Lavorare nel mondo della cultura è un privilegio e un onere, si ha un punto di osservazione diverso – una sorta di sismografo interiore – che dà la possibilità di sentire quello che non c’è, a volte. E’ una lettera aperta al Sindaco della Città di Marsala – Onorevole Massimo Grillo – una considerazione in chiusura di un anno denso, complesso e affatto facile.
I pensieri divergenti li ho sempre intesi per costruire e mai per altro Signor Sindaco, e forse perché ho a cuore questa Città, che le affido alcune considerazioni sul tema della cultura e le sue interconnessioni sui territori e sulla comunità.
Reduce da un convegno al Ministero della Cultura dove è stato presentato il rapporto sulle Minicifre della cultura 2024, volume denso di dati percentuali grafici e informazioni sulle politiche culturali nel nostro Paese_ curato dalla Direzione generale dell’Educazione, ricerca e istituti culturali del MIC e dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali_, tempo speso per capire e andare oltre.
Momenti di confronto, di ascolto sopratutto e di studio per chi opera nel settore, i numeri sono alla base di qualunque azione che sia professionale o di governo e Lei lo sa che non si può prescindere dalla loro affascinante brutalità.
In queste giornate di fine anno l’ho seguita in alcune interviste che ha rilasciato e un tema caro al Suo mandato è quello di costruire basi solide per Marsala come meta turistica – cosa che condivido pienamente -, ma poi la domanda che mi pongo è: perché una famiglia di Tampere o di Abbiategrasso dovrebbe trascorrere un tempo da noi? Quale la nostra attrattiva? Il territorio, la storia, l’essere città nomen-omen? Tre elementi che ad oggi viaggiano interconnessi ma di fatto non dialogano, credo.
Forse la malta potrebbe essere la Cultura o meglio ancora una narrazione diversa per attrarre, confidando di poter andare oltre l’essere la Città dei Mille.
In quelle sezioni dello studio alcuni dati in particolare ovvero il rapporto che l’Ente pubblico ha con il privato e un esempio su tutti (sia esso persona fisica, azienda o ente) con uno strumento in particolare – l’Art bonus, che altro non è che un’agevolazione fiscale in forma di credito d’imposta fruibile dai soggetti che realizzano erogazioni liberali in denaro in favore del settore culturale ed è stato introdotto tramite la Legge 29 luglio 2014, n. 106, come strumento di sostegno al mecenatismo culturale.
Parlando di numeri le erogazioni nel 2023 al livello nazionale ammontano a 121.569.122 euro con la Lombardia a quota 36.319.131 euro e la nostra amata isola terzultima in Italia a 152.750 euro, somme di privati che saranno destinate al recupero o restauro di beni della collettività e con impatto sulle finanze pubbliche pari 0 euro.
L’evidenza è nelle cifre, la sproporzione tale che ignorantia legis non excusat e le porgo una freccia al suo arco: perché per il tempo che le resta non attua politiche di visione (e quindi culturali) in tal senso? Anche se non è materia di sua diretta pertinenza, perché non sonda questa assenza grave e imbarazzante in una città a forte vocazione industriale? La politica dovrebbe tracciare il perimetro sulle dinamiche culturali, che oggi rispetto al passato, impongono programmazione competenze nel decrittare bandi comunitari e non solo, per il bene pubblico e per il welfare conseguente a lei caro.
A tal proposito, l’ultimo capitolo di questo studio è sui BES (parlando di cifre questo è un indicatore medio ovvero 18,8 € la spesa pro-capite dei Comuni in cultura nel 2021), ovvero il sistema di dati che permette di valutare e sviluppare il Benessere equo e sostenibile, ossia tutti quegli indicatori che possano far crescere la comunità attraverso il welfare culturale: sono idee trasognanti? Queste dinamiche altrove sono realtà e messe in campo da anni, con zero visibilità nell’immediato e con ricadute a posteriori, soprattuto sull’occupazione giovanile tasto dolente del nostro Sud.
Lei mi dirà cosa c’entra questo col Turismo? Possiamo essere attrattivi raccontando storie diverse, ma prima preparando un terreno fertile come il nostro ma che necessitano di sostegno e dialogo costante e continuo con alcuni comparti della comunità, che di fatto non è più coinvolta.
Inopinatamente viaggiamo da soli, lo scrivo con la passione che sa, possiamo narrare tanto alla famiglia finlandese, siamo noi gli artefici di questi racconti ma ad oggi non formano alcuna storia. La politica ancora oggi ha la forza e la credibilità di poter cementare azioni originali anche laddove non è suo terreno preminente, di innescare meccanismi di sviluppo ai più sconosciuti (l’Art bonus è un esempio tra i tanti); ha il dovere di delimitare quel perimetro auspicato e dare la possibilità di crescere solidalmente, per una visione di lungo periodo. E cultura e turismo crescono in ambiti a spiccata programmazione e con un welfare che non è solo assistenza ma valore aggiunto.
Con l’occasione auguro a Lei e alla Sua Amministrazione azioni e pensieri divergenti, i tanti che siamo vi sentiremmo più vicini
giuseppe prode
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