“Quando la finanza nasconde le sue malefatte, anche grazie all’AI”

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Proponiamo l’articolo di Pasquale Persico, pubblicato su Salerno Economy al link https://www.salernoeconomy.it/quando-la-finanza-nasconde-le-sue-malefatte-anche-grazie-allai/

Il volume “Quale Europa”, a cura di Elena Grananaglia e  Gloria Riva, contiene una serie di saggi su più aspetti della missione della Comunità Europea; è stato scritto prima delle elezioni europee e di quelle americane; riletto oggi,  l’elenco delle preoccupazioni è fortemente in campo, mentre quelle delle speranze si è ridotto in maniera consistente. Mi soffermerò sul breve, ma denso saggio, dell’economista Ugo Pagano, professore emerito a Siena. Parto da una prima considerazione che lui condivide con il premio Nobel per la Fisica, David Gross.  L’intelligenza artificiale può essere un rischio per la ricerca di base soprattutto, che ha bisogno del metodo scientifico per progredire, perché ha necessità di confrontarsi con più comunità scientifiche e di un tempo più lungo. L’Intelligenza Artificiale non usa nessun meccanismo per testare l’attendibilità dell’ipotesi di costruzione del modello informativo. Pagano entra nel merito della missione della Comunità europea, e, soprattutto, ci spiega, indirettamente, del perché dobbiamo temere Musk e Trump prima di abbracciarli come europei. Essi impediranno all’Europa di riprendersi un ruolo internazionale adeguato sui temi della condivisione della conoscenza per andare, poi, oltre l’UE;  nel mostrare che si può andare oltre i tremendi conflitti che ci avvolgono, i due citati, fanno anch’essi finta che la pace sia vicina. Partendo dal libro di Henry Kissinger e di altri autori, Pagano ricorda che l’Intelligenza Artificiale dovrebbe procedere con un processo di disarmo, ancora più radicale di quello delle armi nucleari. Solo che questo disarmo è ancora più difficile di quello nucleare perché la privatizzazione della conoscenza è nascosta, ed è aiutata dal crescente ruolo – della stessa  Intelligenza Artificiale – nel condizionare gli indirizzi di politica economica delle nazioni e della politica economica dei diversi G7 0 G20. L’ingerenza è massima nelle assise degli accordi sulla transizione ecologica perché sono quelli i più idonei a costruire percorsi di pace e distribuzione equa dei beni e dei servizi. La sanatoria recente sulle sanzioni applicate ai NO VAX, ad esempio, potrebbe essere anche un suggerimento uscito da elaborazioni dei media connessi ai risultati delle decisioni dei modelli di AI. Si può affermare che non a caso vi sono collegamenti con le  responsabilità politiche assegnate, nell’Amministrazione Trump, ai nuovi amministratori che  amplificano il  linguaggio antiscientifico. Ma possiamo ipotizzare ancora di più:  non è da escludere che anche tutto quello che dicono Musk e Trump siano sintesi di elaborazioni AI. Abbiamo bisogno che la UE non solo  riprenda il suo ruolo nella condivisione a livello globale sui grandi temi della conoscenza di base – facendo rispettare il principio che la conoscenza è un bene pubblico universale – ma  che la scienza aperta sia, per tutti gli europei, il più grande viatico e/o strumento di pacificazione  e progresso civile. La Intelligenza Artificiale, come fu per la ruota o il calcolatore, può dare un contributo ai temi della produttività  e dell’aggiornamento tecnologico, ma il grande tema rimane la composizione globale dell’offerta dei beni e servizi, e come e chi  induce la domanda effettiva. La visione che la terra non sarà più il luogo dove abitare e che Marte possa essere esplorata per avere la possibilità di abitare altri mondi, favorisce l’idea che pochi sanno dove andare e che seguire le loro raccomandazioni  non è solo una strada sbagliata.

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L’ipotesi  che  la difesa delle nazioni  deve essere al centro del progetto di riarmo  per preservare le identità sane è la vera bugia planetaria.  La prospettiva di avere un risalita della conoscenza privatizzata all’ennesima potenza sarà, invece, l’allontanamento definitivo dell’Europa dalla sua missione di pace e di allargamento della pluralità delle società future. Il modello della finanza e delle multinazionali è semplice da spiegare: si basa sulla crescente possibilità di concentrare finanza e potere, sviluppando tutti i settori di rendita, passando per il produrre come scopo dell’accumulazione, solo se necessario. Se l’industria produce aerei ed elicotteri, droni e carri armati, bombe e missili sofisticati, le guerre li distruggono e mantengono viva e vegeta la domanda di riacquisto di questi beni; se le guerre rallenteranno ci saranno beni insensati da promuovere imitando i modelli di vita dei super ricchi, creati e moltiplicati dalle guerre fatte.

Quali scuole e quali Università dobbiamo rifondare per ridare alla conoscenza il suo ruolo nella storia delle civiltà plurali.? Per secoli e secoli abbiamo discusso sul come distribuire e produrre quello che non avevamo, e che sarebbe dovuto essere  il paniere del nostro Ben- Essere. Ma la politica sembra essere scomparsa ed il libro segnalato ci avverte: anche la Politica dell’Europa ha perso la sua capacità di elaborare i temi che vanno oltre l’Europa, e non sarà certo l’AI a risolvere questo problema;  il tema della produttività è un altro tema da approfondire rivoluzionando l’attuale pensiero sullo sviluppo e sull’equità, ben più connesso alla conoscenza ed all’Etica nuova della politica economica.





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