Bonus edilizi, che cosa cambia con la Legge di Bilancio?

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La Manovra definisce un nuovo livellamento su tutte le agevolazioni per la casa nel 2025 aggiungendo un limite vincolante al tetto di detrazione in base al reddito familiare

La Legge di Bilancio interviene con un livellamento di tutti i bonus edilizi 2025 aggiungendo un limite vincolante al tetto di detrazione in base al reddito familiare. Per quanto riguarda i bonus edilizi, le modifiche interessano: il bonus Ristrutturazione, l’Ecobonus, il bonus Barriere architettoniche, il Superbonus, il bonus Mobili, il Sismabonus ed i neo bonus Edilizia popolare e bonus Elettrodomestici. Scopriamo che cosa cambia nel dettaglio.

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I limiti reddituali

nuovi limiti al reddito complessivo di chi accede al bonus edilizio sono definiti all’art.16-ter inserito nel TUIR:

  • per i redditi superiori ai 75.000 euro ed inferiori ai 100.000 euro, il tetto massimo delle detrazioni è fissato a 14.000 euro;
  • per i redditi superiori ai 100.000 euro, il tetto massimo sarà invece pari a 8.000 euro.

A fare la differenza nel conteggio dell’ammontare corretto sarà il numero di componenti del nucleo familiare. Per calcolare il massimale della detrazione ammessa, si dovrà moltiplicare l’importo base per un coefficiente che varia a secondo del numero di figli. L’importo base da cui partire è: 14.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 75.000 euro e non supera 100.000 euro, 8.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 100.000 euro. Queste cifre “base” andranno moltiplicate per i seguenti coefficienti di moltiplicazione:

  • 1, se nel nucleo familiare sono presenti più di 2 figli fiscalmente a carico o almeno un figlio fiscalmente a carico con disabilità accertata ai sensi dell’articolo 3 della legge n. 104 del 1992;
  • 0,50, se nel nucleo familiare non sono presenti figli fiscalmente a carico;
  • 0,70, se nel nucleo familiare è presente 1 figlio fiscalmente a carico;
  • 0,85, se nel nucleo familiare sono presenti 2 figli fiscalmente a carico.

Come cambia il Superbonus

Per quanto riguarda il Superbonus, il prossimo sarà l’ultimo anno in cui la maxi detrazione fiscale potrà essere utilizzata con un’aliquota che scende al 65%. Ma il Ddl Bilancio introduce una nuova restrizione: potranno beneficiare del Superbonus 2025 solo i condomini, gli immobili da 2 a 4 unità con unico proprietario e le Onlus che, entro il 15 ottobre 2024, abbiano:  

  • presentato la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), se gli interventi sono diversi da quelli effettuati dai condomini;
  • adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), se gli interventi sono effettuati dai condomini; 
  • presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo, se gli interventi comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici.

Gli interventi che possono essere detratti con il Superbonus 2025 al 65% sono:

  • interventi di isolamento termico
  • sostituzione degli impianti
  • interventi antisismici.

Una volta eseguito almeno un intervento considerato trainante sarà possibile detrarre anche interventi minori come:

  • eliminazione delle barriere architettoniche
  • interventi di efficientamento energetico 
  • installazione di impianti solari e fotovoltaici
  • installazione sistemi di accumulo
  • infrastrutture di ricarica elettrica.

Bonus Ristrutturazione al 50% 

Per il bonus Ristrutturazione è prevista la proroga dell’aliquota al 50% anche per il prossimo anno. Tuttavia, vengono introdotte delle importanti distinzioni nelle percentuali e nelle tempistiche nel caso in cui si tratti di  abitazione principale o seconda o terza casa. 

Per interventi eseguiti sull’abitazione principale:

  • dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025 aliquota al 50%, massimale di 96.000 euro per unità e ripartizione in 10 anni;
  • dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2027 aliquota al 36%, massimale di 96.000 euro per unità.

Per interventi eseguiti su seconde e terze case:

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per le imprese

 

  • dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025 aliquota al 36%, massimale di 96.000 euro per unità e ripartizione in 10 anni
  • dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2027 aliquota al 30%, massimale di 96.000 euro per unità.

Dal 1° gennaio 2028 l’aliquota del Bonus Ristrutturazione scende al 30% per tutti con limite massimo di spesa pari a 48.000 euro.

Gli interventi ammessi al Bonus Casa sono quelli elencati nell’art.3 del Dpr 380/2001 e destinati alla manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia. Rientrano nella manutenzione straordinaria i lavori di:

  • installazione di ascensori e scale di sicurezza;
  • rinnovo e sostituzione di parti anche strutturali degli edifici;
  • realizzazione e miglioramento dei servizi igienici che non vadano a modificare la destinazione d’uso la volumetria;
  • sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso;
  • rifacimento di scale e rampe;
  • interventi finalizzati al risparmio energetico;
  • recinzione dell’area privata;
  • costruzione di scale interne.

Rientrano nel restauro e risanamento conservativo:

  • interventi mirati all’eliminazione e alla prevenzione di situazioni di degrado;
  • adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti;
  • apertura di finestre per esigenze di aerazione dei locali.

Rientrano nella ristrutturazione edilizia:

  • demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria dell’immobile preesistente solo per interventi antecedenti al 16 luglio 2020 (vedi chiarimento successivo);
  • modifica della facciata;
  • realizzazione di una mansarda o di un balcone;
  • trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda;
  • apertura di nuove porte e finestre;
  • costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti.

Sono inoltre ammesse le spese per il superamento delle Barriere Architettoniche. 

Ecobonus 2025 al 50% e al 36%

I medesimi cambiamenti che interessano gli altri “bonus edilizi ordinari” andranno a toccare anche l’Ecobonus. A definire la percentuale di detrazione sarà la distinzione tra abitazione principale o seconda casa. Le spese dovranno essere «sostenute dai titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento per interventi sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale». In questo caso, per interventi eseguiti sull’abitazione principale:

  • dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025 aliquota al 50%
  • dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2027 aliquota al 36%

Per interventi eseguiti su abitazioni diverse dalla principale o immobili non residenziali:

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  • dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025 aliquota al 36%
  • dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2027 aliquota al 30%.

Queste aliquote si applicheranno a tutte le casistiche di interventi agevolati, compresi quelli che fino fino ad oggi (2024) beneficiavano di percentuali più alte. E’ questo il caso degli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali per esempio o quelli destinati alla riduzione del rischio sismico.

Ad oggi è possibile utilizzare l’Ecobonus per:

  • lavori di riqualificazione energetica su edifici esistenti,
  • l’acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi
  • l’acquisto e posa in opera di schermature solari
  • l’acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili
  • la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale.

Nasce il nuovo Bonus per l’Edilizia Popolare

Si aggiunge al primo testo del DDL Bilancio formulato, il contenuto dell’emendamento che introduce l’articolo 79-bis. Si tratta di “Disposizioni in materia di efficientamento dell’edilizia residenziale pubblica (ERP) e delle abitazioni di famiglie a basso reddito e vulnerabili”, con il quale si prevede l’adozione di un decreto interministeriale finalizzato a raggiungere gli obiettivi del capitolo REPowerEU all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), in relazione allo Strumento finanziario dedicato all’efficientamento energetico dell’edilizia residenziale pubblica (ERP). Questo decreto stabilirà:

  • le regole fondamentali per l’attuazione della misura,
  • le tipologie di investimenti ammissibili, 
  • i destinatari dei finanziamenti,
  • i contenuti e le modalità di presentazione dei progetti,
  • i criteri per la selezione, 
  • le procedure di erogazione e controllo. 

Le risorse permetteranno di sfruttare una quota al 65% a fondo perduto, lasciando il restante 35% come investimento privato, con garanzia Sace e Cdp come partner finanziario.

Tra i bonus edilizi prorogati dalla Legge di Bilancio c’è anche il Bonus Mobili che prosegue quindi la sua vita nel 2025 mantenendosi invariato rispetto al 2024. Per spese sostenute fino al 31 dicembre 2025, detrazione al 50% e limite di spesa pari a 5mila euro.

Quali interventi rientrano nel Bonus Mobili

Possono essere scontati al 50% con il bonus Mobili le spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici ad alta efficienza, a patto di aver  effettuato nell’anno precedente al sostenimento delle spese, un intervento di recupero del patrimonio edilizio sulle singole unità immobiliari.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Bonus Elettrodomestici

Tra gli emendamenti approvati anche l’inserimento dell’articolo 16-bis battezzato come “Bonus Elettrodomestici”. La nuova agevolazione per sostenere la competitività dell’industria, l’occupazione e l’efficienza energetica domestica, permetterà di ottenere un contributo per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica (classe B o superiore) prodotti in Europa, a condizione che il vecchio apparecchio venga smaltito correttamente. Per il 2025 è previsto: 

  • un contributo pari al 30% del costo di acquisto fino ad un massimo di €100  per ciascun elemento, elevato a €200 per famiglie con un ISEE inferiore a 25.000 euro
  • sarà possibile beneficiare dell’incentivo per un solo elettrodomestico per nucleo familiare. 

Bonus Barriere architettoniche

Non cambia nulla per quanto riguarda il Bonus Barriere Architettoniche, il cui campo d’azione era già stato fortemente ridotto ad inizio anno. Nella pratica sarà possibile portare in detrazione al 75% le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025 per interventi su scale, rampe, ascensori, servoscale e piattaforme elevatrici volte al superamento delle barriere architettoniche.

Proroga del Sismabonus ordinario

La Manovra assicura la proroga al Sismabonus ordinario ed al Sismabonus acquisti che scadranno il 31 dicembre 2027. L’aliquota sarà uguale per tutti gli interventi, differenziandosi solo in base all’anno di sostenimento delle spese:

  • al 50% per tutto il 2025 nel caso di interventi sulle abitazioni principali;
  • al 36% per tutto il 2025 nel caso di interventi su abitazioni diverse da quella principale.
  • al 36% per il 2026 e 2027 nel caso di interventi sulle abitazioni principali;
  • al 30% per il 2026 e 2027 nel caso di interventi su abitazioni diverse da quella principale.

Stop al bonus caldaie a gas 

Come era prevedibile ha prevalso l’obbligo europeo direttamente legato alla Direttiva EPBD IV sulle prestazioni energetiche degli edifici: a partire dal 1° gennaio 2025 non sarà più possibile installare o ottenere sconti per l’acquisto di caldaie alimentate unicamente da combustibili fossili.





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