Carenza idrica
«È indispensabile, dunque, che accanto agli interventi emergenziali si avviino riforme», scrive la confederazione
«La nostra confederazione accoglie positivamente l’intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni sul decreto ministeriale che stabilisce oltre 100 milioni di euro a favore delle aziende agricole del Meridione, gravemente colpite dalla siccità del 2024. Queste risorse pubbliche rappresentano certamente un segnale importante verso i territori e il comparto primario, colpiti fortemente da una crisi climatica che mette a rischio non solo le aziende e la comunità, ma anche la sicurezza alimentare e la sostenibilità delle produzioni». A scriverlo in una nota è Confeuro.
«Tuttavia – prosegue la nota di Confeuro – questi fondi, pur essendo un aiuto prezioso e necessario, da soli non possono bastare. La siccità, infatti, non rappresenta un evento straordinario, come molti pensano o vogliono far pensare, ma è una problematica strutturale, con cui convivere quotidianamente e che richiede risposte sistematiche e di lungo periodo. È indispensabile, dunque, che accanto agli interventi emergenziali si avviino riforme capaci di rafforzare la resilienza del settore agricolo, come il potenziamento delle infrastrutture idriche, la promozione di tecniche di irrigazione sostenibili e l’implementazione di sistemi di raccolta e riutilizzo delle acque piovane. E più in generale, Confeuro invita il Governo e le istituzioni locali a fare della lotta alla crisi climatica una priorità della agenda politica, investendo nella prevenzione quale principale strada per proteggere il nostro patrimonio agricolo e ambientale dalla siccità, costruire un futuro sostenibile per le generazioni future e contrastare la desertificazione galoppante in alcune aree del Sud Italia”.
Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.
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