MONTEFIORINO. Dopo la casa dello “sceriffo” Domenico Lanza, ora tocca a quella di Daniela Ruggi. Tre mesi dopo l’ultima volta che è stata vista lì.
I nuovi rilievi
I carabinieri del Ris di Parma saranno lunedì nella vecchia abitazione di Vitriola dove viveva la ragazza scomparsa. A una settimana dai rilievi scientifici effettuati il 16 dicembre a Polinago nella casa di Lanza, oltre che sulla sua macchina, gli specialisti del reparto scientifico compiranno lo stesso tipo di operazioni tra le mura in cui viveva la protagonista di questa vicenda. L’inizio delle attività è previsto per le 9.30: una volta completate tutte le verifiche qui, i carabinieri si sposteranno in un casolare abbandonato a circa 400 metri, un luogo che si sospetta Daniela frequentasse con altre persone. Tanto che qui sarebbero stati trovati alcuni suoi indumenti: evidente la necessità di approfondire con accertamenti e campionamenti biologici, alla ricerca di tracce del passaggio della ragazza. E poi si vuole capire di chi altri.
Le indagini
Tutto però partirà da quella casa in cui Daniela fece ritorno la sera del 18 settembre in ambulanza, dopo le cure dell’ospedale di Sassuolo. E in cui dopo non fu mai più vista. Chiaro che se c’è stata necessità di esami all’interno della casa di Lanza alla ricerca di eventuali tracce di fatti violenti che potevano aver coinvolto la ragazza, tantopiù c’è bisogno di chiarire se è successo qualcosa a casa sua. L’accertamento, disposto dal pm Laura Galli, è stato notificato ieri pomeriggio a Fausto Gianelli, l’avvocato di Lanza, che è indagato per sequestro di persona. «Apprendiamo con soddisfazione di questo accertamento scientifico sulla casa Daniela e sul casolare – osserva Gianelli – avrebbero potuto e dovuto esaminare la casa nell’immediatezza della scomparsa: speriamo che a distanza di tre mesi si possano trovare ancora elementi utili alle indagini».
La situazione della casa però, prima che fossero messi i sigilli, potrebbe essere stata modificata: sono state viste persone lì dentro dopo la scomparsa di Daniela.
Il telefono
Intanto, ieri mattina in Procura è stato affidato l’incarico ai due consulenti tecnici individuati dal pm, Angelo Musella e Andrea Taroni, per l’esame del telefono di Lanza, della sim e dell’account Google associato, più una chiavetta usb. Il pm ha chiesto che si proceda il più in fretta possibile, e i periti hanno iniziato le operazioni già subito ieri, con l’impegno a completarle nell’arco di 60 giorni.
«Siamo pienamente favorevoli anche a questi accertamenti – nota Gianelli – da cui emergeranno contenuti, modalità e tempi delle ultime conversazioni di Lanza con Daniela. Verrà anche stabilita in maniera certa la data dell’ultima volta che i due si sono visti, facendo quella foto che è rimasta nella memoria del cellulare. Emergerà poi il quadro delle chiamate e dei messaggi dopo la scomparsa, a cui la ragazza non ha mai risposto. Siamo molto fiduciosi».
Intanto, i carabinieri del Nucleo investigativo di Modena esamineranno le telecamere dei locali vicino al bar Chiaro Cafè di Corso Canalchiaro, a Modena, per verificare l’attendibilità della segnalazione di questi giorni che dava la ragazza lì la settimana scorsa.
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