Bollette pagate alle famiglie bisognose, si rinforza il protocollo “Energia in comune”

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Torna, ampliato e ancora più condiviso, Energia in comune. Il progetto per il contrasto alla povertà energetica avviato nel marzo 2023 da istituzioni e realtà del territorio, grazie ai risultati raggiunti nel corso del primo anno – l’aiuto a oltre mille famiglie del territorio nel pagamento delle utenze di luce e gas, e non solo -, si appresta a implementare l’attività per i prossimi mesi.

Confermano la propria adesione al progetto tutti i promotori originari, che stanno procedendo in questi giorni alla sottoscrizione di nuovo protocollo rinnovato. Sono Banco dell’energia, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Diocesi di Piacenza-Bobbio, Caritas Diocesana di Piacenza-Bobbio, Comune di Piacenza, Provincia di Piacenza, Camera di Commercio dell’Emilia, Federconsumatori Piacenza, Banca di Piacenza e Crédit-Agricole Italia. A questi si aggiunge l’impegno di Iren, che ha deciso di sostenere Energia in comune per il tramite di Banco dell’energia.

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Con una dotazione iniziale di 250mila euro a disposizione delle famiglie in difficoltà per l’anno 2025, il progetto sarà integrato con i contributi di 12 comuni del territorio che hanno fornito la propria adesione tramite la Provincia, un elenco che si sta ampliando in queste settimane grazie all’impegno dell’Amministrazione provinciale che sta raccogliendo le nuove disponibilità. Prosegue inoltre la collaborazione con la Sede di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che sta lavorando in questi mesi alla misurazione dell’impatto e dell’efficacia del Progetto, anche per farne una best practice a livello nazionale.

IL PROGETTO – Inserito nell’ambito delle iniziative della Fondazione Banco dell’energia, ente filantropico che dal 2016 promuove in tutta Italia iniziative che hanno l’obiettivo di contrastare la povertà energetica, il progetto avviato sul nostro territorio ha assunto rilievo nazionale per entità e diffusione: nel 2023 si è costituito con una dotazione iniziale di risorse pari a 500 mila euro, di cui 300mila euro per gli aiuti alle famiglie e altri 200mila messi a disposizione dalla Camera di Commercio dell’Emilia per sostenere gli esercizi e le attività economiche.

Elemento caratterizzante dell’iniziativa è stato quello di affrontare un bisogno preciso, quello legato alla povertà energetica, lavorando su molteplici fronti: la povertà in senso stretto, attraverso il pagamento delle bollette ma anche promuovendo il risparmio, l’efficientamento e l’autonomia energetica.

All’inizio del 2024 Energia in comune ha avviato infatti un percorso di educazione e consapevolezza dei consumi delle famiglie, con l’impiego di figure professionali – i Tutor per l’Energia Domestica (TED) formati grazie alla partnership con Rete Assist – che, attraverso le competenze acquisite, hanno fornito supporto sulle tematiche dell’efficienza energetica e riduzione dei consumi.

Nell’ottobre scorso è stata la volta della terza fase: “Energia, Elettrodomestici in Comune”, con Banco dell’energia, Iren e Caritas che insieme stanno aiutando ulteriori cento famiglie in condizione di fragilità economica nell’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza, per l’allestimento di appartamenti a sostegno di cittadini in situazioni di disagio abitativo transitori. Il progetto, che ha una durata di dodici mesi, è realizzato grazie a una donazione da parte di Iren.

Mentre sul fronte dell’autonomia energetica è in cantiere un bando che sosterrà l’attivazione di Comunità energetiche (CER e CERs).

GLI AIUTI – I criteri di selezione delle famiglie da aiutare sono definiti da un Comitato esecutivo composto da Caritas Diocesana, Comune di Piacenza, Comuni della Provincia aderenti al progetto e Federconsumatori. Sono presenti limiti di reddito (Isee compreso fra 0 e 20.000 euro) e territoriali (occorre abitare nel territorio della Diocesi, a Piacenza e nei comuni della provincia che aderiscono). Ogni nucleo familiare può presentare fino a tre domande di sostegno nel corso dell’anno, entro un tetto massimo complessivo di 300 euro. Le domande raccolte da ogni sportello sono analizzate e incrociate dal Comitato esecutivo, mentre il pagamento delle bollette viene effettuato direttamente da parte di Caritas.

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