvecchio

L’approdo al Bari, la svolta con Conte e il sogno della Nazionale. Adesso il bomber di Altamura si cimenta con il torneo di Piqué.

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Quando la trattativa per lasciare la Puglia e andare a giocare al Grosseto non si concluse, Francesco «Ciccio» Caputo, di Altamura (Bari), classe 1987, decise di chiuderla con il calcio, a 16 anni. Disse basta, iniziò a lavorare con il padre come muratore e poi, faticosamente, ritornò sui suoi passi. Da allora di anni ne sono passati 21, durante i quali il ragazzo che sembrava destinato a fare il muratore ha segnato oltre 220 reti (69 in Serie A), ha esordito – e fatto gol – in Nazionale, ha avuto il suo primo exploit in carriera grazie ad Antonio Conte, è stato squalificato per calcioscommesse (ma assolto nel processo penale), è andato via dalla «sua» Bari e ha spiccato il volo, trovando la consacrazione a oltre 30 anni. Adesso che di anni ne ha 37 Caputo dice basta con il calcio professionistico, ma non con il pallone

La Kings League e la sfida a Fedez

Nel giorno di Natale del 2024, infatti, è stato annunciato il passaggio alla squadra «Trm Fc» di Kings League, il torneo di calcio a 7 inventato dall’ex stella del Barcellona Gerard Piqué che, nei primi mesi del prossimo anni, arriverà anche in Italia. Tra i presidenti delle 12 squadre che vi parteciperanno – sono streamer e content creator – c’è anche Fedez, mentre il «capo» della Lega è Zlatan Ibrahimovic




















































Caputo, svincolato dall’inizio di questa stagione, sarà una «wild card» nella rosa dello streamer barese Antonio Marzano, conosciuto come «TheRealMarzaa». Una stella, cioè, che arricchirà una rosa di 10 giocatori. «Mi sto già allenando, a fine gennaio sarà uno dei vostri», sono le prime parole di Caputo da nuova stella della King’s League. E il binomio tutto barese con il suo presidente promette già scintille.

L’approdo al San Nicola e la svolta con Conte

Ma quello di Caputo non è stato un percorso semplice. Dopo quel «no» del Grosseto inizia a segnare con Altamura (la squadra della sua città), Toritto e poi Noicattaro, in C2, dove viene notato dall’allora ds del Bari Giorgio Perinetti che lo porta in biancorosso. «Non ci potevo credere, io cresciuto come tifoso del Bari mi sono ritrovato a 21 anni a giocare al San Nicola», ha detto in varie interviste. L’anno è il 2008-09, i biancorossi hanno costruito una squadra che, allenata da Antonio Conte, dominerà il campionato ottenendo la promozione in A. 

Esordio con tripletta

Il nome di Caputo entra nei tabellini per la prima volta il 25 ottobre 2008, quando il Bari affronta proprio il Grosseto. «Il giorno prima della partita, il mister mi chiama in disparte e mi dice che avrei giocato da titolare accanto a Barreto. Lui di solito dava la formazione solo il giorno della partita, ma me lo disse per aiutarmi a preparare», ha raccontato di recente al podcast Ocw Sport. Lo scetticismo iniziale va via in pochi minuti: Caputo ne segna tre contro la squadra che ne aveva quasi causato il ritiro (3-1 il finale) e diventa da subito un attaccante di livello in Serie B. A fine stagione, la prima in cadetteria, i gol sono 10.

La doppia promozione

Dieci saranno anche i gol nelle tre stagioni successive tra Salernitana, Bari (prima rete in A) e Siena: in Toscana, Caputo ritrova Conte e conquista la sua seconda promozione in massima serie prima di far ritorno in biancorosso, ancora in B. È il 2011-12, «Ciccio» diventa capitano e ne segna 9, nella stagione seguente ne fa 17 in 36 partite: è il suo massimo di reti in un campionato fino a quel momento, ma proprio all’apice arriva la stangata. 

La squalifica

Il Tnas lo squalifica per un anno (inizialmente tre anni e sei mesi) per omessa denuncia, relativamente a una combine in Salernitana-Bari nell’anno della promozione in A. Quando ritorna, il rapporto con la sua piazza è ai minimi storici (solo nel 2016 arriverà l’assoluzione nel penale) e, dopo un’altra stagione in doppia cifra, va alla Virtus Entella.

La ripartenza in Liguria

In Liguria, Caputo rifiorisce: 35 gol in due anni gli valgono la chiamata dell’Empoli, in Toscana ne fa 26 e riporta gli azzurri in A, nella sua prima stagione da titolare nella massima serie ne segna 16 a 31 anni. Nella stagione 2019-20, quella interrotta per il Covid e poi ripresa a luglio, fa 21 gol e diventa uno dei volti calcistici di quel periodo. Il 9 marzo, dopo la prima delle due reti contro il Brescia, esulta mostrando un foglio con il messaggio «Andrà tutto bene, restate a casa»

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La Nazionale

Quella stagione clamorosa gli vale la prima convocazione in Nazionale, e il 7 ottobre 2020 esordisce e trova il gol dopo 23 minuti nell’amichevole con la Moldavia. Tra Sassuolo, Sampdoria e di nuovo Empoli, negli anni seguenti ne fa altri 31 in Serie A, coronati dalla sua solita esultanza in cui finge di bere una birra.

L’esultanza

Un’esultanza non casuale, perché parallelamente all’attività di calciatore Caputo ha anche iniziato a produrre una birra artigianale, la birra Pagnotta. Un omaggio al prodotto più famoso della sua città, una bionda fatta proprio con il pane di Altamura raffermo: «Bionda ad alta fermentazione, in stile belga. Non è pastorizzata, né filtrata. È dolce, ma con un finale leggermente amarognolo e agrumato», raccontò Caputo alla Gazzetta dello Sport.

Il futuro

E proprio ad Altamura, «Ciccio» era qualche giorno fa per Team Altamura-Crotone, match di Serie C al quale ha assistito dalle tribune del nuovo stadio «Antonio D’Angelo». La sua presenza lì, immortalata in una storia su Instagram, a molti – soprattutto a molti altamurani – ha fatto pensare a un clamoroso ritorno in campo nella sua città natale. Ma non andrà così: Caputo continuerà a giocare a calcio, ma a 7, in gare da 40 minuti complessivi. Quello che probabilmente non cambierà è l’esultanza: lingua in fuori, gesto della bevuta e il solito sguardo da ragazzino che l’età non ha cancellato.

26 dicembre 2024 ( modifica il 26 dicembre 2024 | 15:48)

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