Moda e sostenibilità, lo studio ‘Materialità 2024’ fotografa il lusso: “Investitori e giovani chiedono innovazione green”

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MONTEGRANARO – Sostenibilità e lusso, quale è il rapporto? Lo studio di Omnicom PR Group Italia, società di consulenza attiva in 70 Paesi nel mondo, dal titolo ‘Materialità 2024’ ha analizzato il mondo del Fashion – Luxury.

“Modelli di business sostenibili ed innovazione sono i punti di forza delle aziende del fashion e sono, in questo momento di crisi del settore a livello mondiale, i fattori che sostengono la resilienza e la futura ripresa continuando a generare fiducia tra tutti gli attori coinvolti nella value chain, nel rispetto dei requisiti di conformità alle normative” sottolinea l’azienda.

La ricerca ha analizzato e confrontato le scelte di doppia materialità (ovvero i temi ESG più rilevanti per 8 delle più importanti aziende e i loro stakeholder) in base alle 5 dimensioni sasb (sustainability accounting standards board): sociale, ambientale, capitale umano, modelli di business e innovazione, governance.

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Il tutto muovendosi tra gli sdgs (sustainable development goals) delle Nazioni Unite. Sasb individua come issue rilevanti per la industry fashion: product quality & safety, supply chain management, materials sourcing and efficiency. Il 93,75% del panel analizzato, che include aziende di abbigliamento, retailers moda e gruppi del lusso, risponde ai piani rilevanti identificati da Sasb.

Analizzando nel dettaglio le 5 dimensioni, si nota che Sasb non ritiene che le questioni legate all’ambiente siano rilevanti per l’industria della moda. Tuttavia, il settore sta facendo molti sforzi nel sostenere la circularity (75%) e nel water consumption e management (50%) senza lo sforzo del settore nel crescente utilizzo di materiali e approvvigionamento sostenibili e nelle scelte di tecnologie pulite ed energie rinnovabili. Dalla ricerca si nota anche come gruppi del lusso e importanti marchi si stiano imponendo come esempi di leadership ambientale, influenzando positivamente la direzione del mercato e motivando altre realtà a seguire questo percorso virtuoso.

Nella dimensione sociale si trova una delle issue rilevanti per SASB cioè quella relativa alla qualità e alla sicurezza dei prodotti. L’industria però si dimostra ancora più sensibile alla tematica e dà prova di un massiccio impegno verso un’agenda più ampia, che include i diritti umani, l’impatto socioeconomico sulla comunità e la cura verso le persone (100%).

Per quanto concerne la dimensione human capital, Sasb non identifica Issue particolari, ma le aziende campione sono ugualmente ampiamente impegnate su questi argomenti data la crescente attenzione ed i continui dibattiti insieme al controllo prestato da parte dei clienti e dei media.

Gli indicatori ESG su cui c’è maggiore attenzione sono uguaglianza di genere (75%), pratiche di lavoro e coinvolgimento dei dipendenti (50%), quindi una specifica volontà della industry di affrancarsi da pratiche non sostenibili e a violazioni dei diritti dei lavoratori a cui tradizionalmente è stata associata.

Analizzando la dimensione modelli di business e innovazione si nota che il settore fashion è in linea con le questioni rilevanti per Sasb, cioè è impegnato nella corretta gestione della supply chain (62,5%) sia dal punto di vista ambientale sia sociale con una grande attenzione alle condizioni di lavoro.

Stesso allineamento con Sasb si trova per la issue materials sourcing & efficiency ((62,5%). Sostanzialmente il fashion sta ponendo grande attenzione a garantire un sistema di approvvigionamento e produzione sostenibile ed a generare fiducia tra tutti gli attori coinvolti nella value chain, nel rispetto dei requisiti di conformità alle normative.

Nonostante Sasb non rilevi issue critiche nella dimensione Governance, si evince come le questioni strategiche del settore riflettono l’impegno a rispettare le sempre più stringenti normative ambientali. Pertanto, l’attenzione è rivolta al rispetto delle normative e alle pratiche responsabili (62,6%) insieme alla trasparenza e al reporting (50%), alle pratiche commerciali corrette.

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“È evidente che c’è una forte pressione sulle aziende del fashion da parte degli investitori e dei clienti delle nuove generazioni che stanno rendendo le questioni ESG sempre più rilevanti. Prodotti sostenibili, rifiuti e approvvigionamento sono le massime priorità, tuttavia, il desiderio di un mondo più diversificato e inclusivo, sta progressivamente acquisendo importanza.

La fotografia che si delinea è quella di un comparto che si sta evolvendo rapidamente per essere in linea con le cinque dimensioni Sasb con la consapevolezza che questo significa sia essere sostenibili e competitivi nel lungo termine, sia fornire ai brand uno storytelling contemporaneo, genuino ed attrattivo” commenta Alessandra De Martino , vice president e fashion industry lead di Omnicom PR Group.

r.vit.





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