Fratelli d’Italia boccia il bilancio comunale e propone emendamenti

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Il maggior gruppo consiliare di opposizione critica l’aumento delle tasse

Il gruppo cesenate di Fratelli d’Italia

No ai rincari dei servizi e all’aumento delle tasse, piuttosto una riduzione delle spese.

“Salassi fiscali lontani dalle urne”

È la filosofia di Fratelli d’Italia che per la discussione del bilancio di previsione 2025, in programma lunedì in Consiglio comunale, è artefice di 30 sui 47 emendamenti presentati in totale. La nota positiva è che “dopo cinque anni l’opposizione torna a presentare emendamenti al bilancio, mettendo in campo un dibattito politico non sterile, in cui si propongono alternative oltre che critica”, evidenzia il capogruppo di Fdl Marco Casali. Negativo, invece, il giudizio sul bilancio”. Si tratta di una manovra importante, di oltre cinque milioni di euro, fatta a inizio sindacatura. “Perché proprio adesso? – si chiede Casali -. Forse per opportunismo politico: da una parte si vuole godere nei prossimi cinque anni di bilanci sempre in attivo, e dall’altra di tenere i salassi fiscali lontani dalle urne. Ci sono stati avanzi di bilancio anche molto corposi, di più sette milioni di euro, ma non è detto che questo sia virtuoso, lo sarebbe nell’ambito aziendalistico, ma non nel pubblico dove sarebbe auspicabile chiudere i bilanci a zero, senza chiedere un euro in più ai cittadini”. 

“Aumentano Irpef e tariffe”

Fratelli d’Italia analizza nel dettaglio il bilancio. “Aumenta del 26 per cento l’addizionale Irpef, per un totale di quasi 2 milioni di euro complessivi che pagheranno soprattutto le fasce a reddito medio e medio-basso – prosegue Casali -. Sui servizi a domanda individuale e sulle tariffe si annida l’altro vero salasso: dai permessi Ztl per il centro storico fino al costo pasto giornaliero delle mense degli asili nido, materne, elementari e medie, queste ultime saliranno del 19 per cento. Dalle tasche delle famiglie cesenati spariranno poco meno di 500mila euro. Dai nostri calcoli per una famiglia con due redditi e due figli si tratta di 600 euro in più di rincari”. Non aumentano Imu, che è già al massimo, e Tassa di soggiorno che invece, per Fdi, dovrebbe essere soppressa, visti gli scarsi risultati sul tema turistico a Cesena: secondo i dati diffusi dalla Camera di commercio a settembre si è registrato un – 6,4 per cento.

“Meno tasse, più tagli”

Il maggior partito di opposizione in Consiglio comunale non nega che l’aumento dei costi sia dovuto a cause terze quali l’inflazione, i rincari energetici e gli adeguamenti contrattali a cui si aggiunge un minor stanziamento dei fondi da parte del Governo agli enti locali. Ma la soluzione dovrebbe essere un’altra, evitando di impattare al minimo sulle famiglie cesenati. È l’obiettivo, in particolare, di due emendamenti. Il primo prevede un recupero della spesa di 212mila euro tagliando gli aumenti ai capitoli di spesa proposti dalla Giunta sui settori Biblioteca malatestiana, Governo del territorio, Lavori pubblici, Servizi al cittadino e innovazione tecnologica. L’altro emendamento è invece di natura politica e ha l’obiettivo di recuperare 256mila euro attraverso la riduzione dei capitoli di spesa che riguardano gli assessorati, proponendo che si torni a 7 dai 9 attuali, a cui si aggiunge anche l’eliminazione di una unità dello staff del sindaco. “Considerando poi che il gettone dei consiglieri comunali di Cesena è il più basso di tutta la Regione, poco più di 30 euro lordi contro i 90 euro, ad esempio, di Rimini”, evidenzia Casali. Altra proposta poi è la soppressione del servizio BusSì, la cui spesa si aggira sui 1.300 euro al giorno.

Investimenti ed emendamenti

Per quanto riguarda la parte degli investimenti, Fratelli d’Italia chiede un incremento per l’eliminazione delle barriere architettoniche, anche in considerazione dell’invecchiamento della popolazione, e per la manutenzione del territorio collinare, e poi ancora la messa in sicurezza di via Madonna dello Schioppo, la manutenzione del Parco della Rimembranza e uno studio di fattibilità per il collegamento di piazza del Popolo alla Rocca Malatestiana.

“Troppi accantonamenti”

Pone poi l’attenzione sui fondi, “soldi che sottraiamo all’utilizzo e quindi devono avere una dimensione misurata”, afferma Casali. Il Fondo crediti dubbia esigibilità nel previsionale è di 5 milioni di euro e nel corso del tempo si è arrivati alla considerevole cifra di quasi 30 milioni di euro. “Riconosciamo che nel passato è stato fatto qualcosa per invertire la rotta che una volta era punto debole dell’Amministrazione e con il passaggio della Tari ad Hera il fondo è inevitabilmente migliorato perché gli abbiamo tolto del peso che comunque rimane ai cittadini, su cui infatti si riversa la spesa di coloro che non pagano – conclude Casali -. E poi il Fondo contenzioso è stato incrementato del 45 per cento, più 1,7 milioni di euro, ciò rappresenta una cartina di tornasole delle capacità del Comune di gestire i contenziosi, si pensi alla causa del ristorante I Gessi che ci è costata qualche milione di euro”.

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