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Un museo digitale del design che celebra l’innovazione e la tradizione della Toscana, racchiudendone la memoria e l’identità in un archivio digitale. Vediamolo insieme a Umberto Rovelli, direttore di MuDeTo

La Toscana, terra di arte e cultura, ha sempre brillato per la sua creatività, ma spesso il suo contributo al design industriale è rimasto nell’ombra. Per cambiare questa narrazione, nel 2013 è nato il Museo del Design Toscano (MuDeTo), un’associazione culturale che si distingue per il suo approccio innovativo: un museo interamente digitale, che vanta il patrocinio congiunto di Regione Toscana, FAF – Fondazione Architetti Firenze e OAF – Ordine Architetti Firenze.

«MuDeTo propone la sua scelta “ragionata” di eccellenze progettate e/o prodotte nel territorio utilizzando la formula innovativa di un archivio/collezione digitale, arricchito dal “calore” di testimonianze e documenti d’epoca (audio e video) per approfondire ulteriormente la conoscenza dei prodotti inseriti», spiega Umberto Rovelli, direttore di MuDeTo.

Un museo digitale per il design toscano

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MuDeTo rappresenta un unicum nel panorama internazionale: è tra i primi musei al mondo a operare esclusivamente online. Ogni anno, il museo seleziona almeno sei oggetti eccellenti appartenenti ai settori più disparati – dall’arredamento al food design – creando schede critico-tecniche per i prodotti, i progettisti e le aziende coinvolte. Questo archivio digitale è consultabile gratuitamente da qualsiasi dispositivo.

«Con la sua attività di regesto [database, ndr] del patrimonio storico e attuale toscano, MuDeTo intende così rispondere a due ben definite esigenze finora inevase: offrire un legittimo riscontro a numerose realtà colpevolmente non emerse alla conoscenza diffusa del grande pubblico; contribuire a profilare un’identità complessiva del progetto regionale che si riveli efficace anche in termini di rivalsa collettiva, di orgoglio allargato al territorio e alle sue genti», afferma Rovelli.

Un archivio in evoluzione

Ad oggi, MuDeTo ha censito oltre 100 prodotti rappresentativi, da veicoli iconici come la vetturetta F.T.A. Florentia del 1901 ai moderni lavabi Gessati del 2019. Ma la missione non si ferma qui. L’associazione mira a includere anche progetti di ricerca e prototipi innovativi, in collaborazione con istituti formativi e aziende del territorio. «Ciò che vogliamo creare è al pari di un progetto open source, che venga mantenuto in permanente aggiornamento ed evoluzione grazie al contributo di tutti gli associati ed esperti dei vari settori via via coinvolti nel comitato scientifico dell’associazione», sottolinea Rovelli.

Dal web al territorio: mostre e collaborazioni

Sebbene il cuore di MuDeTo sia digitale, l’associazione promuove anche eventi fisici. Tra le esposizioni di maggior rilievo si ricordano la mostra Le sedie sapienti, dedicata a Mauro Pasquinelli, e le partecipazioni alle edizioni della Florence Biennale Art+Design.

Recentemente, MuDeTo ha organizzato la Mostra dell’Ingegno VIII edizione a Pistoia, presentando 18 progetti d’eccellenza che spaziano tra forniture, illuminotecnica e abbigliamento. Queste iniziative non solo celebrano il passato, ma costruiscono una connessione viva tra il territorio, i suoi progettisti e il pubblico.

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Inoltre, inaugurato nel febbraio 2024 con la visita alla Accademia del Caffè, sede storica de La Marzocco, il primo evento MOVETO ha portato i soci MuDeTo a conoscere dal vivo una realtà produttiva manifatturiera, ormai centenaria.

«In questa occasione – racconta Rovelli – al percorso educativo museale ha fatto seguito il disvelamento in loco di alcuni retroscena produttivi attuali (tuttora debitori della qualità artigianale e sperimentale tipica dell’originaria “Officina Fratelli Bambi”) insieme all’opportunità di visitare il centro per la ricerca, l’innovazione e l’informazione sul mondo del caffè espressamente votato a lumeggiare sulle incognite poste all’azienda dal sistema produttivo planetario del terzo millennio.

A ottobre 2024 l’Assemblea annuale aperta a tutti i soci MuDeTo si è svolta in coincidenza con il secondo appuntamento MOVETO realizzato presso la Fondazione Vittoriano Bitossi, che ha gentilmente ospitato il periodico incontro associativo offrendo l’ulteriore opportunità ai partecipanti di visitare la straordinaria mostra che raccoglie la produzione storica della Bitossi fino ai nostri giorni, guidati dalle esperte curatrici Elisabetta Daini e Marina Vignozzi Paszkowski».

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Editoria e Ricerca

L’attività editoriale è un altro pilastro di MuDeTo. «Alla collana di volumi della MuDeTo Collection – ormai giunta alla sua VI edizione – si è poi di recente affiancata una nuova proposta editoriale – MuDeTo Editions – inaugurata a novembre 2024 con la pubblicazione del volume Gianfranco Gualtierotti designer di Maria Cristina Tonelli – ci spiega Rovelli –. Una serie a carattere monografico, in cui il focus – finora limitato a singoli prodotti – si allarga a tracciare in modo esaustivo i profili (creativi, culturali, professionali) della maggior parte dei progettisti e aziende operanti in Toscana».

L’ultimo volume, dedicato a Carlo Bimbi, è stato presentato durante l’evento presso l’Accademia del Caffè de La Marzocco, la storica realtà toscana che incarna l’incontro tra artigianato e innovazione industriale. «Con ogni pubblicazione, vogliamo valorizzare le storie di chi ha reso grande il design toscano, mostrando la profondità e la varietà di questo panorama produttivo», afferma Rovelli.

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Un patrimonio da proteggere

Con il suo lavoro, MuDeTo non si limita a documentare, ma ambisce a rafforzare l’identità collettiva della regione. «Vogliamo rendere giustizia a una tradizione che rischia di essere dimenticata, celebrando il contributo di progettisti e operai che hanno scritto questa storia insieme», conclude Rovelli.

MuDeTo non è solo un archivio, ma un ponte tra passato, presente e futuro del design toscano, capace di trasformare un ricco patrimonio locale in un esempio di rilevanza internazionale.

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