“Ad Ancona c’è una grande magia! L’arco Clementino, l’arco di Traiano, Piazza del Plebiscito, il Passetto.. li portiamo nel cuore e il murales del porto con l’immagine di Monica Vitti è stato di buon auspicio” ha detto Alessandro Siani alla presentazione pubblica del film da lui diretto “Io e te dobbiamo parlare” girato ad Ancona che lo vede protagonista per la prima volta insieme a Leonardo Pieraccioni.
A condurre lo show con Siani e Pieraccioni, nelle gremitissime sale del Cinema Goldoni, l’avv. Andrea Agostini, presidente della Fondazione Marche Cultura – Marche Film Commission che ha promosso il film, girato tra le principali vie e piazze di Ancona e le città di Osimo e Jesi, impiegando 600 persone tra attori locali e comparse, con una produzione al seguito di cento professionisti, per sette settimane.
“Mai come in questo momento le Marche sono protagoniste nel cinema e nella fiction, oggi nel film di Siani e Pieraccioni, il 7 e 8 gennaio su Rai 1 nella Miniserie di Sergio Rubini “Leopardi. Il poeta dell’Infinito” e subito dopo nel film internazionale “Leopardi & Co.” con il Premio Oscar Whoopi Goldberg e la star Jeremy Irvine che verrà presentato a Los Angeles, ed è solo l’inizio.. – Ha commentato Andrea Agostini – Il cinema è un forte attrattore turistico che valorizza la straordinaria bellezza del nostro territorio e stimola l’economia locale. In questi ultimi due anni abbiamo portato nelle Marche e seguito ben 26 produzioni cinematografiche e televisive italiane ed internazionali. Il nostro impegno è quello di attirare sempre più produzioni per far conoscere al grande pubblico del cinema e della tv le straordinarie bellezze della nostra Regione”.
Siani e Pieraccioni hanno ringraziato la città di Ancona e le Marche offrendo un vero e proprio show al gremitissimo pubblico delle sale del Cinema Goldoni.
I due attori, appena entrati, si sono seduti nei posti sbagliati: Siani si è seduto davanti alla scritta che assegnava il posto per Pieraccioni e Pieraccioni in quella di Siani. Quando sono stati avvertiti, Pieraccioni ha iniziato a spostare i grandi cartelli con i loro nomi in giro per tutta la sala fra le grandi risate della platea.
“Volevamo fare questo film per divertirci e divertirvi”, hanno detto i due protagonisti e, a giudicare dal box office, ci sono ben riusciti: il 19 dicembre giorno dell’uscita nelle sale italiane “Io e te dobbiamo parlare” era già al secondo posto con oltre 60mila spettatori e al 21 dicembre le presenze sono aumentate ad oltre 128mila.
Pieraccioni ha definito Ancona una “piccola Los Angeles”: “Alessandro l’ha immortalata nel suo splendore, con ville e luoghi straordinari. Non ho parole per esprimere quanto mi sia trovato bene qui. È una regione che non frequento spesso, noi toscani tendiamo a muoverci poco e restiamo nella nostra Maremma. Ma le Marche sono molto simili alla Toscana”
E parlando della grande accoglienza ricevuta e delle specialità gastronomiche della Regione Pieraccioni ha proseguito: “Mi sono trovato proprio bene con voi, mi invitavano sempre. Ho preso 12 chili, ho scoperto la bontà dei moscioli che mi seguivano fin dentro la stanza dell’Hotel”.
Uno spassoso tormentone quello dei “moscioli” (cozze selvatiche di Portonovo) che ha animato tutto lo show dei due comici, confermato dalla dichiarazione di Siani che da questa esperienza “ha portato a casa il colesterolo”.
Per un’ora, Siani e Pieraccioni hanno fatto vibrare la sala con il loro irresistibile talento, improvvisando una serie di battute, barzellette e scherzi che hanno strappato risate a tutti, compresi il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, e il sindaco di Ancona Daniele Silvetti. Non è mancato un esilarante scambio di regali sul tema “moscioli”, dove la comicità si è intrecciata con l’affetto per il territorio. Al termine dello spettacolo, un’ondata di applausi ha riempito la sala, seguita dai ringraziamenti sinceri di Acquaroli e Silvetti.
Entrambi hanno sottolineato come queste occasioni contribuiscano a promuovere la bellezza delle Marche e far conoscere la straordinaria accoglienza della sua comunità, un tesoro che merita di essere celebrato.
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