Solitudine durante le festività: cos’è e come affrontarla

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La solitudine è un’esperienza universale che tutti sperimentano almeno una volta nella vita, ma durante le festività per alcune persone può trasformarsi in un peso particolarmente opprimente. 

Con la dott.ssa Irene Vanelli, specialista in psichiatria e psicoterapia della Casa di Cura La Madonnina, nonché dirigente medico psichiatra presso il Centro Disturbi dell’Umore dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, esploriamo meglio le ragioni dell’intensificarsi degli stadi di solitudine e malessere in questi periodi dell’anno e come affrontarli.

Perché le festività amplificano il senso di solitudine

“Le festività, in particolare quelle natalizie, sono generalmente percepite come momenti di gioia, condivisione e calore familiare. Questa visione, a ogni modo, rappresenta un’immagine idealizzata, alimentata dai media e radicata nelle tradizioni culturali, che contribuiscono a generare una pressione sociale verso una felicità percepita come quasi obbligatoria” spiega la dottoressa.

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Per alcune persone, invece, questo periodo dell’anno può amplificare il senso di solitudine e di esclusione, spesso legato alla mancanza di socializzazione in questi contesti comunemente sociali e alla discrepanza tra le esperienze vissute e ciò che ci si aspetterebbe di vivere. In particolare, questo accade quando si affrontano, ad esempio:

  • la perdita di una persona casa;
  • la lontananza dai propri affetti;
  • la fine di una relazione;
  • l’assenza di una rete sociale presente;
  • isolamento;
  • conflitti personali e interpersonali.

Come si manifesta emotivamente e fisicamente la solitudine

La solitudine ha delle ripercussioni importanti, sia sulla sfera emotiva sia fisica della persona. A livello psicologico, essa può causare:

  • tristezza;
  • ansia;
  • irritabilità;
  • un profondo senso di vuoto. 

Secondo alcuni studi (es. Cacioppo et al.2015), la solitudine cronica può essere anche un fattore di rischio per disturbi dell’umore, come la depressione.

Dal punto di vista fisico, invece, la solitudine è associata a:

  • aumento dello stress;
  • una risposta neuroendocrina prolungata (ovverosia la risposta del sistema nervoso e del sistema ormonale a situazioni di stress o ad alcuni stimoli, rilasciando ormoni che aiutano il corpo ad adattarsi a queste circostanze, ma che a lungo termine possono avere effetti negativi su salute cardiovascolare e sul sistema immunitario). 

Durante le feste, questi sintomi possono anche legarsi ad altri comportamenti compensatori come, per citarne alcuni:

  • eccessiva assunzione di cibo/alcol;
  • riduzione dell’attività fisica.

Durante le festività, questi 2 fenomeni possono sovrapporsi: se manca un’autentica connessione con gli altri, anche chi si trova in compagnia può sperimentare una profonda solitudine emotiva.

Strategie per affrontare la solitudine durante le feste

Esistono diversi accorgimenti che possono consentire di affrontare la solitudine in maniera costruttiva e trasformare le festività in un momento di crescita personale. Fra queste, la dott.ssa Vanelli ricorda come sia importante:

  • accettare le proprie emozioni: riconoscere i propri sentimenti senza giudicarli è il primo passo per affrontarli. Tecniche di mindfulness e rilassamento possono favorire una maggiore consapevolezza e accettazione emotiva in questo senso;
  • creare nuove consuetudini: se le vecchie tradizioni non sono più praticabili o non ci soddisfano, è possibile crearne di nuove come, ad esempio, dedicare del tempo agli altri e al volontariato, attività che possono fornire uno scopo personale e instaurare una connessione con il prossimo;
  • utilizzare le tecnologie virtuali: quando un incontro in presenza non è possibile, la tecnologia può venirci incontro, con interazioni che riescono a far sentire meno soli e ridurre il senso di isolamento;
  • coccolarsi: prendersi cura di sé stessi; concedersi qualche vizio e attività che ci fanno piacere: leggere, fare esercizio fisico etc. può aiutare la produzione di endorfine e trasformare anche il senso di solitudine.

Differenza fra solitudine e isolamento

Pur essendo spesso confuse fra loro, va ricordato, inoltre, che la solitudine è un fenomeno ben distinto dall’isolamento.

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La solitudine è uno stato soggettivo, legato al percepire l’assenza di connessioni rilevanti anche in contesti in cui si è circondati da altre persone. Secondo il sociologo Robert Weiss (1973), può essere distinta in: 

  • emotiva, data dall’assenza di una figura per una relazione intima e profonda come un partner o un amico stretto;
  • sociale, generata dall’assenza di una rete di persone, quali amici e colleghi, che faccia scaturire un senso di appartenenza comunitaria.

L’isolamento, invece, è uno stato oggettivo, caratterizzato da un’effettiva assenza di contatti sociali.

L’importanza del supporto psicologico

“Per alcune persone, la solitudine nel periodo delle feste può essere il sintomo di un disagio più profondo, come una depressione o una forma di ansia sociale” spiega la dottoressa.  

In questi casi, il supporto di uno psicologo può fare la differenza in quanto un’opportuna terapia cognitivo-comportamentale (CBT) può risultare particolarmente efficace nella gestione e correzione dei pensieri disfunzionali, favorendo comportamenti sociali positivi.

Inoltre,  gruppi di supporto possono rappresentare un contesto sicuro in cui condividere le proprie esperienze e creare momenti significativi di scambio e solidarietà con gli altri.

Il valore dei momenti di solitudine

Pensare che tutta la solitudine sia negativa è errato. In molte tradizioni filosofiche e spirituali, questa è addirittura considerata un’importante occasione di riflessione, crescita e connessione con sé stessi. Se vissuta in modo consapevole, è dimostrato che possa stimolare creatività e introspezione.

“Molto spesso basta cambiare semplicemente il proprio punto di vista – conclude la dottoressa Vanelli -, Invece di abbandonarsi passivamente al senso di malessere o cercare di riempire ogni istante libero per sfuggire ai propri pensieri, è utile vivere i momenti di solitudine come un’opportunità per esplorare più approfonditamente sé stessi e conoscersi meglio, sviluppando, magari, anche nuovi interessi”.

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Guardare oltre le feste

Non bisogna, poi, perdere mai di vista che le festività rappresentano solo una breve parentesi dell’anno e, pertanto, sono destinate a terminare. Pianificare attività o progetti per un futuro prossimo può ridurre il peso emotivo legato a questo periodo e aiutare a costruire legami significativi nel lungo termine. Alcuni esempi possono essere:

  • iscriversi a un corso, un circolo o un club che consentano di socializzare;
  • intraprendere un nuovo hobby;
  • programmare un viaggio di gruppo organizzato;
  • utilizzare app e siti per conoscere nuove amicizie e/o partecipare a eventi interessanti.

Affrontare la solitudine durante le feste richiede sicuramente consapevolezza, accettazione e impegno. Con le giuste strategie e atteggiamenti positivi, però, è possibile trasformare questa esperienza in un’opportunità per costruire un benessere autentico e duraturo.

Fonte: www.grupposandonato.it





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