La Sardegna compie un passo importante nella corsa per ospitare l’Einstein Telescope (ET), il futuro osservatorio europeo per la ricerca sulle onde gravitazionali.
Nel pomeriggio di giovedì 19 dicembre, attraverso una videoconferenza, la Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, insieme ai Rettori delle Università di Cagliari e Sassari, Francesco Mola e Gavino Mariotti, e ai Presidenti dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), rispettivamente Antonio Zoccoli, Roberto Ragazzoni e Carlo Doglioni, ha firmato un accordo inter-enti per il coordinamento e la promozione della candidatura del sito minerario di Sos Enattos, situato nel comune di Lula (NU).
«Tenevamo molto alla firma di questo accordo – ha dichiarato Alessandra Todde, Presidente della Regione Sardegna – che fa seguito alle delibere e ai finanziamenti già messi in campo nelle scorse settimane. Einstein Telescope è per noi una infrastruttura strategica per la quale stiamo lavorando sin dal primo giorno. L’accordo firmato oggi ci vede in prima linea nella promozione della candidatura e di tutto il territorio, costruendo momenti coordinati e partecipati in tutte le aree della Regione. Vogliamo fare squadra con le università e con gli enti di ricerca, rendendo partecipi le cittadine e i cittadini della Sardegna».
L’accordo, promosso dalla Regione Sardegna in qualità di capofila, mira a creare un coordinamento stabile tra gli enti coinvolti per sostenere la candidatura del sito di Sos Enattos. Le azioni previste riguardano sia la promozione territoriale e culturale, sia lo sviluppo di iniziative scientifiche, didattiche e strategiche.
Parallelamente, il piano include azioni strategiche per il territorio, come il miglioramento delle infrastrutture di trasporto aereo e stradale, lo sviluppo di soluzioni di mobilità sostenibile compatibili con l’infrastruttura e la creazione di scuole internazionali per accogliere ricercatori e ricercatrici provenienti da tutto il mondo. Il coordinamento delle attività sarà affidato a un comitato di gestione composto da sei membri, uno per ciascun ente firmatario, e presieduto dalla Regione Sardegna.
Il ruolo delle università locali è centrale nel sostenere la candidatura. Francesco Mola, Rettore dell’Università di Cagliari, ha sottolineato: «La nostra università è orgogliosa di essere parte integrante di questa iniziativa, che non solo conferma il valore strategico del nostro territorio, ma mette anche in luce le eccellenze scientifiche e accademiche che siamo in grado di offrire. Questo accordo dimostra la forza della sinergia tra istituti nazionali, università, enti pubblici, realtà industriali e la comunità locale».
Sulla stessa linea Gavino Mariotti, Rettore dell’Università di Sassari, che ha aggiunto: «L’Università degli studi di Sassari sostiene con convinzione il progetto ET a Lula fin dal principio. L’Einstein Telescope è molto più di un progetto di ricerca, è un’occasione di rinascita per l’intera isola che oggi soffre di un calo demografico senza precedenti. ET avrebbe in sé la forza di far crescere nuova linfa e nuove menti, innescando in Sardegna processi virtuosi di ampia portata. Questo accordo dimostra che le istituzioni sono pronte a collaborare tra loro per importanti obiettivi comuni».
Dal punto di vista scientifico, il progetto ET richiede una forte cooperazione tra le istituzioni locali e gli enti di ricerca nazionali. Antonio Zoccoli, Presidente dell’INFN, ha spiegato: «Einstein Telescope è un progetto di portata scientifica mondiale, ospitare questa grande infrastruttura di ricerca in Sardegna sarebbe un risultato di straordinario valore, per il territorio e per tutto il Paese. Per riuscire in questa impresa è determinante che Einstein Telescope sia un progetto di tutti, sia il più possibile condiviso: dalla società civile, dalle istituzioni, dalla comunità scientifica. Questo è il senso dell’accordo sottoscritto oggi, che sancisce formalmente una collaborazione già in atto e la dota di un comitato di coordinamento il cui ruolo sarà fondamentale per promuovere azioni efficaci nel quadro di una strategia comune».
Roberto Ragazzoni, Presidente dell’INAF, ha evidenziato la specificità del sito: «Questo accordo rappresenta una duplice conferma: la bontà del sito di Sos Enattos, che con il suo silenzio sismico è il migliore possibile in ambito europeo, e l’impegno dell’INAF nello sviluppo tecnologico per affinare le capacità di osservazione a grandissimo campo, cogliendo le controparti ottiche dei fenomeni celesti che ET studierà».
Infine, Carlo Doglioni, Presidente dell’INGV, ha dichiarato: «La sigla di questo accordo rappresenta un forte segnale di collaborazione e coesione tra alcune delle realtà scientifiche nazionali più importanti, e segna un passo decisivo nel percorso di promozione della candidatura italiana a ospitare un’infrastruttura di ricerca ambiziosa come ET. Il nostro istituto proseguirà con la caratterizzazione del sottosuolo e del rumore sismico del sito, contribuendo al successo del progetto».
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