Categorie: Musei / Argomenti: Rinascimento – Novecento – Seicento
Presentate le nuove acquisizioni che arricchiscono le collezioni della Galleria Nazionale della Liguria a Genova tra queste, una tela di Guido Reni, un dipinto di Bernardo Strozzi e una tavola di Lorenzo Fasolo. E due nuove pubblicazioni.
A Genova, a Palazzo Spinola, sono state presentate significative novità che arricchiscono il patrimonio della Galleria Nazionale della Liguria, custode delle acquisizioni statali in Liguria. La collezione si è arricchita di nuove opere d’arte comprese tra la fine del Quattrocento e la metà del Novecento: tra queste, una tela di Guido Reni, un dipinto di Bernardo Strozzi e una tavola di Lorenzo Fasolo.
A settant’anni esatti dalla prima acquisizione, la Galleria Nazionale pubblica il catalogo generale delle opere, che documenta oltre duecento beni della collezione. Curato dal direttore Gianluca Zanelli con la collaborazione di 39 studiosi, il catalogo offre schede scientifiche dettagliate e un ricco apparato fotografico realizzato appositamente per questa occasione. È suddiviso in tre diverse sezioni (dipinti e grafica, sculture, arti decorative, documenti, libri e oggetti di cultura materiale), ognuna delle quali è ordinata cronologicamente. È stata inoltre pubblicata la guida Capolavori, pensata come agile guida destinata ai visitatori, più snella, che raccoglie i principali capolavori del museo e si propone come strumento divulgativo. Entrambi i volumi sono editi da Sagep Editori.
“Il catalogo generale di una collezione è un’impresa che si affronta una volta per generazione, o anche più raramente. Richiede anni di studi, ricerche e restauri, e campagne fotografiche e diagnostiche dedicate”, ha dichiarato la direttrice dei Musei Nazionali di Genova Alessandra Guerrini. “Non nasce mai dal nulla ma si fonda sul lavoro quotidiano che si svolge all’interno dei musei, e nel dialogo costante tra i curatori interni e tutti gli studiosi che a vario titolo di quelle opere, autori e scuole artistiche si occupano, dialogo che ha come unico fine l’avanzamento della conoscenza. È quindi, sostanzialmente, un’operazione fuori moda. Richiede investimenti dalla resa non immediata, e i tempi lunghi della discussione e del confronto scientifico. Ma senza queste imprese, non ci sarebbero neanche la divulgazione, la traduzione per i diversi pubblici, l’inserimento di schede di sintesi nelle banche dati nazionali e internazionali, le schede discorsive sui siti web, consultabili facilmente e gratuitamente da tutti”.
“La Galleria Nazionale della Liguria si configura”, spiega Gianluca Zanelli, “come una realtà particolarmente viva. Questo nuovo aggiornato catalogo della raccolta si pone quale testimonianza di un programma di recupero e valorizzazione del disperso patrimonio culturale ligure. Un’attività che contribuisce a definire con sempre maggiore evidenza e forza la fisionomia stessa della Galleria e i suoi obiettivi, sia dal punto di vista espositivo, sia nei contenuti, con la presentazione di un numero sempre più considerevole di tasselli collegati all’arte regionale o ad alcuni suoi specifici momenti”.
Le nuove acquisizioni, entrate nelle collezioni della Galleria Nazionale della Liguria grazie ad acquisti del Ministero della Cultura, generose donazioni e lasciti, cessioni di opere per pagamento imposte e depositi a lungo termine, rappresentano un arricchimento significativo per la collezione statale. Tra queste spiccano opere legate alla tradizione artistica genovese, come il Ritratto di Agostino Doria juniore dipinto da Bernardo Strozzi, e capolavori come la Giuditta con la testa di Oloferne di Guido Reni, realizzata con il contributo della sua bottega a Bologna su commissione del nobile genovese Pietro Maria I Gentile tra il 1637 e il 1638. Questa tela fu da quel momento conservata nella sua collezione fino all’inizio dell’Ottocento insieme ad altri capolavori, come il Sacrificio di Isacco di Orazio Gentileschi già da tempo acquistato per la Galleria Nazionale della Liguria.
Il nucleo dedicato al Seicento genovese si espande con una Madonna col Bambino e san Cristoforo (1639-1640) di Gioacchino Assereto, una tela del 1654 di Giuseppe Badaracco raffigurante Achille riconosciuto a Sciro e due opere del figlio Giovanni Raffaele Badaracco, Autoritratto e Allegoria della Pittura, risalenti agli anni Ottanta del Seicento. Inoltre, sono stati acquisiti due ritratti genovesi di fine Seicento: quello del senatore Francesco Pinelli, dipinto da Giovanni Enrico Vaymer, e il ritratto del cardinale Lorenzo Raggi, di un anonimo scultore genovese.
Alla pittura rinascimentale si aggiunge una tavola del 1496 di Lorenzo Fasolo raffigurante una Madonna in trono col Bambino, angeli e donatori. L’arte del Novecento vede l’ingresso della tela Le bagnanti (1929) di Amighetto Amighetti, il Ritratto di giovinetta con brocca (1927) del ligure Antonio Schiaffino, una scultura in ceramica del 1954 di Asger Jorn e quattro tele realizzate tra il 1956 e il 1958 donate dal pittore Guido Strazza.
Tra le altre novità, Palazzo Spinola presenta anche raffinati arredi ottocenteschi di produzione genovese. Tra questi si distinguono un’alzata decorata con raffigurazioni mitologiche e un tavolo ornato con stemmi nobiliari intarsiati, che arricchiscono ulteriormente l’offerta espositiva del museo.
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